Niente pranzo di Natale insieme per la famiglia del bosco
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**Rieducazione Infinita: Lo Stato Strappa il Natale alla Famiglia Trevallion perché “Non Rinuncia ai Suoi Valori”**
È un Natale di lacrime e di rabbia, un Natale rubato dallo Stato italiano a una famiglia innocente. Nathan Trevallion, padre inglese che con la moglie Catherine e i tre figlioletti viveva libero nel bosco di Palmoli (Chieti), potrà vedere i suoi bambini solo per **due ore e mezza** il giorno di Natale: dalle 10 alle 12.30, nella struttura di accoglienza di Vasto dove i minori sono rinchiusi da oltre un mese. Niente pranzo insieme, niente abbracci prolungati, niente calore familiare sotto l’albero. Motivo? “Sarebbe un precedente per gli altri ospiti”, spiegano cinicamente dalla casa d’accoglienza. Un precedente? Ma stiamo parlando di un padre con i suoi figli, non di un detenuto in permesso premio!
La notizia, emersa il 24 dicembre 2025 su *La Verità* con l’editoriale di Francesco Borgonovo intitolato “I giudici estirpano la famiglia Trevallion”, è un atto d’accusa devastante contro un sistema giudiziario che si comporta come un regime totalitario. Il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila non solo ha tolto i bambini ai genitori il 20 novembre, ma ha ordinato una **perizia psichiatrica** su Nathan e Catherine, collegata a un’indagine psico-diagnostica sui tre figlioletti. Perché? Perché i Trevallion “non rinunciano ai loro valori”. Parola di Borgonovo: non si pieghino al pensiero unico, non accettano la rieducazione forzata, non vogliono abiurare il loro stile di vita naturale, cristiano, autosufficiente.
Questa famiglia – originaria di Birmingham, trasferitasi in Abruzzo per sfuggire alla follia moderna – viveva in armonia con la natura: homeschooling, cibo sano, fede, libertà. Nessun abuso, nessuna violenza, nessuna trascuratezza. Eppure, per i servizi sociali e i giudici woke, questo è “pericoloso”. È “fanatismo”. È qualcosa da “estirpare”. La madre Catherine può stare con i bambini solo in certi momenti della giornata; il padre deve elemosinare due ore e mezza a Natale, senza nemmeno condividere il pranzo. E la perizia psichiatrica pende come una spada di Damocle: se non dimostreranno di essere “normali” secondo i canoni del sistema – cioè disposti a mandare i figli a scuola pubblica per l’indottrinamento gender, a vaccinarli senza domande, a vivere in appartamento con bollette e TV – rischiano di perdere i figli per sempre.
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Francesco Borgonovo su *La Verità* lo scrive chiaro: “Per i giudici, infatti, è semplicemente intollerabile che i Trevallion mostrino atteggiamenti stravaganti. «Significativo appare il rifiuto dell’impiego del sondino naso-gastrico» (verosimilmente poiché fatto di silicone o poliuretano) nel trattamento dell’intossicazione da funghi dei figli in occasione del ricovero ospedaliero…”. Traduzione: hanno osato rifiutare un sondino per motivi etici o naturali, e questo basta per etichettarli come pericolosi. La famiglia non vuole “rieducarsi”, non vuole chinare la testa: ecco la vera colpa.
Questo non è protezione minori: è persecuzione ideologica, rieducazione infinita, estirpazione di ogni dissenso familiare. Ricorda i gulag sovietici o i campi di rieducazione cinesi: se non rinunci ai tuoi valori, ti togliamo i figli e ti dichiariamo matto. Lo Stato italiano, con i suoi tribunali minorili infestati da assistenti sociali progressisti, si arroga il diritto di decidere cosa è “buono” per i bambini: scuola obbligatoria piena di propaganda LGBT, medicine imposte, vita urbana consumista. Chi sceglie la natura, la fede, l’autonomia è un nemico da schiacciare.
Nathan e Catherine Trevallion sono eroi, non pazzi. Hanno detto no alla schiavitù moderna, e per questo pagano con il Natale più doloroso della loro vita. Il governo Meloni, che parla di difesa della famiglia tradizionale, intervenga subito: bloccate la perizia psichiatrica, restituite immediatamente i bambini ai genitori, smantellate questo apparato repressivo. Basta con i precedenti per “gli altri ospiti”: i bambini hanno una sola famiglia, non una struttura fredda.
Italiani, svegliatevi! Oggi tocca ai Trevallion, domani a chiunque osi educare i figli fuori dal gregge. “Non rinunciano ai loro valori”: che questa frase diventi un grido di libertà. Auguri amari alla famiglia Bosco-Trevallion: la vostra resistenza è la nostra speranza. Giù le mani dalle famiglie normali!


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