Parigi come Milano: niente concerto di Capodanno per paura dei Maranza

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By V dicembre 2, 2025 22:20

Parigi come Milano: niente concerto di Capodanno per paura dei Maranza

# Parigi come Milano: niente concerto di Capodanno per paura degli immigrati di seconda generazione a Milano e di terza, quarta e quinta generazione in Francia. Basta! Stop totale all’immigrazione regolare islamica

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**Parigi, 3 dicembre 2025.** Gli Champs-Élysées, l’avenue simbolo di festa e libertà, si arrende al terrore. Il concerto di Capodanno è stato cancellato: niente musica, niente euforia collettiva sotto le stelle parigine. Motivo ufficiale? “Ragioni di sicurezza”, spiega la prefettura di polizia, che ha imposto lo stop per evitare “movimenti di folla” come quelli dell’anno scorso, quando “abbiamo avuto più paure in due ore di réveillon sui Champs che in tre settimane di Olimpiadi”. La sindaca Anne Hidalgo ha chinato il capo: ok alla cancellazione, ma i fuochi d’artificio a mezzanotte restano. In compenso, un concerto registrato alla Place de la Concorde andrà in onda su France 2, con comparse a fingere un pubblico vivo. Farsa su farsa.

Ma non illudiamoci: non è solo “gestione della folla”. È paura pura, paura di disordini, di risse, di violenze che esplodono come granate nelle notti di festa. Di stupri come in Piazza Duomo. E chi alimenta questo incubo? Immigrati di terza, quarta e quinta generazione, discendenti di ondate migratorie islamiche mai integrate, che trasformano le periferie in bombe a orologeria. A Parigi, come a Malmö o Bruxelles, i “giovani delle banlieue” – figli di figli di immigrati dal Maghreb e dall’Africa subsahariana – sono il fantasma che aleggia su ogni evento pubblico. Ricordate Capodanno 2023? Auto date alle fiamme, aggressioni sessuali, caos che ha costretto la polizia a un coprifuoco de facto. Non è un caso: la Francia, con il 10% di musulmani e quartieri dove la sharia è più reale della République, ha perso il controllo. La prefettura lo ammette sottovoce: fino a un milione di persone in un’area densa, ma il vero rischio è l’esplosione etnica, non i cori da stadio.

E l’Italia? Guardate Milano, specchio perfetto di questa deriva. Niente concerto di Capodanno in piazza Duomo per lo stesso motivo: paura degli immigrati di seconda generazione, bande di nordafricani e pakistani che, cresciuti qui con sussidi e moschee radicali, seminano terrore nelle notti brave. L’anno scorso, scontri, furti, molestie: la questura ha detto basta, meglio un silenzio tombale che un bagno di sangue. A Roma, Torino, Bologna: stessi scenari, stesse rinunce. Le nostre piazze, cuore della tradizione italiana – brindisi, panettone, abbracci sotto i botti – diventano zone franche dove la festa si annulla per non provocare “tensioni culturali”.

Non è fatalità. È matematica demografica: l’immigrazione islamica regolare, con ricongiungimenti familiari a catena e permessi facili, genera generazioni di non-integrati. A Milano seconda ondata, in Francia quinta: il risultato è identico, un cocktail esplosivo di rabbia, islamismo e rifiuto della laicità. Mentre noi paghiamo il conto – tasse per moschee, welfare per clan, polizia esausta – loro dettano legge: niente concerto, o scoppia l’inferno.

Basta resa! È ora di dire **stop totale all’immigrazione regolare dai paesi islamici**. Niente più visti di lavoro, ricongiungimenti o quote per chi porta valori incompatibili: sharia, poligamia, odio per l’Occidente. Chi è qui e genera caos? Remigrazione immediata: bonus per il ritorno volontario, espulsione coatta per recidivi e radicali. Altrimenti, tra dieci anni non ci saranno più Capodanni da festeggiare, solo no-go zone dove i botti sono molotov.

Parigi e Milano sono l’avvertimento. Difendiamo le nostre notti, o le perderemo per sempre. L’Europa non è un califfato periferico: è casa nostra. E la riprenderemo con i confini chiusi.

Parigi come Milano: niente concerto di Capodanno per paura dei Maranza ultima modifica: 2025-12-02T22:20:15+00:00 da V
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By V dicembre 2, 2025 22:20
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