Natale vietato a Cremona per non turbare i musulmani
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### Cremona: Scuola Cancella il Natale per Non “Urtare” Nessuno – La Follia Woke Colpisce Ancora le Nostre Radici Cristiane
**23 Dicembre 2025** – L’Italia continua a piegarsi alla **dittatura dell’inclusione forzata**, sacrificando le sue tradizioni millenarie sull’altare del politically correct. L’ultimo scandalo arriva da una scuola comunale di **Cremona**, dove il personale ha deciso arbitrariamente di **eliminare ogni riferimento al Natale**, sostituendolo con un generico “testo sui valori” per “non urtare la sensibilità di nessuno”. Vacanze di Natale sì, perché quelle sono comode, ma guai a nominare la festa cristiana: nella comunicazione alle famiglie, la parola “Natale” è stata censurata, sostituita dal neutro “feste”.
La denuncia, partita dai consiglieri comunali Andrea Carassai (Forza Italia), Jane Alquati (Lega) e Alessandro Portesani (Novità a Cremona), ha portato a un’interrogazione in Consiglio. “Evitare di parlare di Natale per paura di offendere qualcuno significa attribuire a questa tradizione un valore divisivo che non ha mai avuto”, tuonano i consiglieri. E hanno ragione: il Natale è patrimonio di tutti, credenti e non, parte integrante della nostra identità culturale e storica. Cancellarlo a scuola significa privare i bambini della magia, della gioia e del legame con le radici cristiane dell’Italia.
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Il sindaco Andrea Virgilio, probabilmente per coprire l’imbarazzo, ha liquidato la vicenda come “inventata”, esibendo un invito a una “festa di Natale” con albero e presepe. Ma i documenti parlano chiaro: in una mail ufficiale ai genitori si augurano “momenti di serenità” per “le feste”, senza mai nominare Natale, e si annuncia la lettura di un “testo sui valori” proprio “allo scopo di non urtare la sensibilità di nessuno”. Nessun spettacolo, nessuna canzone tradizionale: solo neutra secolarizzazione imposta.
Questa non è “inclusione”: è **sottomissione culturale**. Chi è che si “urta” per il Natale? Sempre gli stessi: minoranze islamiche radicali o presunte tali, che vedono nella Natività un’offesa alla loro fede. In una scuola con alunni figli di immigrati da paesi musulmani, si preferisce chinare la testa piuttosto che difendere la maggioranza italiana e le sue tradizioni. È la stessa follia woke che ha già colpito Milano (bambini costretti a cantare in arabo), Reggio Emilia (Gesù cancellato dalle canzoni), Savona (presepe vietato in Comune) e Bagno a Ripoli (cori natalizi banditi perché “esclusivi”).
Il risultato? Generazioni di italiani cresciuti senza conoscere le proprie radici, mentre culture incompatibili avanzano grazie all’**immigrazione islamica regolare incontrollata**. Ricongiungimenti familiari, permessi di soggiorno, decreti flussi: continuiamo a importare chi non si integra e pretende di imporre le proprie regole.
Basta autocensura! Il Natale è cristiano, italiano, nostro. Difendiamolo nelle scuole, nelle piazze, ovunque. Fermiamo i flussi migratori da paesi islamici, azzeriamo le quote che favoriscono l’islamizzazione strisciante. Altrimenti, tra pochi anni, il “testo sui valori” diventerà lettura del Corano per non urtare nessuno. Italiani, reagiamo: Buon Natale vero, senza compromessi!


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