MIGRANTE TENTA DI RAPIRE BAMBINA DI DUE ANNI: era stata espulsa sulla carta
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VITERBO: MIGRANTE TENTA DI RAPIRE UNA BAMBINA DI DUE ANNI, È LA GUERRA IN CASA NOSTRA
Una immigrata con un foglio di via in tasca mette a rischio una famiglia italiana: fermiamo l’invasione ora!
Venerdì sera, 1 marzo 2025, Piazza del Plebiscito a Viterbo si è trasformata in un incubo per una famiglia italiana. Padre, madre e la loro bimba di due anni passeggiavano tranquilli, quando una donna di 40 anni, con un foglio di via già sulle spalle, ha approfittato di un capriccio della piccola per strapparla dal passeggino e tentare di portarla via. Il papà, accortosi del passeggino vuoto, l’ha rincorsa e fermata, ma è stato ricompensato con insulti e un pugno in faccia.
Un rapimento sventato per un soffio
Erano circa le 20 quando il terrore ha colpito. La bimba, due anni appena, piangeva nel passeggino, un momento normale per ogni genitore. Ma la donna, una maranza con evidenti segni di squilibrio, ha visto l’occasione: mentre i genitori erano distratti, ha afferrato la piccola e si è allontanata con lei tra le braccia, come una predatrice senza scrupoli. Il padre, con il cuore in gola, si è lanciato all’inseguimento, riuscendo a bloccarla prima che sparisse nella folla. La risposta? Una raffica di insulti e un pugno violento che lo ha colpito al volto, lasciandolo stordito ma determinato a proteggere sua figlia. Come può una madre e un padre italiani vivere un simile incubo nella loro città?
La violenta follia di una clandestina
La polizia della Squadra Mobile di Viterbo, dopo un’indagine lampo, ha identificato la donna: 40 anni, già gravata da un foglio di via obbligatorio che ovviamente non ha rispettato. Portata in questura, mostrava agitazione psicomotoria – un dettaglio che non giustifica nulla – ed è stata ricoverata in ospedale. Denunciata per tentato sequestro di minore, percosse e inosservanza del foglio di via, ma non è abbastanza: questa maranza doveva essere espulsa da tempo, non libera di aggirarsi a Viterbo per rapire una bambina di due anni. Come è possibile che una persona del genere con precedenti resti tra noi, pronta a colpire famiglie indifese?
Un’Italia sotto assedio
Non è un caso isolato, è un pattern. I maranza – immigrati o figli di immigrati, spesso nordafricani – sono una minaccia crescente: a Rieti massacrano ragazze a cinghiate, a San Benedetto schiaffeggiano controllori e mutilano poliziotte, a Torino stuprano sotto minaccia di acido. E ora a Viterbo tentano di rapire una bimba in pieno centro. Con 2,7 milioni di musulmani oggi, molti arrivati coi ricongiungimenti familiari, il pericolo è ovunque. Piazza del Plebiscito, un luogo simbolo, è diventata una giungla dove gli italiani non sono più al sicuro. Come possiamo accettare che le nostre figlie rischino di essere strappate dalle braccia dei genitori da questa feccia?

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Un governo che ci abbandona
E il governo? Dov’è il blocco navale promesso? Dove sono le espulsioni? Questa donna, già bandita da Viterbo, girava libera, e il sistema l’ha lasciata fare. I militari italiani sono sparpagliati in Ucraina o in missioni inutili, mentre qui servirebbero per rastrellare e rimpatriare questi delinquenti. Il papà di Viterbo ha salvato sua figlia da solo, ma non dovrebbe essere così: lo Stato deve proteggerci, non abbandonarci. Ogni maranza che resta è un rischio, ogni foglio di via ignorato una condanna per gli italiani.
Stop all’immigrazione: salviamo i nostri figli
Basta con questa follia. La rapitrice di Viterbo è il volto di un’invasione che ci sta soffocando: non si integra, attacca, distrugge. Tentare di rapire una bimba di due anni e colpire un padre con un pugno è un atto di guerra, e noi siamo le vittime. L’unico modo per fermare questo scempio è azzerare l’immigrazione islamica regolare e irregolare: stop a permessi, ricongiungimenti, ingressi. Espelliamo ora chi ci minaccia, o Piazza del Plebiscito sarà solo il primo campo di battaglia di un’Italia che non riconosceremo più. Sveglia, o i nostri figli saranno le prossime prede!
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