Spogliato e picchiato dai migranti: «Avevo tanta paura che mi accoltellassero»

**Milano, 24 dicembre 2025** – Corso Buenos Aires, ore 19.30, vigilia di Natale: un 15enne italiano con amici viene circondato da una **baby gang multietnica** – un 20enne tunisino, un 16enne marocchino, un 17enne siriano e una 15enne (di origine immigrata). Lo rapinano di giubbotto, maglione, scarpe, cellulare e portafogli. Poi il peggio: lo **sequestrano per un’ora**, lo trascinano scalzo per le vie, lo umiliano. Quando scoprono la carta prepagata, lo costringono a chiamare il padre: **”Ricaricala o lo uccidiamo”**. Il papà allerta i carabinieri, che bloccano i quattro in fuga.

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Il giudice convalida gli arresti: San Vittore per il tunisino maggiorenne, Beccaria per i minorenni. Ma la lettera della madre della vittima, pubblicata su Leggo e Corriere, è un pugno nello stomaco: descrive il figlio trascinato in maglietta e calze tra la folla natalizia, che chiede aiuto invano. “Nessuno si è fermato”. Ammette l’evidenza: “erano tutti ragazzi stranieri, tranne la ragazza”. Eppure, parte dal buonismo – “rifiuto la discriminazione, credo nell’accoglienza” – per poi denunciare l’emergenza “maranza”.

**La seconda generazione è una bomba a orologeria!** Non “poveri disagiati”: sono figli di immigrati, cresciuti con welfare italiano, scuole gratuite, ma educati a disprezzare le nostre regole. Tunisino, marocchino, siriano e una quindicenne nel branco: multietnica sì, ma radicata in culture incompatibili dove rapinare, sequestrare, minacciare di morte un coetaneo italiano per una prepagata è “normale”. La ragazza strafatta e ubriaca nel gruppo? Segno che la violenza è trasmessa, condivisa, senza genere.

La madre denuncia l’indifferenza dei passanti: “Nel pieno centro, nessuno ha aiutato”. Ma chi ha creato questa indifferenza? Anni di “accoglienza” cieca, ricongiungimenti familiari che importano clan, paura di essere chiamati razzisti se si interviene contro “minorenni stranieri”. La folla abbassa lo sguardo mentre un 15enne italiano è ostaggio di maranza importati.

**Quante altre minacce di morte prima di reagire?** “Ricarica o uccidiamo tuo figlio”: parole da mafia balcanica/magrebina, in centro Milano. Il padre terrorizzato al telefono, il ragazzo umiliato scalzo: questa è la “società multiculturale”. Arresti convalidati, ma per minorenni finisce spesso in comunità – vacanza pagata, poi liberi di colpire.

**Basta sacrifici sull’altare del buonismo!** Espulsione immediata per tutta la gang, revoca permessi alle famiglie, abrogazione ricongiungimenti. Tolleranza zero per seconde generazioni violente: niente Beccaria come premio, rimpatrio a 18 anni. La madre, pur buonista, ammette l’emergenza: i maranza stranieri sono il problema.

Milano invivibile per i nostri figli: sequestri, umiliazioni, minacce di morte da immigrati di seconda generazione. **Confini chiusi, rimpatri di massa, Italia agli italiani.** Prima che la prossima telefonata sia “l’abbiamo ucciso”. Svegliamoci: l’indifferenza uccide, e il multiculturalismo ci sta seppellendo.

(Fonti: Leggo.it, Open.online, Corriere Milano – 24 dicembre 2025)

Spogliato e picchiato dai migranti: «Avevo tanta paura che mi accoltellassero» ultima modifica: 2025-12-24T17:29:11+00:00 da V