“Spero tu muoia Pordenone è nostra”. Maranza minacciano giornalista
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### “Spero Tu Muoia”: Il Maranza Minaccia il Giornalista – La Seconda Generazione Vomita Odio e Violenza Contro Chi Denuncia i Suoi Crimini
**Pordenone, 21 dicembre 2025** – “Federico De Ros, giornalista di merda, quando inizi a farti i cazzi tuoi? Spero tu muoia”. Queste le parole vomitate su TikTok da un **maranza**, probabilmente un complice o “collega” dei quattro giovani arrestati grazie alle inchieste del giornalista Federico De Ros di Tv12. La “colpa” di De Ros? Aver documentato con video e reportage la realtà quotidiana nell’area della stazione di Pordenone: rapine a mano armata (una con coltello), intimidazioni, baby gang che terrorizzano i cittadini. Risultato: quattro arresti. E la gratitudine della **seconda generazione immigrata**? Minacce di morte.
Questo è il vero volto dell’**integrazione fallita**: non immigrati “disperati” appena arrivati, ma **maranza di seconda generazione**, nati o cresciuti in Italia, nutriti dal nostro welfare, educati nelle nostre scuole, ma con l’odio nel DNA culturale trasmesso dai genitori. Hanno avuto tutto gratis, e in cambio ci sputano in faccia: rapinano, intimidiscono, e quando qualcuno li denuncia, augurano la morte. Su TikTok, piattaforma dei giovani, per far vedere ai complici quanto sono “tosti”.
Immaginate se a minacciare fosse stato un italiano doc: scandalo nazionale, “fascista”, “odio razziale”, gogna mediatica eterna. Invece, per un maranza – termine che nasconde origini nordafricane o mediorientali ben note a chi vive quelle zone – silenzio o condanne tiepide. La Lega esprime solidarietà, il PD pure (per una volta), la Figec chiede pene più severe. Ma dove sono le espulsioni? Dove la revoca della cittadinanza per chi minaccia la libertà di stampa?
Questi parassiti di seconda generazione sono la prova vivente che il multiculturalismo è una catastrofe: non si integrano, colonizzano. Crescono con valori tribali dove il branco comanda, la donna è preda (ricordate le rapine alle ragazzine?), e chi denuncia è nemico da eliminare. Un giornalista fa il suo dovere, porta a quattro arresti, e finisce con auguri di morte. E le istituzioni? Continuano a coccolarli, per paura di “razzismo”.
**Basta con questa schifezza!** La libertà di stampa è sotto attacco da barbarie importata. Questi maranza non meritano l’Italia: espulsione immediata per chi minaccia, rimpatrio coatto dell’intera famiglia, zero tolleranza per la seconda generazione criminale. Se augurano la morte a un giornalista italiano per aver denunciato i loro crimini, non hanno posto qui.
Pordenone è solo l’ultimo esempio: stazioni trasformate in zone franche, giornalisti minacciati, cittadini terrorizzati. La seconda generazione non è “arricchimento”: è una quinta colonna che ci odia. **Fuori dalle nostre città, fuori dall’Italia.** Proteggiamo i nostri giornalisti, i nostri figli, la nostra libertà. O presto “spero tu muoia” diventerà realtà per qualcun altro.
(Fonti: Il Giornale.it – 21 dicembre 2025)


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