Censura, UE multa X perché difende la libertà di espressione

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By V dicembre 5, 2025 14:10

Censura, UE multa X perché difende la libertà di espressione

### L’UE Colpisce Ancora: 120 Milioni di Euro di Multa a X, un Attacco alla Libertà di Espressione Mascherato da “Regolazione”

**Roma, 5 dicembre 2025** – In un ennesimo episodio di arroganza burocratica, la Commissione Europea ha deciso di affondare i suoi artigli su X, la piattaforma di Elon Musk che rappresenta l’ultimo baluardo contro la censura digitale globale. Con una multa record di 120 milioni di euro, Bruxelles invia un messaggio chiaro: non tollereremo voci libere che sfidino il nostro monopolio ideologico. Questa sanzione, la prima applicata sotto il famigerato Digital Services Act (DSA), non è altro che un’arma pretestuosa contro un’azienda che osa promuovere il dibattito aperto, mentre finge di difendere la “trasparenza”. Ma scaviamo più a fondo: questa è la guerra dell’UE contro la democrazia vera, e X è il nostro alleato nella lotta per la libertà.

Tutto inizia a luglio 2024, quando la Commissione ha avviato indagini su presunte violazioni del DSA. Le accuse? Mancanza di trasparenza sulle “coccole blu” (i badge di verifica), opacità nella pubblicità e accesso limitato ai dati per i ricercatori “accreditati”. Suona innocuo? Non proprio. Il DSA, varato come un cavallo di Troia per “proteggere gli utenti”, impone alle piattaforme obblighi draconiani che in realtà servono a controllare cosa diciamo online. Non si tratta di combattere fake news o contenuti illegali – per quelli, ci sono già indagini in corso – ma di punire X per non essersi inchinata abbastanza al Grande Fratello europeo. La portavoce Henna Virkkunen ha osato dire che “questa multa non ha nulla a che fare con la censura”, ma è una bugia sfrontata. Bruxelles non sta regolando: sta censurando, sotto il velo di regole asfissianti che colpiscono solo chi non si allinea al coro progressista.

Immaginate: mentre l’Europa annaspa in una crisi economica autoinflitta, con inflazione alle stelle e disoccupazione giovanile che morde, i tecnocrati di Bruxelles spendono tempo e risorse per multare una piattaforma che ha democratizzato l’informazione. X, sotto Musk, ha trasformato Twitter in uno spazio dove chiunque – dal cittadino comune al leader mondiale – può parlare senza filtri. Ha esposto scandali, dato voce ai dissidenti e sfidato i media mainstream. E per questo, l’UE la odia. Non è un caso che la multa arrivi proprio ora, in un clima di tensioni transatlantiche, con gli USA che accusano Bruxelles di bullismo contro le big tech americane. Il vicepresidente americano JD Vance l’ha detto senza giri di parole: “L’UE dovrebbe difendere la libertà di espressione invece di attaccare aziende americane per sciocchezze”. Elon Musk ha risposto con un semplice “Grazie”, ma il suo silenzio rimbomba come un tuono: X non si piegherà.

E qui sta il punto cruciale: questa multa non è solo un attacco a X, è un affronto alla sovranità dei popoli europei. Il DSA, con le sue multe fino al 6% del fatturato globale, trasforma la Commissione in un censore supremo, capace di imporre la sua visione del mondo su miliardi di utenti. Ricordate come l’UE ha già costretto piattaforme a rimuovere “disinformazione” su Covid, migrazioni o guerre – spesso solo opinioni scomode? Marietje Schaake, una delle cheerleader di questa follia, la chiama “questione di sovranità democratica”. Ridicolo: è la sovranità dei burocrati contro quella dei cittadini. Jürgen Bering parla di “step critico” per il regolamento europeo, ma è uno step verso la distopia orwelliana, dove il Grande Fratello decide cosa è “trasparente” e cosa no.

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Al contrario, X rappresenta la speranza. Sotto Musk, la piattaforma ha restaurato la fiducia nel giornalismo partecipativo: algoritmi che premiano il merito, non la propaganda; comunità che si autogovernano senza l’intervento di un’élite non eletta. Mentre Meta e Google si inchinano docilmente alle regole UE, piegando i loro contenuti alla linea del partito, X resiste. Questa multa? È il prezzo della libertà. 120 milioni sono una goccia nel mare per un colosso come X, ma simboleggiano la debolezza di un’UE che, invece di risolvere i veri problemi – energia alle stelle, confini porosi, declino industriale – preferisce giocare al poliziotto digitale.

È ora di dire basta. I leader europei dovrebbero vergognarsi: questa non è regolazione, è repressione. Gli utenti di X, milioni di europei stanchi di silenzi imposti, meritano di meglio. Elon Musk non è un nemico: è un visionario che combatte per un internet libero, dove le idee circolano senza catene. L’UE, con il suo DSA, sta costruendo un muro digitale che isola e divide. Scegliete da che parte stare: dal lato della censura centralizzata o da quello della voce libera? X ha già scelto, e noi dovremmo seguirla. La multa è solo l’inizio – ma la resistenza, quella, è eterna.

Censura, UE multa X perché difende la libertà di espressione ultima modifica: 2025-12-05T14:10:52+00:00 da V
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By V dicembre 5, 2025 14:10
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