Emilia Romagna: 180 milioni spesi per curare gli extracomunitari
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### La sanità emiliana affonda sotto il peso dell’immigrazione: 180 milioni spesi per stranieri e un milione di ticket evasi dagli extracomunitari
Mentre il presidente democrat Michele De Pascale alza i ticket sanitari ai cittadini emiliani-romagnoli per “salvare” il sistema pubblico, emergono numeri che fanno rabbrividire: la Regione ha sborsato **oltre 180 milioni di euro tra il 2020 e il 2024** per cure a stranieri extra-UE, principalmente indiani, marocchini, egiziani e albanesi. E come se non bastasse, negli ultimi cinque anni gli extracomunitari non residenti hanno lasciato un buco di **quasi un milione di euro** in ticket non pagati.
È l’ennesima prova di come la giunta PD stia sacrificando i residenti per finanziare un’accoglienza sanitaria senza limiti, mentre i pronto soccorso scoppiano e le liste d’attesa arrivano a sei mesi.
I dati sui 180 milioni emergono da un accesso agli atti promosso dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Priamo Bocchi, che ha messo in luce costi enormi in province come Parma (quasi 10 milioni solo lì). Soldi pubblici spesi per assistenza a cittadini non UE, spesso temporanei o irregolari con codice STP, mentre De Pascale introduce ticket sui farmaci (2,20 euro a confezione) e valuta tetto alle prestazioni per pazienti da altre regioni.
Ma il quadro diventa ancora più grottesco con la denuncia della deputata FdI Marta Evangelisti: **quasi un milione di euro di ticket sanitari evasi da extracomunitari non residenti in Italia** dal 2020 al 2025. Questi “furbi” usufruiscono delle strutture sanitarie emiliane senza pagare un centesimo, lasciando il conto agli italiani. E mentre la Regione ospita cure gratuite per immigrati irregolari e persino oltre 200 pazienti trasferiti da Gaza (con voli, medici e traduttori a carico nostro), De Pascale se la prende con i “turisti sanitari” italiani dal Sud che “intasano” il sistema.
Ipocrisia pura: critica gli italiani che vengono a curarsi in Emilia-Romagna, ma tace sul milione evaso dagli stranieri e sui costi dell’inclusione a senso unico. L’Emilia-Romagna ha il tasso più alto di residenti stranieri in Italia (12,9%, oltre 580mila), e la sanità ne paga le conseguenze: disavanzo cronico, pronto soccorso saturi, rinunce alle cure da parte dei cittadini.
Fratelli d’Italia annuncia battaglia: interrogazioni, raccolte firme per sospendere esenzioni agli stranieri e prioritarizzare gli italiani. Basta con l’Emilia-Romagna come hub umanitario per il mondo intero. I residenti pagano tasse e ticket sempre più alti, mentre chi arriva da fuori spesso non contribuisce nulla.
È ora di dire stop: la sanità deve essere per chi la finanzia, non un bancomat aperto a tutti. Altrimenti, il rosso nei conti regionali continuerà a crescere, e a rimetterci saranno sempre gli stessi: gli emiliani-romagnoli.



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