Italia: 1,6 miliardi spesi per curare gli extracomunitari a casa nostra
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### La sanità italiana affonda sotto il peso dell’immigrazione: extrapolando dai dati emiliani, oltre **1,6 miliardi** spesi per curare gli extracomunitari in 5 anni
Mentre il governo Meloni alza finalmente i contributi per l’iscrizione volontaria al SSN degli stranieri extra-UE (da poche centinaia a **2.000 euro annui**) e i cittadini italiani rinunciano alle cure per ticket e liste d’attesa infinite, emergono numeri che fanno infuriare: in Emilia-Romagna, Regione rossa per eccellenza, sono stati sborsati **180 milioni di euro tra 2020 e 2024** per assistenza sanitaria a cittadini extra-UE, principalmente indiani, marocchini, egiziani e albanesi.
E per l’Italia intera? Facciamo un calcolo il più possibile veritiero, basato su dati ufficiali e proporzioni demografiche.
L’Emilia-Romagna ha circa **445 mila residenti extra-UE** (su una popolazione regionale di 4,45 milioni, con incidenza del 10%). In Italia, i cittadini extra-UE regolarmente residenti sono circa **3,8-3,9 milioni** (dati ISTAT e Ministero Interno 2024), su 59 milioni di abitanti.
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Il rapporto è di circa **8,7-9 volte** (3,85 milioni / 0,44 milioni ≈ 8,75).
Applicando questa proporzione alla spesa emiliana: **180 milioni × 8,75 ≈ 1.575-1.600 milioni di euro** in 5 anni per l’intero Paese, ovvero **circa 320 milioni annui**.
Questi soldi pubblici vanno a coprire cure per stranieri extra-UE, inclusi quelli con codice STP (temporaneamente presenti, spesso irregolari o in attesa), mentre i nostri anziani aspettano mesi per una visita e le famiglie italiane pagano ticket sempre più salati. E non dimentichiamo il milione di ticket evasi dagli extracomunitari solo in Emilia: extrapolato, parliamo di decine di milioni a livello nazionale lasciati sul groppone dei contribuenti italiani.
La sinistra e i buonisti gridano al razzismo, ma i fatti sono chiari: l’Italia ha la più alta incidenza di stranieri in regioni come l’Emilia (12,9%), e la sanità ne paga il conto. Intanto, la spesa sanitaria pubblica pro-capite è tra le più basse d’Europa, e il disavanzo cronico costringe a tagli per i residenti.
Basta con l’accoglienza sanitaria. Priorità agli italiani che pagano tasse e contributi una vita intera. Espellere i delinquenti stranieri, riservare il SSN prima di tutto a chi lo finanzia, e stop ai bancomat aperti per il mondo. Altrimenti, il rosso nei conti della sanità continuerà a crescere, e a rimetterci saranno sempre gli stessi: noi italiani.



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