Silvia Salis in piazza con Hannoun minaccia querele ma foto diffusa con orgoglio dal suo comune di Genova

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By V dicembre 30, 2025 12:17

Silvia Salis in piazza con Hannoun minaccia querele ma foto diffusa con orgoglio dal suo comune di Genova

### Silvia Salis in Foto con Hannoun: La Sindaca che Minaccia Querele era in piazza ad ascoltare il Presunto Capo della Rete di Hamas in Italia e la Foto è stata Diffusa dal suo Comune

L’articolo de Il Giornale del 30 dicembre 2025 aggiunge un tassello grottesco allo scandalo della sinistra abbracciata al terrorismo islamico: Silvia Salis, sindaca di Genova, è ritratta in una foto ufficiale – caricata niente meno che dal Comune di Genova sui suoi profili social – accanto a Mohammad Hannoun, il giordano arrestato come referente italiano di Hamas e accusato di aver deviato milioni verso l’organizzazione jihadista. La foto risale al 17 settembre, quando sei sindaci di sinistra – Salis, Beppe Sala (Milano), Matteo Lepore (Bologna), Sara Funaro (Firenze), Vito Leccese (Bari) e Stefano Lo Russo (Torino) – hanno condiviso la piazza in una manifestazione pro-Palestina, dove Hannoun è intervenuto direttamente invocando frasi come “chi uccide va ucciso”, riecheggiando la legge del taglione.

E ora? Salis posta video furiosi sui social, minacciando querele a chiunque osi “accostare” il suo nome a quello di Hannoun. Ma la foto è lì, pubblicata dal suo stesso Comune: chi denuncerà ora, signora sindaca? Se stessa? Il suo ufficio stampa? È l’ennesima prova di un’ipocrisia che puzza di complicità: questi amministratori di sinistra marciano con kefiah, condividono palchi o piazze con referenti di Hamas, e poi piangono vittimismo quando vengono smascherati.

Questa non è una “svista”: è il pattern consolidato della sinistra italiana, ossessionata dall’antisionismo travestito da “solidarietà palestinese”. Sindaci che governano grandi città si fanno fotografare con chi finanzia razzi su civili israeliani, ascoltano interventi che invocano vendetta biblica, e tollerano piazze dove si grida odio anti-occidentale. Genova, Milano, Bologna: le stesse città dove concedono spazi per centri islamici, autorizzano preghiere di massa, erogano contributi a associazioni “benefiche” che poi finiscono sotto inchiesta per terrorismo.

Il pericolo è evidente: questi sindaci non sono ingenui. Sono complici ideologici di un multiculturalismo suicida che spalanca porte all’islam radicale. Condividere un palco con Hannoun significa legittimare le sue reti, dare visibilità a chi raccoglie fondi per Hamas, normalizzare l’intolleranza jihadista nelle nostre piazze. E quando vengono scoperti, minacciano querele invece di dimettersi.

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Ma la foto caricata dal Comune è la ciliegina: prova ufficiale che non era una presenza casuale, ma un evento istituzionale. Salis e gli altri sindaci hanno usato le loro cariche per dare piattaforma a un terrorista. E ora, invece di scuse e dimissioni, arrivano minacce legali contro chi denuncia. Classica tattica rossogialla: censurare la verità, intimidire i giornalisti, proteggere i propri alleati radicali.

Questa alleanza sinistra-islam radicale è il frutto di decenni di immigrazione incontrollata. Le comunità musulmane crescono, votano compatte, e la sinistra le corteggia concedendo moschee, spazi, tolleranza verso predicatori estremisti. Hannoun non è spuntato dal nulla: è il prodotto di flussi regolari che importano masse da contesti jihadisti, ricongiungimenti che moltiplicano enclavi, naturalizzazioni facili che creano “italiani” leali all’umma.

Basta con questa follia: serve fermare la radice. **Azzerate immediatamente ogni immigrazione regolare da Paesi a maggioranza islamica**. Niente più decreti flussi per paesi islamici cme Tunisia, Marocco, Egitto, Bangladesh: questi ingressi alimentano reti come quella di Hannoun, portano famiglie che organizzano “manifestazioni” con terroristi.

E bloccate la cittadinanza facile: ius sanguinis puro, niente naturalizzazioni per residenza o suolo. Impedite che immigrati islamici diventino “italiani” e poi condividano palchi istituzionali con jihadisti.

Silvia Salis e i suoi colleghi sindaci devono dimettersi subito. Non basta cancellare foto o minacciare querele: hanno legittimato un referente Hamas con i loro scranni. Se non lo fanno, Meloni intervenga: revoca deleghe, indagini su concessioni a centri islamici, stop a finanziamenti sospetti.

L’Italia non può tollerare sindaci che marciano con kefiah accanto a finanziatori di terrorismo e poi giocano la vittima. Azzerate l’immigrazione islamica regolare, o le prossime piazze non saranno “solidali”: saranno jihadiste. L’Italia agli italiani – prima che sindaci come Salis la consegnino all’islam radicale.

Silvia Salis in piazza con Hannoun minaccia querele ma foto diffusa con orgoglio dal suo comune di Genova ultima modifica: 2025-12-30T12:17:40+00:00 da V
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