Pd lava le mani ai Rom: «Poi però devi far votare per gli amici miei…»

Il Partito Democratico si presenta spesso come il paladino dei diritti delle minoranze, in prima linea contro ogni forma di discriminazione. Ma una recente inchiesta pubblicata su *Il Giornale* rivela il volto cinico di questa retorica: un sistema di voto di scambio che sfrutta la vulnerabilità delle comunità rom per garantire consensi elettorali. Non si tratta di vera integrazione, ma di un clientelismo vecchio stile, dove favori e piccoli lavori vengono barattati con preferenze ai seggi.

Al centro dello scandalo c’è Salvatore D’Agostino, consigliere comunale a Giugliano in Campania (il comune più grande della provincia di Napoli, che ospita il più grande campo rom d’Europa), esponente di una lista vicina al PD. In un audio registrato, ottenuto in esclusiva da *Il Giornale* e finito nelle mani della vice coordinatrice regionale della Lega Carmela Rescigno (che ha presentato denuncia), D’Agostino dà precise “direttive” a una persona alla quale prometteva un breve colloquio di lavoro.

Le frasi sono inequivocabili e rivelano il meccanismo:

– «Sai quanta gente abbiamo sistemato?»
– «Poi però devi far votare per gli amici miei…»
– «La mattina arrivi, fai lavà le manine ai bambini, je lavi la faccia, poi stai un po’ con loro, li aiuti a studià… e fa e cose, e basta.»

In pratica: offri un impiego apparentemente assistenziale – lavare le mani e il viso ai bambini rom, stare con loro, aiutarli nei compiti – e in cambio ottieni che la famiglia voti per la lista del PD o i suoi alleati. Un lavoro precario e umile, probabilmente finanziato con soldi pubblici, trasformato in merce di scambio elettorale.

Giugliano è amministrato da anni da giunte di sinistra, che hanno vinto elezioni anche dopo periodi di commissariamento. Questo audio getta ombre pesanti su come quel consenso venga costruito e mantenuto: sfruttando la condizione di disagio del campo rom, elargendo piccoli favori in cambio di fedeltà politica.

La giornalista Francesca Totolo ha rilanciato la vicenda su X il 24 dicembre 2025 con un post ironico: «È noto che il Pd si batta contro la discriminazione dei rom», allegando proprio i ritagli dell’articolo di *Il Giornale* che documentano l’audio e le frasi choc.

Questo caso non è isolato, ma si inserisce in un pattern più ampio. Il PD promuove politiche di accoglienza massiccia, ius soli accelerato e cittadinanza facile per gli immigrati non per puro idealismo, ma perché vede in queste comunità – spesso dipendenti da assistenza e strutture gestite da cooperative vicine alla sinistra – un elettorato “grato” e controllabile. Importare immigrati significa, a lungo termine, importare voti. Lo stesso schema si applica ai rom: promesse di integrazione che mascherano un clientelismo etnico, dove la vulnerabilità diventa leva per il potere.

Mentre gli italiani affrontano disoccupazione, burocrazia e insicurezza, il PD corteggia minoranze con diritti immediati e favori in cambio di consensi. È una democrazia comprata, non conquistata. Gli italiani meritano trasparenza, non un partito che tratta immigrati e rom come “clientes” da acquisire per perpetuare il proprio dominio. È ora di smascherare questo sistema e pretendere una politica davvero al servizio di tutti.