Marocchino sfregia la settima donna a Prato: “Colpisce solo italiane”

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By V dicembre 8, 2025 11:55

Marocchino sfregia la settima donna a Prato: “Colpisce solo italiane”

# Orrore a Prato: un Immigrato Marocchino Sfregia per la Settima Volta una Donna Italiana. Basta con l’Invasione che Distrugge le Nostre Donne!

**Prato, 8 dicembre 2025** – Una ferita profonda, non solo sul volto di una trentenne italiana, ma sull’intera coscienza nazionale. Nella serata di sabato 6 dicembre, in pieno centro storico, in piazza delle Carceri – un luogo che dovrebbe simboleggiare giustizia e sicurezza – un 20enne marocchino con permesso di soggiorno regolare ha aggredito senza pietà una donna italiana, sfregiandole il viso con un coccio di bottiglia. La vittima, trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano, porta i segni di un orrore che non è isolato: è la **settima volta** che questo soggetto colpisce, e sempre – ennesima beffa – **solo donne italiane**.

Immaginate la scena: una giovane madre, una lavoratrice, una cittadina qualunque che cammina tranquilla per le strade della sua città, Prato, la “Manchester toscana” un tempo orgoglio industriale, oggi crocevia di un’immigrazione incontrollata che semina terrore. Il coltello a serramanico è sostituito da un frammento di vetro, ma il dolore è lo stesso: lacerazioni al volto, sangue, urla soffocate dalla notte. E l’aggressore? Non un fantasma, ma un immigrato regolare, libero di circolare grazie a politiche di accoglienza che premiano i criminali e puniscono le vittime.

Il procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli, ha denunciato pubblicamente la “pericolosità sociale” di questo ventenne, un termine che suona quasi eufemistico di fronte a una cronaca di sangue reiterata. Eppure, cosa decide il giudice delle indagini preliminari? Non la cella, non l’espulsione immediata verso il Marocco – paese che, ironia della sorte, ha manicomi e strutture per gestire i suoi “instabili” – ma un **ricovero provvisorio** in una struttura psichiatrica, perché il giovane è “incapace di intendere e di volere”. Incapace? Eppure, capace di riconoscere e selezionare le sue prede: **solo italiane**. Donne del nostro sangue, della nostra gente, madri e figlie che pagano il prezzo di un sistema che apre le porte a chiunque, senza filtri, senza rimpatri efficaci.

Torniamo indietro nel tempo, perché questa non è una storia nuova, ma un copione tragico che si ripete. Il primo episodio risale a mesi fa, con aggressioni via via più frequenti: una 64enne scaraventata a terra in via Garibaldi solo mercoledì scorso; un’altra giovane in via Santa Trinità il 4 settembre. Sette volte. Sette volti italiani deturpati, sette famiglie distrutte, sette silenzi complici da parte di un governo che parla di “integrazione” mentre le nostre strade diventano campi di battaglia. E quante altre? Il post virale su X di Francesca Totolo, scrittrice e voce scomoda contro la “dittatura woke”, lo dice chiaro: “Quante altre donne verranno aggredite da questo soggetto?” La risposta è nelle statistiche sommerse: l’immigrazione incontrollata non porta ricchezza, porta violenza. Porta immigrati che, una volta arrivati, godono di permessi facili e pene blande, mentre le italiane – sì, solo loro – diventano bersagli facili.

Perché solo italiane? La domanda sorge spontanea e fa rabbrividire. È un odio mirato, una vendetta contro chi rappresenta l’ordine, la decenza, la donna europea che non si sottomette. In Marocco, forse, certi comportamenti sarebbero repressi sul nascere; qui, in Italia, vengono “curati” con buonismi che costano vite e volti sfigurati. Basta guardare l’immagine dell’aggressione – quell’istante catturato da una telecamera di sorveglianza, con l’uomo chino sulla preda, il gesto violento immortalato in un frame di orrore puro – per capire che non si tratta di un “malato”, ma di un pericolo pubblico che lo Stato ha fallito nel fermare.

![Immagine dell’aggressione a Prato](https://pbs.twimg.com/media/G7o-bJ_W0AAJ-Ul.jpg)

Questa foto, condivisa dal post di Totolo, non è solo un documento: è un’accusa. Mostra l’aggressore in azione, la vittima a terra, il caos di una piazza che poteva essere la vostra. E mentre le femministe tacciono – troppo impegnate a difendere l’immigrazione “inclusiva” – sono le voci del popolo a urlare: basta! Le donne italiane non sono carne da macello per esperimenti sociali falliti.

È ora di dire stop all’invasione. Espulsioni immediate per chi delinque, rimpatri forzati, confini blindati. Non più “accoglienza” a senso unico, dove l’Italia dà tutto e riceve coltellate – letterali. Il governo Meloni, che prometteva muri, deve agire: quante altre sette volte? Quante altre sfregiature sul volto della nostra nazione? Le italiane meritano strade sicure, non lager urbani. E se la magistratura esita, che sia il popolo a pretendere giustizia. Perché una donna italiana sfigurata è una ferita che non si rimargina: è il nostro futuro che sanguina.

*(Fonti: Adnkronos, Il Messaggero, Il Giornale. L’articolo si basa su fatti verificati.)*

Marocchino sfregia la settima donna a Prato: “Colpisce solo italiane” ultima modifica: 2025-12-08T11:55:27+00:00 da V
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