In centro accoglienza Roma base stoccaggio droga dei nigeriani con permesso umanitario
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Andate nel centro dove quelli di DrogaExperience ospitano i clandestini con permesso umanitario.
BASTA ACCOGLIENZA, È UN BUSINESS CRIMINALE: CENTRI MIGRANTI SVUOTATI SUBITO!
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L’operazione dei carabinieri che ha portato a 27 arresti tra Italia, Albania e Spagna squarcia il velo su una verità che in troppi, per ipocrisia o interessi, continuano a ignorare: l’accoglienza è diventata un lucroso affare per la criminalità organizzata, le cooperative di sinistra e i loro sodali, con il Vaticano sempre pronto a benedire il tutto in nome di una finta carità. Il blitz internazionale antidroga, coordinato dalla DDA di Roma, ha smascherato un sistema vergognoso: il Centro Sprar (oggi Centro di Accoglienza Straordinaria) di via della Riserva Nuova a Roma, pensato per “proteggere” i richiedenti asilo, era in realtà una base operativa per lo stoccaggio e lo smistamento di droga, oltre che un serbatoio per reclutare spacciatori nigeriani con permessi di soggiorno umanitari. Altro che “rifugiati in fuga dalla guerra”: qui si parla di delinquenti che sfruttano il nostro sistema, ci sputano in faccia e ci costano pure caro.
140MILA SCROCCONI E SPACCIATORI SUL groppone degli italiani
Secondo i dati più recenti, sono circa 140mila i migranti ospitati nei centri di accoglienza italiani, mantenuti a spese dei contribuenti con cifre che sfiorano i 3 miliardi di euro all’anno. E per cosa? Per trasformarli in manovalanza del crimine, come dimostra questa indagine. Marijuana importata da Valona, in Albania, e distribuita in tutta Europa grazie a un’alleanza tra gruppi albanesi e nigeriani, con i centri di accoglienza come snodo logistico. Un sistema oliato, che usa persino i mezzi pubblici per spostare la merce. E noi paghiamo: paghiamo vitto, alloggio, documenti e infine la beffa di vederli arrestati per traffico di droga, estorsione e porto d’armi. È questa la “risorsa” tanto decantata dai buonisti?
Cooperative rosse e Vaticano: complici di un sistema marcio
Non è un mistero che dietro l’accoglienza ci sia un business miliardario. Le cooperative, spesso legate alla galassia della sinistra, incassano decine di euro al giorno per ogni migrante, senza controlli seri su chi ospitano o su cosa succede dentro quei centri. Intanto il Vaticano, con le sue prediche sull’accoglienza universale, chiude gli occhi davanti a questa realtà e continua a spingere per aprire le porte a tutti, mentre le sue stesse strutture benefiche finiscono invischiate in scandali. È una filiera perfetta: la sinistra ci guadagna politicamente ed economicamente, la criminalità ci sguazza e gli italiani pagano il conto, in soldi e sicurezza.
Svuotare i centri e rimandarli a casa
Basta con questa farsa. I centri di accoglienza vanno chiusi, svuotati e smantellati. Dei 140mila ospitati, quanti sono veri rifugiati? Una minoranza irrisoria. Il resto sono scrocconi, opportunisti e, come vediamo, delinquenti che usano l’Italia come terra di conquista. Non possiamo più permetterci di mantenere un esercito di parassiti che, anziché integrarsi, si organizzano per spacciare, estorcere e seminare caos. Rimpatrio immediato per tutti quelli che non hanno diritto di stare qui, e tolleranza zero per chi delinque. Le risorse dei contribuenti devono andare agli italiani, non a finanziare il crimine straniero.
Un segnale chiaro: l’Italia è il paradiso dei trafficanti
L’operazione dei carabinieri, con arresti anche a Valona e Barcellona, dimostra che le forze dell’ordine possono colpire duro. Ma non basta. Serve una svolta politica: stop all’immigrazione incontrollata, stop ai permessi facili, stop a un’accoglienza che è solo un’etichetta per coprire degrado e illegalità. L’Italia deve tornare a essere un Paese sovrano, non un hub per spacciatori e una mangiatoia per cooperative e prelati ipocriti. È ora di dire basta: fuori i criminali, fuori i finti profughi, fuori chi ci ha trasformato in ostaggio di un sistema marcio.
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