PD partito islamico: fa il pieno di candidati di Allah

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By V dicembre 3, 2025 19:08

PD partito islamico: fa il pieno di candidati di Allah

# Il Pd si Islamizza. L’Invasione Regolare Islamica Ha il Volto della Sinistra – Basta, Azzeriamola Subito!

Non è più un sospetto: è una realtà conclamata, fotografata, eletta. Il Partito Democratico si sta trasformando in un covo di “democratici islamici” – eletti, assessori e parlamentari che flirtano con l’islam politico militante, difendono imam legati a Hamas e propongono leggi per “decolonizzare lo sguardo”. L’articolo di Pasquale Napolitano su *Il Giornale* lo inchioda: “Nelle liste e amministrazioni targate dem trovano sempre più spazio eletti e assessori con posizioni Pro pal e vicini all’islam militante e politico”. È la prova che l’immigrazione islamica regolare non è solo un problema demografico: è una cancrena politica che infetta il cuore dello Stato, grazie a ricongiungimenti familiari a catena e permessi facili che gonfiano le urne con elettori fedeli alla sharia, non all’Italia.

Al centro della “corrente musulmana del Pd” c’è Arturo Scotto, deputato dem alla testa della Flottiglia per Gaza – quella missione che ha scatenato uno scontro diplomatico con Israele, imbarcandosi con reduci di spedizioni pro-Hamas. Scotto non è un’eccezione: è il capocorrente di un fronte che piega i democratici alla “spinta dei movimenti di piazza”. A Torino, il Pd ha eletto Abdullahi Ahmed, musulmano, presidente della commissione Intolleranza, che si occupa di schedare gli ‘islamofoboi’ e ha marciato il 30 novembre contro l’espulsione di Mohamed Shahin, imam della moschea di San Salvario. Ahmed lo ha difeso con parole di fuoco: “Chi è davvero Mohamed? Un imam per i musulmani, un vicino di casa, un amico per tutti gli altri”. Peccato che per il Viminale e i giudici, Shahin avesse legami con terroristi e miliziani di Hamas. Difendere un jihadista come “amico”? Questo è il Pd: tolleranza selettiva, che tollera il terrore se islamico.

Non finisce qui. A Genova, la sindaca progressista Silvia Salis ha portato in Consiglio Mohamed Kaabour, marocchino con posizioni pro-Palestina che puzzano di islam politico. Nell’organigramma nazionale dem, brillano Ouidad Bakkali, parlamentare vicina a Elly Schlein, e Marwa Mahmoud, assessore alle Politiche educative e interculturali di Reggio Emilia – invenzione della segretaria dem e membro della segreteria nazionale. Mahmoud si è distinta per una proposta “innovativa”: “Una legge per decolonizzare lo sguardo”. Decolonizzare cosa? La nostra storia cristiana, i nostri valori laici, per far spazio a un velo che umilia le donne e a un Corano che condanna gli omosessuali? Schlein, con il suo “campo largo”, allarga le porte a chi vuole restringere le nostre libertà.

E al Sud? I dem siciliani, con logo Pd sulla locandina, hanno promosso l’evento: “Gaza, Flotilla, diritti umani e pace”. Tra i partecipanti, Yassine Lafram, presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche Italiane (Ucoii), imbarcato sulla Flottiglia e accusato di vicinanza a Mohammed Hannoun, finanziatore di Hamas sanzionato dagli USA. Con lui, Thiago Avila e Tony Piccirella del direttivo Global Sumud, il deputato Pd Arturo Scotto, l’eurodeputato Mimmo Lucano (ex Riace, icona dell’accoglienza senza frontiere), l’eurodeputata dem Annalisa Corrado (vicina a Schlein) e Pietro Bartolo, medico di Lampedusa. Un raduno pro-Hamas con tanto di logo Pd: questo è il partito che dovrebbe governare l’Italia?

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A breve, Raisa Labaran, consigliera di Brescia e vicepresidente del centro islamico locale, trasloca a Roma con un incarico Pd. E la corrente corteggia Yassine Lafram, imam bolognese e presidente Ucoii – emanazione dei Fratelli Musulmani, secondo FdI. Franceschini, Guerini e Schlein dovranno fare i conti con il “nuovo correntone islamico”: un Pd che non difende Israele, alleato italiano, ma Hamas, nemico dell’Occidente.

Questo non è pluralismo: è resa. L’immigrazione islamica regolare – centinaia di migliaia di ingressi annui da paesi shariatici via ricongiungimenti, permessi lavoro e flussi – crea un elettorato che premia chi come il Pd si genuflette. Risultato? Moschee abusive, preghiere di massa che bloccano piazze, assessori che “decolonizzano” la nostra identità. A Torino, Genova, Reggio Emilia, Brescia: le città dem diventano laboratori di parallelismo, dove la laicità è un optional e la parità di genere un optional per le donne velate.

Basta! Il Pd si islamizza perché l’immigrazione regolare islamica è un’arma politica: gonfia i voti, impone valori incompatibili, erode la nostra sovranità. Chiediamo lo **stop totale all’immigrazione regolare dai paesi islamici**: zero visti, zero ricongiungimenti, zero permessi per chi porta sharia e antisemitismo. Selezioniamo solo chi giura fedeltà alla Costituzione, remigriamo i radicali e chiudiamo i centri “culturali” abusivi. Altrimenti, il Pd non sarà più democratico: sarà il partito del califfato italiano. Svegliamoci, prima che Schlein e Lafram scrivano la prossima “legge per decolonizzare” l’Italia. L’Italia è nostra: difendiamola, o la perderemo in nome del “rispetto”.

PD partito islamico: fa il pieno di candidati di Allah ultima modifica: 2025-12-03T19:08:14+00:00 da V
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By V dicembre 3, 2025 19:08
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