L’IMMIGRAZIONE CI STA MANGIANDO VIVI: PAGHIAMO MILIARDI OGNI ANNO
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### Il Salasso: Come l’Immigrazione Extracomunitaria Sta Dissanguando l’Italia
In un momento in cui l’Italia affronta una stagnazione economica cronica, un debito pubblico alle stelle e una natalità al collasso, emerge un quadro drammatico: miliardi di euro sottratti ogni anno ai cittadini italiani per finanziare un sistema di accoglienza e assistenza agli immigrati extracomunitari che appare sempre più insostenibile. Non si tratta di solidarietà mal riposta, ma di un vero e proprio trasferimento di risorse dal nostro Paese verso economie straniere e verso chi, in troppi casi, contribuisce poco o nulla al sistema. Dati ufficiali da Bankitalia, INPS, Istat e Viminale dipingono un quadro impietoso: rimesse estere, cure sanitarie gratuite o sovvenzionate, sussidi e pensioni assistenziali prosciugano le casse pubbliche, mentre gli italiani pagano tasse record e affrontano liste d’attesa infinite.
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Partiamo dalle rimesse: nel 2024, gli immigrati hanno inviato all’estero ben 9 miliardi di euro ufficiali, pari allo 0,5% del nostro PIL, ma la stima reale sale a 15-18 miliardi considerando i canali informali. Questi soldi, guadagnati qui con retribuzioni medie annue di appena 16.693 euro per i lavoratori extracomunitari – ben al di sotto della media italiana – vengono immediatamente spediti fuori, finendo in Paesi come Bangladesh (1,4 miliardi), Pakistan (600 milioni), Marocco, Filippine e India. L’Italia diventa così un bancomat del Terzo Mondo: quel poco che gli immigrati guadagnano non resta nel circuito economico nazionale per consumi o investimenti, ma alimenta economie concorrenti, mentre noi ci sobbarcano il costo del loro welfare.
A questo si aggiunge il peso schiacciante sulla sanità pubblica. Solo prendendo i dati dell’Emilia-Romagna, dove tra il 2020 e il 2024 sono stati spesi 180 milioni di euro per curare extracomunitari – principalmente indiani, marocchini, egiziani e albanesi – e extrapolandoli proporzionalmente all’intera Penisola, arriviamo a una stima di 1,6 miliardi di euro in cinque anni, ovvero circa 320 milioni annui. Con 3,8-3,9 milioni di extra-UE residenti su 59 milioni di italiani, questi costi coprono cure anche per irregolari tramite codici STP, ticket evasi (un milione solo in Emilia, decine di milioni nazionali) e iscrizioni volontarie al SSN. Il governo Meloni ha provato a intervenire alzando il contributo a 2.000 euro annui per gli stranieri, ma il danno resta: liste d’attesa per gli italiani, disavanzi cronici e una spesa pro-capite tra le più basse d’Europa, tutto a carico di chi paga tasse una vita intera.
Non meno grave è il capitolo sussidi e pensioni. Oltre 2 milioni di immigrati vivono in povertà assoluta – uno su tre, cinque volte la percentuale degli italiani autoctoni – con redditi medi tra i 13-15.000 euro annui, che li esenta dal pagamento di Irpef significative. Eppure, consumano servizi pubblici: sanità, scuole, alloggi, bonus vari. Quasi 195.000 stranieri percepiscono pensioni sociali o assegni assistenziali senza aver mai versato contributi adeguati, per un costo annuo di oltre 1,7 miliardi di euro. Proiezioni INPS parlano di 3-4 milioni di pensionati stranieri entro il 2050, con un costo lifetime per immigrato tra i 150-250.000 euro. È un parassitismo di Stato: importiamo povertà cronica e la manteniamo a nostre spese.
Il meccanismo di ingresso amplifica il problema. Il 39% dei permessi di soggiorno è per ricongiungimento familiare – oltre 100.000 annui – mentre solo l’11-12% per motivi di lavoro. Questo porta famiglie intere a carico del welfare italiano, con disoccupazione immigrata al 15-20% e seconde generazioni spesso in difficoltà. Non è integrazione, ma un circolo vizioso che genera degrado sociale: quartieri trasformati in zone no-go, baby gang, spaccio e violenza etnica.
Sul fronte sicurezza, i numeri sono allarmanti. Nel 2024, 287.000 stranieri arrestati, pari al 35% delle denunce totali pur rappresentando solo il 9% della popolazione. Il 60% dei reati predatori è commesso da extracomunitari: furti, rapine, aggressioni sessuali. In cambio di questo salasso economico e sociale, riceviamo insicurezza diffusa e un degrado che colpisce soprattutto le classi popolari italiane, quelle che pagano il conto più salato.
Chi trae profitto da questo sistema? Confindustria, che gode di manodopera a basso costo; le cooperative dell’accoglienza, che incassano miliardi pubblici; la sinistra e le ONG, che pescano voti clientelari; i Paesi d’origine, che ricevono rimesse per il loro sviluppo. L’Unione Europea preme per quote obbligatorie, mentre gli italiani emigrano: 156.000 solo nel 2024, in cerca di opportunità altrove.
Il saldo netto è un rosso profondo: decine di miliardi annui in welfare, sanità e sussidi, contro contributi fiscali e previdenziali minimi. Mentre la natalità italiana crolla a 1,11 figli per donna, quella immigrata è intorno a 1,8-2, accelerando una sostituzione etnica e culturale che minaccia il nostro futuro demografico.
È ora di dire basta alle bugie: l’immigrazione non europea non è una “risorsa” che salva le pensioni o l’economia, ma un furto colossale legalizzato che ci porta verso la bancarotta totale. Priorità assoluta agli italiani: quota zero per ingressi non europei, abolizione dei ricongiungimenti familiari, revoca di sussidi e pensioni non contributivi, restrizione del SSN a chi lo finanzia davvero.
La soluzione è chiara: remigrazione incentivata di massa, espulsione dei delinquenti, investimenti nella natalità autoctona. Altrimenti, continueremo a pagare per il nostro stesso declino, meritandoci forse l’estinzione economica e culturale che ci stiamo auto-infliggendo. Svegliamoci ora, prima che sia troppo tardi: l’Italia agli italiani, o non ci sarà più un’Italia da salvare.



Faccio notare che chi ha causato questo merdaio era stato avvisato delle conseguenze odierne fin dagli anni ’80 da uno studio della Fondazione Agnelli che faceva 2 + 2 e che fu tacciato di “visione aberrante della società civile” 😇
E oggi la censura dei fatti imposta come palliativo non migliora certo la situazione: danno sempre la colpa agli altri, mai una volta che ammettano di avere sbagliato loro… 💩