Orrore a Roma: immigrato stupra un uomo ma non può essere arrestato
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### Roma, orrore alla Magliana: straniero stupra un uomo in un covo abusivo, lo filma e lo getta in strada – denunciato a piede libero, l’ennesimo schiaffo al nostro sistema marcio
**Roma, 10 dicembre 2025** – Non è più solo un incubo per le donne italiane: ora sono gli uomini a pagare il prezzo di un’immigrazione fuori controllo che trasforma i nostri quartieri in zone franche per predatori stranieri. Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre, alla Magliana – un tempo quartiere operaio della Capitale, oggi covo di occupazioni abusive e racket etnici – un uomo di 20 anni è stato brutalmente stuprato da uno straniero coetaneo, filmato durante l’atto e scaricato in strada come un sacco di immondizia, ferito e incapace di muoversi. La vittima, con 41 giorni di prognosi per lesioni gravi e un tasso alcolemico che l’ha resa inerme, ha raccontato tutto agli agenti: una serata che doveva essere tra amici si è mutata in un calvario di violenza sessuale, con l’aggressore libero a piede libero perché la legge italiana – quella stessa che dovrebbe proteggerci – non prevede l’arresto in “flagranza differita”. Quante altre umiliazioni dovremo subire prima che il governo dichiari guerra a questa invasione che ci toglie dignità, sicurezza e identità?
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I fatti, emersi dalle indagini della Squadra Mobile di Roma e confermati da *Il Messaggero* e *La Repubblica*, sono un pugno nello stomaco per ogni italiano onesto. L’uomo – un giovane romano, descritto solo come “uomo” per rispetto alla sua privacy e al trauma indicibile – si era dato appuntamento lunedì sera con due coetanei stranieri, peruviani secondo le prime ricostruzioni investigative, in un appartamento abusivamente occupato nell’ex scuola media Otto Marzo di via dell’Impruneta. Uno stabile fatiscente, occupato dal 2001 da gruppi di immigrati sudamericani e nordafricani, trasformato in un labirinto di racket per posti-letto, spaccio e violenze impunite. “Da oltre 15 anni è un inferno: degrado, pericoli strutturali, bande organizzate che controllano i piani come un feudo straniero”, denuncia Forza Italia Roma in un comunicato del novembre scorso, eco di esposti alla Procura che si perdono nei cassetti. La serata, probabilmente passata in un locale con alcol che ha annebbiato i sensi della vittima, è finita nel peggiore dei modi: trascinato nell’appartamento – non si sa se volontariamente o con l’inganno – l’uomo è stato immobilizzato, stuprato dal suo aggressore straniero mentre un terzo complice filmava l’atto con un telefono, ridendo della sua agonia. “Non era in grado di opporre resistenza”, certificano i referti del Pronto Soccorso del Santo Spirito, dove è arrivato alle prime luci dell’alba dopo aver chiamato il 112 da solo, abbandonato in strada in condizioni critiche.
Il video, ora agli atti dell’inchiesta per violenza sessuale aperta dalla Procura di piazzale Clodio, è una prova cristallina dell’orrore: urla soffocate, corpo straziato, umiliazione totale. Eppure, l’aggressore straniero – un 20enne peruviano con probabile permesso di soggiorno precario e un passato di piccoli reati nelle occupazioni abusive – è stato solo denunciato e rimesso in libertà. Perché? La legge italiana, in un paradosso che grida vendetta, non consente l’arresto in flagranza differita per violenza sessuale: solo se colto sul fatto sul momento, non ore dopo, nonostante il racconto della vittima, le lesioni certificate (41 giorni di prognosi per traumi fisici e psicologici) e le immagini che inchiodano il colpevole. “È un’assurdità giuridica che protegge i mostri e punisce le vittime”, tuona un avvocato del foro romano contattato da *VoxNews*, “in un Paese dove gli immigrati delinquono sapendo di cavarsela con un buffetto”. I due complici, anch’essi stranieri, sono stati identificati e sentiti, ma liberi di tornare nel loro “feudo” abusivo.
Ma questo non è un episodio isolato: è il sintomo purulento di un’Italia sotto assedio, dove gli immigrati – spesso sudamericani, africani o maghrebini – occupano abusivamente edifici pubblici come l’Otto Marzo, creando enclave dove la legge italiana è carta straccia. Ricordate le case INPS alla Magliana, nel mirino di racket peruviani dal giugno 2025? Residenti barricati per paura di occupazioni fulminee, esposti alla Procura ignorati, come denunciato da *TGCom24*. O gli abusivi latinos di Cinecittà che, sgomberati, si riversano alla Magliana in “maniera militare”, trasformando palazzi anni ’60-70 in dormitori etnici? *Il Messaggero* di luglio parlava di “incubi” per i residenti: “Basta una scintilla per scatenare un incendio”. E a novembre, Forza Italia urlava: “Intervenite sul degrado e le occupazioni abusive all’ex 8 Marzo! Censimento di aprile inutile, cittadini in pericolo da 15 anni”. Eppure, nulla: lo stabile, precario al punto da far sgomberare la palestra per crolli imminenti, pullula di stranieri che gestiscono racket per posti-letto, analoghi a quelli via Palenco. “È un far west sudamericano”, confida un residente anonimo a *Radio Roma*, “entri e esci solo se paghi il pizzo, altrimenti finisci come quell’uomo: stuprato e buttato via”.
Questa violenza non discrimina: colpisce uomini e donne, italiani onesti che vivono nel terrore quotidiano. Basti pensare agli stupri seriali di questi giorni: a Roma Jonio, una studentessa di 23 anni sequestrata e violentata da tre gambiani all’uscita della metro B1, solo due giorni fa. O a Giugliano, una madre di 28 anni trascinata in auto da tre immigrati e stuprata per ore in un campo isolato. Nove violenze in 48 ore in nove città: gambiani che violentano jogger, tunisini che palpeggiano minorenni, marocchini che sfregiano donne, nigeriani che rompono mandibole. E a Sassari? Un africano prende a cinghiate due vicini italiani per una felpa fantasma. A Modena, baby gang straniere massacrano due ragazzi, uno con la mandibola rotta. La Questura di Roma vieta ronde patriote a Torpignattara per non “turbare l’antifa”, lasciando i quartieri in mano a chi stupra e occupa.
I numeri del Viminale sono un bollettino di sconfitta: +58% stupri extracomunitari a Roma nel 2025, +42% violenze a Sassari, +35% aggressioni straniere a Modena. Oltre 300.000 arrivi irregolari, solo 12% espulsi. Peruviani, gambiani, marocchini: arrivano, occupano, delinquono, e la legge li coccola con “flagranza differita” inesistente. La sinistra parla di “integrazione”, il centrodestra promette ma fallisce: risultato, un uomo stuprato e filmato in un covo straniero, libero l’aggressore.
È ora di dire basta a questa follia multiculturale che ci toglie tutto. Chiediamo pene draconiane per violenze sessuali – arresto immediato, anche differito, ergastolo per recidivi stranieri – e sgomberi forzosi con l’esercito nei ghetti abusivi come l’Otto Marzo. Rimpatri di massa per chi occupa e delinque, muri alle frontiere, centri offshore. Altrimenti, la prossima vittima – uomo o donna – sarai tu, italiano che paga tasse per nutrire i suoi carnefici. Roma non è Lima o Banjul. Riprendiamocela, con le unghie e con i denti, prima che sia troppo tardi.


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