L’imam con il lanciarazzi ospite del convento: Hamas è in Italia

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By V dicembre 28, 2025 12:54

L’imam con il lanciarazzi ospite del convento: Hamas è in Italia

### L’Imam col Lanciarazzi nell’Ex Convento: La Prova che l’Islam Radicale Ha Già Conquistato l’Italia

L’articolo de Il Giornale del 28 dicembre 2025 squarcia il velo su una realtà che i buonisti negano da decenni: l’Italia è infiltrata fino al midollo da reti di Hamas, con imam che posano con lanciarazzi in spalla e vivono in ex conventi della Curia, mentre raccolgono milioni per finanziare il terrorismo jihadista. Ryyad Abdelrqhim Jaber Albustanji, predicatore fotografato con un RPG tra le brigate al Qassam, guida preghiere in piazze italiane e moschee dell’UCOII. Mohammad Hannoun, il “capo” della cellula in Italia, organizza manifestazioni con l’estrema sinistra e ha contatti diretti con Ismail Haniyeh. E Raed Al Salahat, il braccio destro toscano, abita in un ex convento fiorentino, simbolo perfetto di come l’Islam radicale stia occupando spazi cristiani abbandonati dalla nostra civiltà morente.

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Questi non sono “casi isolati”: è una rete strutturata, radicata da anni, con ramificazioni a Milano (moschea di via Padova), Genova, Torino e Toscana. Fondi raccolti dietro paraventi “benefici” finiscono direttamente ad Hamas, definita “muqawama” – resistenza – nelle intercettazioni. La Turchia funge da hub, e figure come Mahmoud Asfa o Brahim Baya predicano odio anti-israeliano mentre le loro famiglie scimmiottano la premier in piazza per “orgoglio musulmano”. E tutto questo sotto gli occhi di un’Europa che continua a finanziare Gaza controllata da Hamas.

Arrestare questi individui è un passo necessario, ma assolutamente insufficiente. Per ogni imam col lanciarazzi fermato, ce ne sono decine che operano liberamente nelle nostre moschee, predicando jihad e raccogliendo soldi per il terrore. L’UCOII, che invita questi personaggi a guidare preghiere pubbliche, è la stessa organizzazione che domina centinaia di centri islamici in Italia. Le moschee non sono solo luoghi di culto: sono basi logistiche per l’islam politico, centri di radicalizzazione e piattaforme per l’espansione demografica e culturale.

Questa infiltrazione è il frutto diretto dell’immigrazione islamica di massa, regolare e irregolare. Decenni di ingressi incontrollati da Paesi a maggioranza musulmana hanno permesso la creazione di enclavi parallele, dove la sharia informale prevale sulla legge italiana. I ricongiungimenti familiari moltiplicano le comunità, i decreti flussi importano manodopera a basso costo che spesso finisce in circuiti islamisti, e le natalità elevate accelerano la sostituzione etnica. Mentre gli italiani spariscono per denatalità, queste reti crescono, occupano territori e spazi simbolici come ex conventi.

Basta guardare i fatti: un imam jihadista vive in un ex convento della Curia! È il simbolo della resa cristiana e della conquista islamica. Le nostre chiese chiudono per mancanza di fedeli, mentre le moschee proliferano, spesso finanziate con soldi pubblici o donazioni opache. E all’interno, si predica non integrazione, ma “resistenza” contro l’Occidente.

Il governo Meloni celebra questi arresti come un successo, ma è pura ipocrisia. Come si può vantare di aver fermato una cellula mentre si continuano a firmare decreti flussi che portano in Italia migliaia di persone dagli stessi contesti che producono terroristi? È come spegnere un incendio con una mano mentre si getta benzina con l’altra.

È urgente, vitale, una svolta radicale: **azzeramento immediato dell’immigrazione regolare da Paesi a maggioranza islamica**. Basta quote per Bangladesh, Pakistan, Marocco, Egitto, Tunisia. Bloccate i ricongiungimenti familiari che fungono da catena migratoria infinita. E non fermatevi lì: chiudete tutte le moschee legate a reti radicali, come quelle dell’UCOII, revocate i permessi a imam sospetti, espellete senza appello chi predica odio o finanzia terrorismo.

Chiudere le moschee radicali non è intolleranza: è autodifesa. Questi luoghi non sono “case di preghiera”, ma centri di propaganda jihadista che minacciano la nostra sicurezza e identità. L’Italia ha il diritto di preservare la propria civiltà cristiana e occidentale, senza cedere un centimetro all’islam politico.

Signora Meloni, signor Piantedosi: gli arresti sono spot propagandistici se non seguono azioni strutturali. Azzerate l’immigrazione islamica regolare, chiudete le moschee infiltrate, smantellate le reti come quella di Hannoun e Albustanji una volta per tutte. Altrimenti, il prossimo imam col lanciarazzi non sarà in una foto vecchia, ma in una piazza italiana a guidare la “preghiera” della conquista.

L’Italia agli italiani: è sopravvivenza, non razzismo. Agite ora, o tra pochi anni non ci sarà più un’Italia da salvare. Il tempo delle mezze misure è finito: azzerate i flussi e chiudete le porte al radicalismo islamico, prima che sia troppo tardi.

L’imam con il lanciarazzi ospite del convento: Hamas è in Italia ultima modifica: 2025-12-28T12:54:25+00:00 da V
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