Piazza Duomo, donne violentate tra le bandiere islamiche – VIDEO
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Il Terrore di Piazza Duomo: Ragazze Violentate da Orde Islamiche a Capodanno, il Ritorno del Famigerato Taharrush Gamea
Six étudiants liégeois victimes d’un réveillon cauchemardesque à Milan : « On nous a tenu les mains pendant que d’autres nous touchaient sous les vêtements » (vidéo)
— Collectif des Vigilants (@Coviigi) January 4, 2025
#Milano, piazza Duomo, le violenze delle gang islamiche a #Capodanno. Guerra urbana, con le forze dell'ordine sopraffatte e umiliate. La situazione è fuori controllo, e il grido di "Vaffanc*lo Italia, polizia di m*rda” risuona come un insulto diretto alla nostra nazione. pic.twitter.com/35ljKL84Zj
— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) January 1, 2025
Piazza Duomo è stata nuovamente trasformata in un campo di battaglia barbarica durante la notte di Capodanno del 2025, esattamente come nel 2022. In Piazza Duomo, quello che doveva essere un momento di gioia e celebrazione si è trasformato in un incubo per molte giovani donne, vittime di violenze sessuali brutali e indiscriminate ad opera di gruppi di uomini di origine islamica. È il ritorno del famigerato “Taharrush Gamea”, la stessa pratica di violenza collettiva che ha sconvolto Milano tre anni fa, dimostrando che nulla è cambiato e che la lezione non è stata appresa.
Le testimonianze sono scioccanti, raccontano di giovani donne circondate, molestate e abusate sessualmente da branchi di stranieri che hanno invaso le strade con le loro bandiere, trasformando un evento festivo in una scena di guerra. I resoconti parlano di una violenza organizzata, con uomini che si passano le vittime come fossero trofei, senza alcun rispetto per la dignità umana o per il luogo sacro in cui si trovavano. Questa pratica, già vista nel 2022 nella stessa piazza, è una vergogna che si ripete, dimostrando che Piazza Duomo non può più essere considerata una ‘zona rossa’ ma deve diventare una zona vietata ai “maranza”.
Una delle vittime ha parlato alla stampa: “Ero lì per festeggiare l’inizio del nuovo anno, ma ho vissuto i minuti più terrificanti della mia vita. Mi hanno accerchiata, toccata ovunque, strappato i vestiti. Sembrava di essere in un film dell’orrore, non in una piazza di una città europea.” Il racconto è un’eco spaventosa di quanto già vissuto tre anni prima, un incubo che si ripete con la stessa brutalità.
Un’altra testimonianza ha rivelato che una poliziotta, disperata fino alle lacrime, ha ammesso la sua impotenza di fronte a questo orrore: “Una poliziotta ha pianto davanti a noi dicendo che era impotente di fronte a questa situazione!”, lamenta una delle vittime. Questo è il grido di una forza dell’ordine che si trova ancora una volta disarmata di fronte a un’ondata di barbarie che sembra non avere fine.
Queste aggressioni non possono essere liquidate come atti isolati; rappresentano un sintomo di una malattia più profonda che sta infettando l’Europa. La mancanza di integrazione, il disprezzo per le nostre leggi e costumi, la violenza come mezzo di affermazione culturale, tutto questo si è manifestato in modo crudo e inequivocabile, proprio come nel Capodanno del 2022. Piazza Duomo è diventato un simbolo di quanto l’Italia stia perdendo il controllo delle sue strade a causa di politiche migratorie fallimentari.
È tempo che l’Italia, e tutta l’Europa, smetta di guardare dall’altra parte. Le politiche di immigrazione che permettono l’ingresso di individui che non rispettano i valori del nostro continente devono essere riviste. Bisogna proteggere le nostre donne, le nostre strade, il nostro modo di vivere. Non possiamo permettere che Piazza Duomo, cuore pulsante di Milano, diventi ripetutamente un luogo di terrore e violenza.
Le parole delle vittime e delle forze dell’ordine sono un appello disperato: non possiamo più tollerare questa invasione. È essenziale un cambiamento radicale nelle politiche di accoglienza, una reazione forte e decisa contro chi minaccia la nostra sicurezza e il nostro stile di vita. Milano, e con essa tutta l’Italia, merita di festeggiare, non di vivere nel terrore.
La nostra risposta non può essere il silenzio o la compiacenza; deve essere azione, protezione, giustizia. Le nostre strade devono tornare a essere luoghi di gioia, non di paura. E tutta l’Italia deve essere vietata ai “maranza”, coloro che non rispettano il nostro modo di vivere e la nostra civiltà.
Ciao Vox sublimissimo, Ti ho riscoperto solamente ieri. Credevo fossi fuori gioco dal primo ottobre 2024
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