Famiglia bosco, giudici ordinano verifica stato psichico genitori
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Mentre chi fa cambiare sesso ai figli di 13 anni è sano di mente. Come il giudice che lo permette.
**Follia Giudiziaria: Genitori del Bosco Sottoposti a Perizia Psichiatrica solo perché Vivono Liberi! Lo Stato Ruba i Figli a Famiglie Normali**
È l’ennesimo schiaffo alla libertà familiare, un abuso di potere che puzza di totalitarismo woke: il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, il 23 dicembre 2025, ha ordinato una **consulenza tecnica d’ufficio (Ctu)** per verificare lo “stato psichico” di Nathan e Catherine, i genitori della cosiddetta “famiglia del bosco” di Palmoli (Chieti). Perché? Solo perché hanno scelto di vivere in modo alternativo, immersi nella natura, lontani dal consumismo e dalla società ipercontrollata. Per i giudici, educare i propri figli in libertà, senza scuole obbligatorie piene di propaganda gender e vaccini sperimentali, equivale a… pazzia!
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La notizia, emersa oggi alle 13:30, è un pugno nello stomaco: dallo scorso 20 novembre, i minori sono stati strappati alla famiglia e rinchiusi in una “struttura protetta”, dove la madre può vederli solo in certi momenti della giornata. Il padre ha chiesto di passare il Natale con loro – un diritto sacrosanto! – ma lo Stato, con la sua burocrazia oppressiva, preferisce mandare psichiatri a “constatare” se questi genitori sono “sani di mente”. Sani di mente? Ma se c’è qualcuno da periziare sono i togati che considerano “pericoloso” uno stile di vita naturale, autonomo, basato su valori tradizionali e autosufficienza!
Questa non è protezione minori: è persecuzione ideologica. La famiglia Bosco viveva nel bosco, sì, ma senza abusi, senza violenze, senza trascuratezza. I bambini erano seguiti, educati in casa, nutriti con cibi sani, lontani dallo smog cittadino e dalle follie del mondo moderno. Eppure, una segnalazione anonima (chissà da chi, magari un vicino invidioso o un burocrate zelante) ha scatenato l’inferno: servizi sociali, carabinieri, tribunale. I piccoli tolti ai genitori, la madre semi-segregata, il padre umiliato con richieste di “permesso” per il Natale. E ora la perizia psichiatrica: come se scegliere la natura equivalga a disturbo mentale!
È la dittatura del pensiero unico che avanza: se non mandi i figli a scuola per l’indottrinamento gender, se non li vaccini con sieri controversi, se osi vivere off-grid, sei pazzo. Sei pericoloso. Meriti di perdere i tuoi bambini. Lo Stato si erge a super-genitore, decidendo cosa è “normale” e punendo chi dissente. Ricordate i casi Bibbiano? Qui è lo stesso copione: famiglie normali, spesso con valori cristiani o tradizionali, nel mirino dei servizi sociali woke, pronti a etichettare come “folli” chi non si piega al sistema.
Nathan e Catherine non sono pazzi: sono eroi moderni, che hanno detto no alla schiavitù consumista, alla sorveglianza digitale, alla scuola-prigione. I loro figli erano felici, liberi, a contatto con la terra – non rinchiusi in appartamenti grigi a fissare schermi. Eppure, per il Tribunale dell’Aquila, questo merita una perizia psichiatrica. Vergogna! Il governo Meloni, che si vanta di difendere la famiglia e i valori italiani, dove è? Intervenite subito: bloccate questa Ctu assurda, restituite i bambini ai genitori, e riformate i tribunali minorili infestati da ideologia progressista.
Genitori d’Italia, svegliatevi! Oggi tocca alla famiglia Bosco, domani potrebbe toccare a voi se osate educare i figli secondo i vostri principi. Basta con lo Stato baby-sitter totalitario! I bambini appartengono alle famiglie, non ai giudici o agli assistenti sociali. Che Nathan e Catherine possano passare un Natale sereno con i loro piccoli: è il minimo che merita una famiglia perseguitata solo per aver scelto la libertà. Giù le mani dai nostri figli!


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