Entra in ristorante e viene stuprata dal solito immigrato

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By V dicembre 15, 2025 14:23

Entra in ristorante e viene stuprata dal solito immigrato

### Roma, il Ristorante che Diventa Trappola Mortale: Immigrato di 45 Anni Fa Entrare Turista per il Wi-Fi, la Ubriaca, la Sequestra e la Violenta – Arrestato, Ma Quanti Altri “Aiuti” Finiscono in Stupro?

**Roma, 15 dicembre 2025** – “Posso usare il wi-fi?”.
Una richiesta innocente, una turista straniera che cerca aiuto in un ristorante del centro storico – e finisce ubriacata, sequestrata e violentata per ore da un immigrato di 45 anni, dipendente del locale. La giovane, in visita nella Capitale, si rivolge a lui per orientarsi (cellulare senza credito), lui la invita dentro con il pretesto del segnale migliore, le versa alcol a raffica, la conduce in un pub per continuare, poi la riporta nel ristorante chiuso con la scusa di “cucinarle qualcosa” – e lì consuma lo stupro, segregandola fino a quando lei, in un momento di distrazione, fugge e denuncia. L’immigrato, arrestato dalla Polizia Locale di Roma Capitale e trasferito a Rebibbia, è accusato di stupro e sequestro di persona. Ma questo non è un “gesto isolato”: è l’ennesima violenza di un immigrato che usa la sua posizione – dipendente, “integrato” – per adescare e abusare. Quanti ristoranti, bar, negozi diventano trappole per donne sole perché lo Stato permette a immigrati di lavorare senza controlli veri? Basta con questa accoglienza che trasforma locali pubblici in camere di tortura: espulsioni immediate per immigrati con reati sessuali, o Roma diventerà un labirinto di predatori!

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I fatti, emersi dalle indagini del Gruppo Centro della Polizia Locale coordinate dalla Procura di Roma, sono un incubo estivo che ha distrutto una vacanza. La giovane turista, 24 anni, si perde nel centro storico: cellulare senza connessione, chiede aiuto al dipendente di un ristorante – un immigrato di 45 anni, regolare ma con un’aria che non ispira fiducia. Lui sorride: “Entra, dentro il wi-fi è migliore”. Lei accetta, fiduciosa. Ma una volta dentro, inizia l’orrore: le versa bevande alcoliche, insistenti, moleste. La conduce in un pub vicino per “continuare”, la fa ubriacare fino a renderla inerme. Poi, pretesto: “Torno nel ristorante a prepararti da mangiare”. Locale chiuso, serrande abbassate: lì la immobilizza, la violenta con brutalità, la segrega per ore. Lei, terrorizzata e confusa dall’alcol, approfitta di un momento di distrazione – lui forse al telefono – fugge in strada, abiti sporchi di vino e sangue, e incontra una pattuglia della Polizia Locale. Racconto sconvolto, denuncia immediata. Indagini lampo: perquisizione al ristorante, dispositivi sequestrati, arresto e carcere a Rebibbia.

Questo immigrato non è un “dipendente sfortunato”: è un predatore calcolatore, che usa il suo lavoro per adescare donne sole – turiste, clienti, chiunque entri per un caffè o un wi-fi. E lo Stato? Lo lascia lavorare, lo lascia “integrare”, lo lascia libero di chiudere serrande e trasformare un ristorante in prigione sessuale. A Roma, dodici stupri in due giorni: tre gambiani alla Jonio su una 23enne; peruviano alla Magliana su un uomo; egiziani a Terni su tre ragazze inclusa minorenne; algerino a Cardano bacia 3enne; marocchino a Prato sfregia 10 donne. E qui? Un immigrato che fa ubriacare e violenta una turista “perché sola”. Il centro storico – Colosseo, Fontana di Trevi – diventa terreno di caccia: immigrati in bar, ristoranti, negozi usano la posizione per molestare, palpeggiare, stuprare. La “multicultura” ci regala questo: locali che chiudono per Ramadan o per violenza, non per cena.

La rabbia dei romani esplode: “Quanti ‘aiuti’ ancora prima di un altro stupro?”, post virale su X. Turisti in allarme: “Roma non è più sicura”. Il sindaco Gualtieri balbetta “controlli”, ma la comunità urla: “Espulsioni per immigrati violenti!”. E il governo Meloni? Promesse, ma immigrati continuano ad arrivare – 300.000 nel 2025, permessi per “lavoro” che mascherano predatori.

Basta con questa trappola mortale. Chiediamo: controlli su dipendenti immigrati in locali pubblici, espulsione al primo reato sessuale, videosorveglianza obbligatoria nei ristoranti. Questa turista non è “sfortunata”: è una vittima di un sistema che importa violenza con “wi-fi gratis”. Roma non è Lima: è la Città Eterna, e la riprenderemo – senza immigrati che chiudono serrande per stuprare. Altrimenti, la prossima “offerta di aiuto” sarà fatale. L’Italia si svegli: sicurezza prima di “integrazione”!

Entra in ristorante e viene stuprata dal solito immigrato ultima modifica: 2025-12-15T14:23:13+00:00 da V
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By V dicembre 15, 2025 14:23
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell dicembre 15, 16:01

    Ecco cosa succede a forza di ripetere che la storia dell’uomo nero sia una balla: che questa scema vada a lamentarsi con i froci di sinistra che hanno voluto i membri dei baluba in casa senza capire che col membro arrivava anche tutto il resto del baluba… 😈

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