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Le parole di Beppe Sala, sindaco di Milano, che afferma “Come in tutto il mondo, le migrazioni sono un fatto, non un’emergenza”, hanno scatenato un vero e proprio vespaio di polemiche. In un contesto dove Milano è diventata un campo di battaglia per la sicurezza pubblica, con episodi di cronaca nera che coinvolgono stranieri in modo schiacciante, la Lega non ha potuto far altro che alzare la voce.

“Mi chiedo in quale realtà viva il sindaco Sala e come possa fare simili affermazioni, soprattutto considerando i numerosi episodi di cronaca milanese che vedono protagonisti cittadini stranieri, dai fatti di Capodanno alle rivolte del quartiere Corvetto”, ha attaccato duramente l’europarlamentare leghista Isabella Tovaglieri, definendo “sconcertante” l’intervista rilasciata dal primo cittadino milanese. “Per fortuna – ha aggiunto velenosamente l’esponente del Carroccio – fra poco i milanesi avranno l’opportunità di scegliere un’alternativa credibile alla sinistra buonista rappresentata da questo sindaco”. In un post pubblicato sui social, infine, la stessa Tovaglieri ha definito “delirante” la suddetta dichiarazione di Sala.

“Partiamo dal presupposto che l’immigrazione va gestita, è inevitabile. Da ciò, arrendersi al fatto che l’illegalità sia permessa, è tutta un’altra storia”, aveva affermato il sindaco di Milano nell’intervista diventata poi oggetto di polemica. Nella medesima conversazione, aveva anche fatto riferimento all’utilità degli immigrati. “Io ogni volta che mi rivolgo ad un mio concittadino o concittadina dico: ‘Prova a immaginare la tua vita senza queste persone” perché ti fa comodo avere chi ti porta a casa la cena, chi ti fa la puntura in ospedale, chi si prende cura di tua madre o di tuo padre'”, aveva argomentato, confondendo però i piani.

Ma qui la realtà è ben diversa. Milano, e più in generale l’Italia, è sotto assedio da parte di una massa di immigrati che non solo non si integrano ma che, anzi, portano con sé una cultura della delinquenza e del rifiuto delle nostre leggi. Non si tratta di discriminare chi lavora e rispetta le regole; il problema sono gli stranieri, spesso di seconda generazione, che vivono nell’illegalità e creano un clima di insicurezza.

Dopo 9 anni il sindaco cambia strategia: “Non sono buonista e più pattuglioni”
Ma il problema non si risolve con qualche pattuglione in più. Il vero problema è l’immigrazione incontrollata che ha trasformato quartieri in zone di non-diritto, dove la criminalità straniera prospera senza freni. Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi aveva fornito dati allarmanti su questa situazione:

“Il fatto che nell’area metropolitana di Milano, che vede circa il 20% di popolazione immigrata residente, fino al 65% di reati siano commessi da popolazione straniera, vuol dire che c’è un disagio rispetto a una integrazione, che va seguita e migliorata”, aveva detto il capo del Viminale.

La tolleranza verso l’immigrazione ha portato Milano, e l’Italia intera, sull’orlo del collasso sociale. È tempo di mettere fine a questa follia, di smettere di accettare l’accoglienza indiscriminata che porta solo violenza e degrado.