Foto nella piazza di Hannoun, anche Sala si sfila: “Ero lì per caso”

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By V dicembre 30, 2025 16:24

Foto nella piazza di Hannoun, anche Sala si sfila: “Ero lì per caso”

### Sala e le “Fake News Vergognose”: Il Sindaco che Non Comprende (o Finge di Non Comprendere) il Vero Problema

Beppe Sala, sindaco di Milano, è sceso in campo con un post indignato su Facebook: “Fake news vergognose”, tuona, negando di aver mai incontrato Mohammad Hannoun, il referente italiano di Hamas arrestato per finanziamento al terrorismo. Giusto, tecnicamente non si sono stretti la mano uno a uno. Ma il punto, signor Sala, non è se ha scambiato due chiacchiere private con Hannoun: è che lei, insieme ad altri sindaci PD, era su un palco istituzionale il 17 settembre e poi in una manifestazione pro-Pal dove Hannoun è intervenuto direttamente dal palco, parlando alla folla e invocando frasi come “chi uccide va ucciso”. E quella foto – pubblicata persino dal Comune di Genova – vi ritrae tutti insieme, sindaci in prima fila, ad ascoltare e legittimare un evento dove era presente e attivo il presunto capo della cellula Hamas italiana.

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Sala dice di non comprendere il problema. Ecco, glielo spieghiamo noi, chiaramente: il problema non è una stretta di mano mancata, è che un sindaco di una grande città italiana partecipa a una manifestazione dove sa perfettamente – o dovrebbe sapere – che ci saranno estremisti islamici pro-Palestina, spesso legati a reti radicali. Non è ingenuità: è scelta politica. Quelle piazze non sono eventi spontanei di “pace”: sono raduni organizzati da associazioni vicine all’islam politico, dove si grida “from the river to the sea”, si bruciano bandiere israeliane, si invita chi finanzia Hamas. E lei, signor Sala, ci va lo stesso, presta la sua faccia istituzionale, dà legittimità a tutto questo.

Fingere di non sapere è ridicolo. Queste manifestazioni sono pubblicizzate settimane prima, con elenchi di relatori, associazioni promotrici, slogan noti. Hannoun e la sua ABSPP erano habitué di questi eventi: chiunque con un minimo di attenzione (e un sindaco dovrebbe averne massima) sa chi c’è dietro. Eppure Sala, Lepore, Salis e gli altri ci vanno, si fanno fotografare, condividono il palco con chi poi finisce in manette per terrorismo. E quando vengono smascherati, gridano al “fake” e alla “vergogna”.

Questo è il cuore del problema che Sala “non comprende”: un amministratore pubblico non può permettersi di frequentare piazze dominate da estremisti islamici, anche se “finge” di non sapere chi organizza. Dare visibilità a questi eventi significa normalizzare l’islam radicale, legittimare chi raccoglie fondi per Hamas, incoraggiare la crescita di enclavi dove l’odio anti-occidentale è moneta corrente. Milano è già piena di quartieri dove la sharia informale prevale, moschee radicali proliferano, e la sicurezza è un incubo. E il sindaco ci mette la faccia in manifestazioni che alimentano esattamente questo fenomeno.

Non è una questione di “incontro personale”: è responsabilità politica. Un sindaco che partecipa a eventi dove intervengono referenti di Hamas – direttamente dalla piazza o dal palco – è complice oggettivo dell’islamizzazione delle sue città. Concede spazi, tollera predicazioni estremiste, corteggia voti dalle comunità islamiche cresciute grazie a politiche migratorie lassiste.

E tutto questo è frutto della guerra demografica che l’Italia sta perdendo: immigrazione regolare islamica continua, decreti flussi che importano migliaia da contesti radicali, ricongiungimenti familiari che moltiplicano le presenze, natalità elevata che cambia la composizione etnica. I sindaci come Sala accelerano questo processo: vanno in piazze pro-Pal, concedono moschee, finanziano associazioni “culturali” che poi finiscono sotto inchiesta.

Basta con le scuse e le “fake news”. Sala e i suoi colleghi devono dimettersi o almeno chiedere scusa pubblicamente per aver legittimato eventi con estremisti islamici. Ma soprattutto al governo: **azzerate immediatamente ogni immigrazione regolare da Paesi a maggioranza islamica**. Niente più ingressi da Marocco, Tunisia, Egitto, Bangladesh, Pakistan: questi flussi portano le comunità che organizzano piazze radicali e invitano Hannoun.

Bloccate i ricongiungimenti familiari, rivedete le cittadinanze facili. Solo fermando i numeri alla fonte si ferma l’islamizzazione delle piazze e delle istituzioni.

Signor Sala: il problema lo comprende benissimo, ma finge di no per calcolo politico. Milano merita un sindaco che difenda l’identità italiana, non uno che presta il palco a chi finanzia Hamas. L’Italia agli italiani – fermate questa guerra demografica prima che le piazze “pro-Pal” diventino piazze jihadiste permanenti.

Foto nella piazza di Hannoun, anche Sala si sfila: “Ero lì per caso” ultima modifica: 2025-12-30T16:24:56+00:00 da V
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