Video rivela motivazioni Egiziano: ”Coltellate ai passanti nel nome dell’Islam”
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Muhammad Sitta: L’Islamizzazione Violenta e il Lucro dell’Accoglienza
Muhammad Sitta, l’egiziano di 23 anni che ha seminato terrore a Villa Verucchio la notte di Capodanno, accoltellando quattro persone a caso mentre invocava Allah, è il volto dell’Islam radicale che sta insidiando le nostre città. Questo individuo, ospitato e mantenuto con i nostri soldi, ha dimostrato come l’accoglienza indiscriminata e il business dell’immigrazione abbiano portato non solo persone, ma anche violenza e fanatismo religioso nelle nostre strade.
Le indagini stanno rivelando dettagli raccapriccianti: un Corano in tasca e una collana di preghiera musulmana, simboli di una cultura che, in alcuni suoi estremi, giustifica la violenza. Il video dell’aggressione, ora sotto esame da un arabista, mostra Sitta mentre accoltella passanti nel nome dell’Islam. “Lama a 80 cm dal viso” – questa è stata la distanza che il maresciallo Masini ha dovuto tenere per difendere se stesso e la comunità da un individuo che, se non fermato, avrebbe continuato a far scorrere sangue.
Il carabiniere, dopo aver esploso colpi di avvertimento al suolo, si è trovato costretto a sparare per fermare Sitta, che continuava ad avanzare nonostante gli ordini di fermarsi. Cinque colpi hanno raggiunto il bersaglio, tre al torace, uno alla testa e uno alla spalla, ponendo fine a una minaccia nata e cresciuta sotto il tetto dell’accoglienza italiana.
Ma chi era veramente Muhammad Sitta? Un irregolare che ha ottenuto lo status di rifugiato, viveva in un centro di accoglienza, percependo uno stipendio come “profugo”. Ecco il risultato del business dell’immigrazione: pagare chi poi ci attacca, chi non si integra, chi porta con sé non solo una cultura diversa, ma anche una violenza inaccettabile nel nostro paese.
L’affermazione dello zio, Samir Mahmud Alfar, che tenta di distanziare il nipote dai circoli terroristici, non cambia il fatto che il radicalismo islamico possa emergere anche tra chi sembra “estraneo a certi ambienti”. Chiedere perdono per un’azione così barbara, domandando se non si potesse evitare di sparare, è una beffa per le vittime e per chi ha dovuto intervenire per fermare un atto di terrore.
Questo episodio ci mette di fronte a una verità dura: i centri di accoglienza, invece di essere luoghi di integrazione, spesso diventano focolai di radicalizzazione. La nostra nazione, sotto la maschera dell’accoglienza, sta finanziando un’ideologia che non rispetta i nostri valori, le nostre leggi, e che, alla fine, mette a rischio la sicurezza dei cittadini.
Bisogna ripensare profondamente la politica migratoria e smettere di favorire il business dell’accoglienza che, come dimostra il caso di Sitta, può trasformarsi in un incubo per le nostre comunità. L’Italia merita giustizia, sicurezza, non l’importazione di violenza e fanatismo.
Attacco a Rimini: Coltellate nel nome dell’Islam
Il 23enne egiziano Muhammad Sitta ha accoltellato quattro persone a Villa Verucchio, vicino a Rimini, il 31 dicembre. Durante l’attacco, pregava nel nome dell’Islam. Le indagini sono ancora in corso e non si esclude la pista del terrorismo. Sitta è stato neutralizzato dall’intervento armato del maresciallo Luciano Masini.
mi chiedo se il mummio mozzarello gli darà qualche riconoscimento…al carabiniere bensintende …perchè con certa gente non sai mai cosa gli passa pe ‘i ccapo. Fosse per me il riconoscimento (postumo) lo darei all’egiziano…per ovvi motivi
Mah, quello ammazza in nome del suo dio ma io non posso bastonarlo come si deve in nome di ‘sto cazzo: è perchè lui è un vero patriota, secondo l’opinione del presidente mozzarella?
Ma andate affanculo…