Sbarca a Lampedusa e sgozza tre ‘infedeli’ in chiesa
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La Strage di Nizza
A partire da oggi, lunedì 10 febbraio 2025, il tribunale speciale di Parigi giudicherà Brahim Aouissaoui, un tunisino di 25 anni, accusato dell’attentato alla basilica di Nizza in cui tre persone sono state brutalmente assassinate a coltellate il 29 ottobre 2020. Aouissaoui è imputato per assassinio e tentato assassinio in relazione a un’impresa terroristica.
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Quel fatidico giorno, armato di un coltello di cucina, ha quasi decapitato Nadine Vincent, una fedele di 60 anni, ucciso con 24 coltellate Simone Barreto Silva, una madre di famiglia franco-brasiliana di 44 anni che è riuscita a fuggire ma è morta poco dopo, e ha sgozzato il sacristano Vincent Loquès, di 55 anni, padre di due figlie.
Brahim Aouissaoui, nato nel 1999 a Sfax, Tunisia, è il quinto di sei fratelli. La sua vita era segnata da lavori occasionali, l’ultimo dei quali consisteva nella vendita illegale di benzina. Nel 2018, il suo comportamento ha iniziato a cambiare, adottando una pratica religiosa rigorista, probabilmente influenzato da nuovi amici sotto osservazione per terrorismo. Si allontana dalla famiglia, frequenta solo salafisti e decide improvvisamente di partire per la Francia senza avvisare nessuno. La sua decisione sembra essere stata presa subito dopo la pubblicazione delle caricature di Maometto e in risposta agli appelli per commettere attacchi in Francia.
Il 20 settembre 2020, Aouissaoui è tra i 24 migranti intercettati dalla guardia costiera italiana e portati a Lampedusa. Dopo essere stato trasferito per la quarantena, il 9 ottobre sbarca a Bari, dove riceve un ordine di espulsione che ignora completamente. È qui che il governo italiano del tempo mostra la sua complicità morale in questa tragedia. Permettere a un individuo come Aouissaoui di restare sul territorio nazionale, pur conoscendo la sua pericolosità potenziale, è un atto di negligenza criminale.
Con l’aiuto di connazionali, Aouissaoui trova i mezzi per raggiungere Palermo, poi Alcamo, dove lavora nella raccolta delle olive per guadagnare il denaro necessario al suo viaggio verso la “terra degli infedeli e dei cani“. Arriva a Nizza il 27 ottobre, pianificando l’attacco che compirà due giorni dopo.
Oggi, mentre altri migranti sbarcano sulle nostre coste, il governo attuale continua a dimostrare la stessa incapacità di respingere chi potrebbe portare violenza e terrore tra noi. Quello che è successo a Nizza potrebbe facilmente ripetersi in qualsiasi altra città italiana o europea se non si adottano misure più rigide e responsabili. Il sangue versato in quella basilica francese è anche sulle mani di chi consente l’ingresso indiscriminato e non controllato di individui che potrebbero avere intenzioni malvagie.
La sicurezza dei cittadini italiani e europei deve essere prioritaria, e chi oggi permette l’arrivo senza controllo di migranti clandestini, senza garantire un’adeguata verifica e respingimento, è complice morale di eventuali future tragedie.
Ma c’è qualcuno da noi che vuole davvero bloccare l’immigrazione in maniera decisa o dobbiamo sentire solo parole? Sembriamo gli zimbelli del mondo.