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**Chi arma la rivolta degli immigrati clandestini?**

Negli ultimi tempi, i Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) in Italia sono diventati un inferno di violenza e disordine, con l’ordine pubblico costantemente sotto attacco. L’episodio più recente a Milo, nel Trapanese, ha visto cinque agenti del reparto mobile di Palermo brutalmente assaliti da una massa di migranti violenti.

La verità è che questi eventi non sono isolati. Nei Cpr italiani, la violenza è diventata la norma, con abusi quotidiani contro le forze dell’ordine. La situazione è aggravata da gruppi eversivi come gli anarchici, che non solo supportano le richieste dei migranti ma fomentano il caos.

Ma il problema va oltre: la presenza di elementi radicali e potenziali jihadisti tra i migranti è una minaccia alla sicurezza nazionale. Questi luoghi sono diventati campi di addestramento per atti criminali e terroristici.

L’influenza nefasta dell’estrema sinistra è evidente. Sotto il pretesto di difendere i diritti umani, queste organizzazioni mirano a destabilizzare l’ordine pubblico. Con la complicità di una certa parte della magistratura, questi gruppi eversivi trasformano i CPR in terreni di coltura per la propaganda e l’organizzazione di fughe, come visto a Gradisca d’Isonzo.

È evidente che il nostro sistema di espulsioni debba essere militarizzato per contrastare questa degenerazione. La sicurezza dei nostri agenti e la stabilità del nostro paese richiedono un’azione decisa e immediata contro gli immigrati clandestini che minacciano la nostra società con la violenza e il disordine.