Fratelli d’Italia contro l’Islam: «Stufi di vedere persone che pregano con il culo per aria»

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By V dicembre 3, 2025 17:06

Fratelli d’Italia contro l’Islam: «Stufi di vedere persone che pregano con il culo per aria»

# Trento: il Consigliere FdI Alex Voyat e la Verità Nuda e Cruda sull’Islamizzazione – “Stufi di Vedere Persone che Pregano con il Culo per Aria”. Basta Buonismo, Azzeriamo l’Immigrazione Regolare Islamica!

**Trento, 3 dicembre 2025.** In Consiglio comunale è esplosa la verità che il politicamente corretto cerca di seppellire sotto strati di inclusione forzata. Alex Voyat, consigliere di Fratelli d’Italia e marito dell’assessore provinciale Francesca Gerosa (appena eletta presidente del partito in Trentino), ha tuonato: «Siamo stufi di vedere persone che pregano con il culo per aria». Una frase cruda, diretta, che si riferisce al sujud – la prostrazione islamica verso la Mecca – pronunciata durante il dibattito sul nuovo ostello in piazza Generale Cantore, accanto al centro culturale islamico. E no, non è razzismo: è il grido di una città esausta di vedere le proprie strade invase da riti che non rispettano le nostre norme, mentre i “nuovi arrivati” pretendono di imporre la sharia.

La scena, filmata e virale, mostra Voyat concludere il suo intervento a Palazzo Thun con queste parole, ripetute due volte nonostante le richieste di rettifica dalla presidente dell’aula. Presente Xheik Shero, consigliere musulmano e vicepresidente della Commissione Bilancio, che ha replicato furioso: «Non ho parole. Oltre ad avermi offeso personalmente, mettendomi a disagio davanti all’aula, ha offeso tutta la comunità islamica». Shero ha aggiunto un dato che, se visto con lucidità, è un allarme: «Se la Provincia e lo Stato avessero chiarito adeguatamente la normativa riguardo i luoghi di culto, dando la reale possibilità alle moschee di esistere, ma soprattutto se queste persone mostrassero rispetto per i loro cittadini, anche se diversi, avremmo una società più coesa». E ha chiosato: in Italia solo otto moschee ufficiali per un milione e mezzo di musulmani. Tradotto: il resto opera in “centri culturali” abusivi, con preghiere di massa che bloccano marciapiedi e quartieri, come a Trento o Torpignattara.

Il sindaco Franco Ianeselli, centrosinistra doc, ha reagito con il solito copione del buonismo: ha stretto la mano a Shero e postato su Facebook: «Mi sono sentito offeso per i miei amici musulmani (uno siede pure nei banchi del Consiglio), per i compagni di classe dei nostri figli, per tutti i trentini di fede islamica. (Voyat) Non ha insultato solo una minoranza, ha oltraggiato Trento e minato i principi della convivenza e del pluralismo». La maggioranza ha rincarato: «Trento non ha bisogno di slogan che umiliano ma di parole che costruiscono ponti. Offendere una minoranza per alimentare l’intolleranza e cercare un facile consenso è la scorciatoia di chi non ha proposte politiche né rispetto per tutti coloro che hanno scelto Trento come luogo di vita». Giulia Bortolotti di Onda ha tuonato: «Esprimiamo condanna e indignazione per le parole gravemente offensive. Riteniamo che la cultura del rispetto dell’altro, il principio di uguaglianza, rappresentino pilastri costituzionali non negoziabili».

Ma FdI non si è inchinata al politicamente corretto. Il gruppo consiliare ha replicato secco: «Le parole di Voyat non erano in alcun modo un attacco alla libertà di culto o ai credenti di fede islamica che rispettiamo, ma all’ostinato negazionismo di un centrosinistra oramai senza argomenti». E ancora: «Il problema […] sarebbe la presenza sul territorio di luoghi di culto abusivi, mascherati sotto forma di centri culturali e in contrasto con i regolamenti comunali e le norme di sicurezza. Il sindaco e la sua maggioranza dovrebbero cominciare a capire che da questa parte chiediamo solo rispetto delle regole e di una comunità, quella trentina della nostra città, troppo spesso inascoltata. Seppur con un’espressione forte, il collega Voyat si è fatto dunque interprete in aula del pensiero di una grandissima parte della popolazione, sempre più infastidita dall’approccio buonista e lassista del centrosinistra».

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Voyat ha poi fatto l’errore di scusarsi: «Mi dichiaro dispiaciuto di aver utilizzato parole forti e non consone, che sono state il frutto di un momento di tensione in aula. L’intenzione non era certo quella di offendere la comunità islamica, e me ne scuso». Ma le scuse non cancellano la realtà: Trento, come Bergamo o Milano, è stufa di preghiere di massa abusive, di centri “culturali” che nascondono moschee non autorizzate, di un’immigrazione islamica che non si integra ma colonizza. L’Imam Aboulkheir Breigheche ha parlato di “offesa grave e intollerabile” a 2 miliardi di musulmani, ma dimentica che in Italia i musulmani sono ospiti, non padroni. E quando gli ospiti bloccano le piazze con prostrazioni collettive, senza permessi, è ora di dire basta.

Il problema non è la frase. Il problema è che ci sia un consigliere islamico.

Questa non è intolleranza: è difesa dell’identità. L’immigrazione islamica regolare – ricongiungimenti familiari a catena, permessi facili, decreti flussi – porta solo enclavi dove la laicità italiana è carta straccia. Solo otto moschee ufficiali? Bene: costruiamone zero nuove, e chiudiamo quelle abusive. Azzeriamo gli ingressi regolari da paesi shariatici, imponiamo corsi obbligatori sulla parità di genere e libertà religiosa, remigriamo chi viola le regole. Voyat ha detto ciò che milioni pensano: siamo stufi. E ha ragione. Se non fermiamo questa deriva, Trento diventerà un califfato alpino, e il Trentino un ricordo. Basta buonismo: difendiamo le nostre città, o le perderemo.

Fratelli d’Italia contro l’Islam: «Stufi di vedere persone che pregano con il culo per aria» ultima modifica: 2025-12-03T17:06:47+00:00 da V
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By V dicembre 3, 2025 17:06
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1 Comment

  1. Kurly dicembre 3, 18:43

    Questi stronzi negano l’ovvietà, ribadisco che non dovrebbero neppure proferir parola, se non gli sta bene possono sempre levarsi dalle p@@@e, non ne sentiremo di sicuro la loro mancanza 🤨

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