Esercito dei maranza verso sud minaccia violenze – VIDEO

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By V febbraio 28, 2025 16:10

Esercito dei maranza verso sud minaccia violenze – VIDEO

Il percorso inverso fatto dai loro progenitori delle Marocchinate. E’ tempo per gli italiani di creare milizie regolari e cacciarli dalle nostre città. Da tutta la nostra Italia.

Allarme Maranza: immigrati di seconda generazione minacciano guerriglia a Napoli dopo il caos al Nord
Napoli, 28 febbraio 2025 – È un’escalation di terrore quella che si sta profilando all’orizzonte, un’ombra scura che si allunga dal Nord al Sud dell’Italia. I cosiddetti “maranza”, gruppi di giovanissimi nordafricani di seconda generazione, dopo aver seminato devastazione e violenza nelle città settentrionali, ora puntano Napoli. La data è fissata: il 1° marzo, in concomitanza con la partita Napoli-Inter, questi individui annunciano un’invasione del capoluogo partenopeo con l’intento dichiarato di scatenare risse, scontri e guerriglia urbana. “Sud preparati, sarà guerra. Faremo un macello”, recitano i loro video provocatori diffusi su TikTok, un grido di sfida che non può essere ignorato.

Non si tratta di un fenomeno isolato o di una bravata innocua. Le periferie di Torino, Milano e altre città del Nord Italia portano i segni delle loro scorribande: scippi, aggressioni, vandalismi, persino tutorial su come accoltellare, come documentato in video virali che celebrano la “danza del coltello”. Ora, questi giovani, figli di un’immigrazione incontrollata e mai integrata, vogliono portare il loro caos a Napoli, una città che non merita di diventare il loro prossimo campo di battaglia. Ma attenzione: non è una questione di “napoletani contro maranza”. È una lotta ben più grande, che ci riguarda tutti. È ITALIANI contro maranza.
Un fallimento dell’immigrazione
Chi sono questi maranza? Sono il frutto avvelenato di decenni di politiche migratorie scellerate, di un’accoglienza cieca che ha generato ghetti urbani dove la legge italiana è un’optional e la violenza un rito di passaggio. Nati e cresciuti in Italia, spesso in quartieri come Barriera di Milano a Torino o San Siro a Milano, questi giovani non si sentono italiani, né vogliono esserlo. Ostentano tute firmate (spesso false), catene al collo e un’identità costruita su trap e spavalderia, ma dietro la facciata c’è un vuoto: nessun rispetto per la nostra cultura, nessuna gratitudine per il Paese che li ha accolti. E ora, dopo aver devastato il Nord, minacciano di esportare la loro anarchia al Sud.

Le autorità sembrano impotenti o, peggio, complici di un lassismo che ha permesso a queste bande di prosperare. A Torino, lo streamer Don Alì, 24enne di origini marocchine, guida la carica con proclami deliranti: “Tutti con il Frecciarossa senza biglietto, prima Roma, poi Napoli e Sicilia… Vi faremo vedere la vita reale”. Intanto, le risposte da Napoli non si fanno attendere, con toni altrettanto bellicosi: “Venite, vi aspettiamo”. Ma non possiamo lasciare che questa sfida degeneri in uno scontro tra italiani del Nord e del Sud. Il nemico è comune, e si chiama maranza.
Non è folclore, è una minaccia nazionale
Non lasciamoci ingannare: non stiamo parlando di “ragazzate” o di un fenomeno folkloristico. Questi gruppi rappresentano una minaccia concreta alla sicurezza e all’identità dell’Italia. Le città del Nord sono già ferite: a Milano, durante il Capodanno, otto donne sono state vittime di aggressioni sessuali di gruppo, un’eco degli stupri etnici di Colonia del 2016. A Torino, le baby gang nordafricane terrorizzano i quartieri centrali, mentre a Bologna cassonetti bruciano e vetrine vengono sfondate. Ora Napoli è nel mirino, ma domani potrebbe essere Roma, Bari o qualsiasi altra città italiana.

Gli immigrati di seconda generazione come i maranza non sono un’aggiunta al nostro tessuto sociale: sono una frattura. Respinti dalla società? No, sono loro a respingere noi, a disprezzare le nostre leggi, a schernire la nostra bandiera. I video di Don Alì e dei suoi seguaci grondano odio: “Vaff*** Italia”, “Polizia di mer***”, accompagnati da gesti volgari. È un insulto che non possiamo più tollerare.
Unione nazionale: cacciamoli dall’Italia
Basta con il buonismo, basta con le scuse. Non possiamo permettere che l’Italia diventi una terra di conquista per bande di scalmanati che non hanno alcun legame con la nostra storia e i nostri valori. Non è una questione di destra o sinistra, di Nord o Sud: è una questione di sopravvivenza nazionale. Dobbiamo unirci, come italiani, per dire basta. Non si tratta di “tolleranza” verso chi ci minaccia, ma di difesa del nostro diritto a vivere sicuri nelle nostre città.
Chiediamo al governo un intervento immediato e drastico: espulsioni di massa per chi delinque, rimpatrio forzato per chi non ha diritto di stare qui, e un giro di vite contro queste bande che si organizzano impunemente sui social. Napoli non deve diventare il loro trofeo, e l’Italia non deve essere il loro playground. È dall’Italia che dobbiamo cacciarli, tutti insieme, prima che sia troppo tardi. ITALIANI contro maranza: questa è la battaglia che dobbiamo vincere, per il nostro presente e per il nostro futuro.

Esercito dei maranza verso sud minaccia violenze – VIDEO ultima modifica: 2025-02-28T16:10:53+00:00 da V
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By V febbraio 28, 2025 16:10
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4 Comments

  1. lorenzoblu febbraio 28, 16:32

    anni fa, nel casertano il gruppo degli schiavone aveva minacciato di ammazzare un negro al giorno, se fossero uomini lo avrebbero fatto, sono solo negri bianchi che si sono alleati con i negri negri per spacciare merda, e che preso prenderanno i loro posti di merda, facendo loro rimpiangere di non aver portato a termine il meritorio pensiero

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  2. WLMHH8 febbraio 28, 18:49

    I mafiosi non hanno amor patrio, sono dei traditori della Patria anche loro.
    Fanno affari sull’immigrazione ai danni di noi veri Italiani.

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  3. WLMHH8 febbraio 28, 18:53

    E’ la volta buona di fargli magare le Marocchinate compiute da quellel luride bestie dei loromnonni!
    Li vedo bene ammassati nei campoi di sterminio!

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