Seconde generazioni, Poliziotto: ”Le gang di minorenni non temono la polizia”

Le statistiche sulla microcriminalità minorile potrebbero indicare un lieve calo (forte calo tra gli italiani e un boom tra gli stranieri), ma la realtà delle nostre strade racconta una storia diversa. Le periferie delle grandi città e i centri delle cittadine di provincia sono ormai territori di guerra, infestati da bande di giovani immigrati di seconda generazione che non conoscono altro che violenza e disordine. Andrea Olivadese, con decenni di esperienza nella lotta ai reati minorili, spiega questo fenomeno allarmante.

VERIFICA NOTIZIA

Scippi, minacce ai ragazzini per rubare scarpe firmate e catenine, centri delle città quasi presi d’assedio. Come è possibile che i dati sul microcrimine siano in miglioramento?

«Non hanno rispetto. Il problema è questo. Non ce l’hanno né dell’autorità, né della divisa come del resto non ce l’hanno degli insegnanti, dell’allenatore, dei genitori.»

«Più che di baby gang preferisco parlare di devianza giovanile. Sì, l’età è sempre più bassa ma teniamo conto che un 12enne di oggi non è come un 12enne di vent’anni fa.» Certo, perché oggi è africano e islamico. E’ un delinquente e non un bambino.

Le nostre città stanno diventando il parco giochi di questi giovani teppisti, la maggior parte dei quali sono immigrati di seconda generazione senza alcun senso di appartenenza o rispetto per la nostra cultura e le nostre leggi. La loro presenza è un cancro che sta corroendo la tessuta sociale dell’Italia, trasformando i nostri centri urbani in zone di guerra dove la violenza giovanile regna sovrana. È ora di affrontare questa piaga con tutte le nostre forze prima che sia troppo tardi.

Seconde generazioni, Poliziotto: ”Le gang di minorenni non temono la polizia” ultima modifica: 2025-01-26T17:14:20+00:00 da V