“Vi faccio saltare in aria!”: islamico attacca passanti a Milano
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### Milano, Terrore in Via Giovanni da Cermenate: Immigrato Afghano di 31 Anni Minaccia di Far Saltare in Aria l’Auto della Polizia Locale e Aggredisce un Passante – “Finta Bomba” con Zaino, Poi Colpi a Vigile e Cittadino
**Milano, 17 dicembre 2025** – “Farò saltare in aria la vostra auto!”.
Un urlo che gela il sangue in via Giovanni da Cermenate, zona sud di Milano, nel pomeriggio di lunedì 15 dicembre: un immigrato afghano di 31 anni, in evidente stato di alterazione, minaccia passanti, aggredisce un cittadino e un vigile della Polizia Locale, lancia il suo zaino sotto la volante fingendo che contenga una bomba, e spacca il finestrino anteriore del veicolo. Solo l’intervento rapido delle pattuglie e i rinforzi evita la tragedia: l’uomo viene bloccato dopo una colluttazione violenta, arrestato per resistenza aggravata, lesioni e danneggiamento. Ma questo non è un “episodio di alterazione”: è l’ennesima esplosione di violenza importata da un afghano – probabilmente arrivato con corridoi umanitari post-Taliban o irregolare – che trasforma una strada milanese in scenario di terrore jihadista simulato. Quante “finte bombe” dovranno ancora lanciare immigrati afghani prima che lo Stato chiuda i corridoi umanitari e espella questi predatori al primo urlo? Basta con questa Milano che trema per “alterati” importati: via Giovanni da Cermenate non è Kabul, è la nostra città, e la riprenderemo – senza afghani che giocano a fare kamikaze per strada!
I fatti, emersi dalle indagini della Polizia Locale di Milano, sono un incubo da periferia che puzza di impunità e terrore. Pomeriggio di lunedì, via Giovanni da Cermenate – zona residenziale, passanti tranquilli, traffico normale. Una pattuglia della Locale transita e nota l’immigrato afghano di 31 anni che inveisce contro i passanti, li minaccia con gesti aggressivi. Gli agenti scendono per calmare la situazione: lui reagisce con furia. Prima colpisce un cittadino presente – un passante innocente che tenta di intervenire o semplicemente guarda – poi un vigile. Ma il peggio arriva: afferra il suo zaino, lo lancia sotto l’auto di servizio urlando “Vi faccio saltare in aria!”. Panico puro: passanti in fuga, agenti che chiedono rinforzi immediati pensando a un attentato. Lui, non contento, spacca il finestrino anteriore della volante con un colpo. Solo la prontezza delle pattuglie lo blocca: colluttazione violenta, ma alla fine ammanettato. In Questura, emerge lo stato di alterazione – alcol o droga? – ma nessuna “bomba”: solo una finta per terrorizzare.
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Questo afghano non è un “uomo alterato”: è un predatore che simula un attentato jihadista in pieno giorno, usa la minaccia bomba come arma psicologica, aggredisce italiani e forze dell’ordine perché “può”. Arrivato probabilmente con i corridoi umanitari CEI-Caritas post-2021 (migliaia di afghani importati con voli pagati), o irregolare tollerato, libero di girare alterato e armato di rabbia. Milano non è immune: dodici stupri in due giorni, aggressioni seriali – da Brescia (egiziano cinghia passanti) a Limbiate (egiziano umilia 52enne), da Treviso (maranza nordafricani) a Jesi (immigrato spacca naso). E qui? Un afghano che gioca a “bomba” contro la Polizia Locale, aggredisce un passante – per cosa? Per “alterazione” o per odio importato?
La rabbia milanese è un vulcano: “Milano è ostaggio di immigrati violenti!”, post virali su X. Residenti di via Cermenate: “Non usciamo più sereni”. Il sindaco Beppe Sala balbetta “controlli”, ma la comunità urla: “Chiudete i corridoi umanitari!”. E Meloni? Promesse di “sicurezza”, ma afghani continuano ad arrivare – CEI incassa l’8 per mille per “salvarli”, e loro “ringraziano” con finte bombe.
Basta con questa Milano terrorizzata. Chiediamo: chiusura immediata corridoi umanitari, espulsione per immigrati con reati, pattuglie armate nelle periferie. Questo afghano non è “alterato”: è un terrorista potenziale che ha umiliato la Polizia e un passante. Via Giovanni da Cermenate non è l’Afghanistan: è Milano, e la riprenderemo – senza “finte bombe” per strada. Altrimenti, la prossima minaccia sarà vera. L’Italia si svegli: sicurezza e non “carità” verso il nemico del nostro futuro!


Afghanistan, si, un altro Paese che confina con l’Italia: vabbè che il mondo cambia ma non gli assetti geografici! Caspita, ne deduco che i nostri cari politici a scuola non avessero una buona conoscenza del mappamondo 🥴a questo punto mi domando cosa ci facciano in Italia: ah si, altri parassiti da mantenere….