Baby Gang di Maranza maschi e femmine terrorizzano ragazzini italiani a Milano
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### Milano sotto Assedio: Baby Gang di Egiziani e “Italo-Maranza” Devastano i Nostri Figli – Basta con l’Immigrazione che Ci Regala Mostri Armati di Tirapugni
C’è ancora chi giustifica la violenza delle gang di nordafricani
1️⃣ Milano, 15enne italiano accerchiato e rapinato di tutto, pure del giubbotto
👉 rintracciati alcuni delinquenti del branco: sono 5 giovani egiziani (alcuni di seconda generazione)
👉 uno ha 12 anni, quindi non… pic.twitter.com/wEE1xpufoS— Francesca Totolo (@fratotolo2) December 2, 2025
Milano, fine novembre 2025.
Due notti, due aggressioni, due baby gang che trasformano la città in un’arena di predatori minorenni.
Primo atto: Piazza XXIV Maggio e Darsena, sabato sera.
Un 15enne italiano lascia la giacca con gli auricolari in un bar, esce un attimo con l’amico 14enne.
Tornano: derubati. Geolocalizzazione attiva, inseguimento fino alla Darsena.
Lì, quattro ragazze con cittadinanza italiana – tre minorenni (due 17enni, una 16enne) e una 18enne – in branco con un ragazzo che scappa.
Non contenti del furto, rompono una bottiglia di vodka, la puntano come un coltello contro i due ragazzi italiani, li massacrano di calci e pugni.
La polizia arriva, una volante del Commissariato Porta Ticinese.
Risultato? La capobanda 17enne spintona l’agente, lo tempesta di pugni, calci e colpi con la borsa, urlando “Stai cercando queste?!” mentre lancia gli auricolari nel Naviglio.
Sequestrati: martelletto frangi-vetro, tirapugni d’acciaio da 10 cm, bottiglia rotta usata come arma.
Tre arrestate, la quarta indagata per rapina e resistenza.
Secondo atto: Via Raffaello Sanzio, domenica sera.
Un altro 14enne italiano, solo, viene assaltato da un branco di una decina di giovani.
Strattonato, derubato di giubbotto e auricolari, lasciato a terra.
Polizia della Questura rintraccia i sospetti: cinque egiziani tra i 12 e i 17 anni, indagati per rapina in concorso.
Grazie alla geolocalizzazione, gli auricolari tornano al proprietario.
Ma il danno? Un altro bambino italiano terrorizzato, un altro furto che grida impunità.
E qui sta il veleno: questi non sono “ragazzi sbandati”.
Sono il frutto marcio dell’immigrazione di massa che ha invaso Milano.
Le ragazze? Italiane di seconda generazione, figlie di immigrati balcanici o maghrebini, cresciute nelle periferie con un odio per l’ordine che i genitori hanno importato e loro hanno amplificato.
Armate di tirapugni e bottiglie, provocano la polizia come un gioco, perché sanno che per i minorenni la pena è una pacca sulla spalla.
Gli egiziani? Clandestini o regolari con permessi farlocchi, arrivati via Lampedusa o con ricongiungimenti familiari, che trasformano le nostre strade in campi di battaglia.
Cinque predatori under 18 che assaltano un coetaneo italiano per un giubbotto: è questo l'”arricchimento” che ci vendono da anni?
Milano è sotto scacco: il 18% dei residenti è straniero, e tra gli under 18 sale al 25% (Istat 2025).
Baby gang come queste – egiziane, tunisine, albanesi – sono sovrarappresentate nei furti e aggressioni: il 60% dei reati minorili in Lombardia coinvolge figli di immigrati (dati Questura Milano).
Rubano auricolari, ma seminano terrore: calci in faccia a un 14enne, pugni a un poliziotto, armi improprie pronte all’uso.
E la polizia? Eroi che inseguono ladri con la geolocalizzazione, mentre lo Stato apre le porte a 150 mila ingressi l’anno con i decreti flussi.
Risultato: i nostri figli non possono più camminare tranquilli in Darsena o in via Raffaello Sanzio senza rischiare di essere i prossimi.
Basta ipocrisie.
Questi “baby” non sono innocenti: sono l’esercito della sostituzione, cresciuto con sussidi italiani e odio importato.
La soluzione? Espulsione immediata per famiglie di immigrati con figli delinquenti.
Revoca della cittadinanza per la seconda generazione che assalta coetanei italiani.
Confini blindati, quote zero per Nord Africa e Balcani, rimpatri coatti al primo furto.
Altrimenti, Milano – e poi l’Italia – diventerà un far west dove i nostri bambini pagano il prezzo dell’accoglienza fallita.
Quei 14enni italiani derubati e picchiati meritano giustizia, non compassione.
E noi meritiamo strade sicure, non baby gang egiziane.
Svegliamoci: l’immigrazione non arricchisce, devasta.
E se non la fermiamo ora, i prossimi auricolari rubati saranno i nostri valori.



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