Gesù vietato dall’asilo per non turbare i musulmani
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# Carate Brianza, Asilo: “Canzone Natalizia (Non Religiosa)”. L’Ossimoro che Uccide il Natale – L’Islamizzazione Avanza, e Gesù Bambino È il Primo a Essere Cancellato
**Carate Brianza (Monza-Brianza), 4 dicembre 2025.**
Gesù sfrattato dall’asilo.
Le maestre di una scuola materna comunale hanno affisso un avviso che è una sentenza di morte culturale: «Tutte le classi andranno a visitare la Rsa. Porteremo in dono una canzone natalizia (non religiosa) eseguita dai bambini nello stile ‘cup song’».
Una canzone di Natale non religiosa.
Un ossimoro perfetto, come dire “acqua non bagnata” o “luce non luminosa”. Il Natale È la nascita di Cristo. Togli Cristo e resta solo un albero consumistico e un pupazzo di neve. Eppure è esattamente questo che sta accadendo, e sta accadendo perché, come spiega l’onorevole Silvia Sardone, «circa la metà dei bambini che lo frequentano è di origine straniera».
La giornalista Francesca Galici lo denuncia senza giri di parole: «Da quando l’occidente si è messo in testa che integrazione vuol dire abdicazione della propria identità, anche un aspetto profondamente radicato come il Natale sta cambiando il suo volto e lo sta facendo proprio a partire dalle scuole». E aggiunge: «In questo modo si privano i bambini, e si allontanano dalla tradizione italiana, brani come ‘Astro del Ciel’ e ‘Tu scendi dalle stelle’, canzoni storiche risalenti rispettivamente al XIX e al XVIII secolo, che animano l’infanzia dei bambini da generazioni». Invece di insegnare ai piccoli stranieri la bellezza di “Tu scendi dalle stelle”, si cancella tutto per non “urtare sensibilità”. Risultato? I nostri figli crescono senza radici, e i figli degli immigrati crescono convinti che la loro cultura debba prevalere.
Silvia Sardone è lapidaria:
«Come può un testo di Natale non avere contenuti cristiani? Un ossimoro che nasconde la solita brama di cancellare e calpestare le nostre radici, la nostra cultura, le nostre tradizioni».
E poi la domanda che brucia: «La domanda è sempre la stessa: devono integrarsi loro o dobbiamo integrarci noi a casa nostra? La risposta dovrebbe essere scontata, ma purtroppo non lo è per tutti. L’ideologia progressista dovrebbe sparire da scuole e asili: lasciate in pace i bambini».
Ha ragione da vendere.
Questa non è inclusione: è islamizzazione strisciante.
Quando il 50% dei bambini è straniero – in gran parte musulmano, grazie a decenni di ricongiungimenti familiari a catena e immigrazione regolare incontrollata – le maestre si auto-censurano, i dirigenti si inginocchiano, e Gesù Bambino diventa il primo espulso. È lo stesso copione di Castel Goffredo, di Chiuduno, di Bergamo: più immigrati islamici entrano, più le nostre tradizioni escono dalla porta.
E tutto questo è reso possibile da una sola cosa: l’immigrazione regolare islamica che continua a gonfiare le nostre classi, i nostri quartieri, le nostre città.
Ogni ricongiungimento familiare porta non uno, ma dieci, venti parenti. Ogni decreto flussi importa migliaia di persone da paesi dove il Natale è haram e “Tu scendi dalle stelle” è bestemmia.
Basta.
È ora di dire la verità senza paura:
questa “canzone natalizia non religiosa” è il simbolo di un’Italia che si suicida per non disturbare chi è arrivato ieri.
Per salvare il Natale, per salvare Gesù Bambino, per salvare i nostri bambini, serve un solo rimedio:
**azzeramento totale e immediato dell’immigrazione regolare dai paesi islamici**.
Niente più ricongiungimenti familiari a catena.
Niente più permessi di lavoro per chi viene da Stati dove la sharia umilia le donne e perseguita i cristiani.
Chi è già qui deve integrarsi davvero: impari “Tu scendi dalle stelle” e lasci a casa il velo integrale e la preghiera in mezzo alla strada.
Altrimenti, fra dieci anni negli asili italiani non ci sarà più nemmeno un “cup song” natalizio: ci sarà solo silenzio, o peggio, il richiamo del muezzin.
Silvia Sardone ha ragione: lasciate in pace i bambini.
E lasciate in pace Gesù.
L’Italia è nostra.
E il Natale è cristiano.
Punto.
Gesù cancellato dalla canzone di Natale per non turbare i musulmani



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