Bambine di 10 anni stuprate e messe incinte nei centri di accoglienza

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By V marzo 4, 2025 16:55

Bambine di 10 anni stuprate e messe incinte nei centri di accoglienza

SAN COLOMBANO CHIUDE, MA GLI STUPRATORI RESTANO: IL SISTEMA DELL’ACCOGLIENZA È UN CANCRO DA ESTIRPARE

Centri che ospitano criminali islamici invece di espellerli: basta scrocconi, rimandiamoli tutti a casa!

Finalmente una buona notizia: il centro di accoglienza di San Colombano, in provincia di Brescia, chiude i battenti, come annunciato il 4 marzo 2025 dalla deputata leghista Simona Bordonali. Era ora: quella struttura era un nido di criminalità, culminata nell’orrore di una bambina di 10 anni violentata e messa incinta da un immigrato bengalese di 28 anni, un altro “ospite” del centro. Ma il vero scandalo? Non vengono rimandati a casa: i 170.000 scrocconi afroislamici che infestano i centri di accoglienza italiani vengono solo spostati altrove, pronti a colpire ancora. Questo sistema marcio che li protegge va smantellato: espelliamoli tutti e chiudiamo le frontiere!

San Colombano: un covo di stupratori, non un rifugio

Il centro di San Colombano, ospitato nell’ex hotel Al Cacciatore, era un simbolo del fallimento dell’accoglienza: una bambina di 10 anni, lì con la madre in attesa di asilo, violentata ripetutamente da un bengalese che aveva conquistato la loro fiducia. La piccola, incinta, è stata trasferita in una struttura protetta, mentre lui è in carcere – ma perché era ancora qui? Episodi di risse, coltellate e degrado erano routine: altro che “rifugiati”, un covo di delinquenti islamici. La chiusura è una vittoria, ma non basta: spostare questi parassiti in altri centri è come spalare la spazzatura sotto il tappeto. Come può un Paese ospitare stupratori sotto il tetto dell’accoglienza?

170.000 scrocconi: il sistema dell’accoglienza è una vergogna

Con 170.000 immigrati nei centri di accoglienza italiani – molti musulmani arrivati coi barconi o coi ricongiungimenti – il sistema è un bancomat per cooperative e ONG, ma una condanna per i cittadini. A Torino un egiziano violenta una 12enne, a Latina un residente viene pestato da stranieri davanti alla mensa Caritas, a Varese un senegalese colpisce un agente e torna libero. San Colombano non è un’eccezione: è la regola di un’accoglienza che protegge criminali invece di espellerli. Con 2,7 milioni di musulmani oggi – 5 tra vent’anni – ogni centro è una bomba a orologeria. Come può l’Italia mantenere questi scrocconi che ci ripagano con stupri e coltellate?

Un governo complice: spostare non è risolvere

Bordonali e la Lega esultano, ma il problema resta: gli “ospiti” di San Colombano non tornano a casa, vengono solo trasferiti altrove, come i pusher di Vicofaro finiti in hotel toscani. Il governo, che blatera di sicurezza, lascia 170.000 parassiti nei centri: niente rimpatri di massa, niente blocco navale, niente fine a questo schifo. Le tasse dei cittadini onesti finanziano stupratori accolti con vitto e alloggio, mentre le forze dell’ordine sono aggredite e i quartieri devastati. Come può un sistema spostare il problema invece di sradicarlo?

Espelliamo e chiudiamo le frontiere: basta accoglienza per stupratori

La chiusura di San Colombano è un passo, ma non risolve nulla se i delinquenti islamici restano in Italia. Basta con l’accoglienza: ogni centro è un rischio, ogni immigrato un potenziale stupratore o pusher finché non provi il contrario. Espelliamo tutti i 170.000 scrocconi – barconi, richiedenti asilo, ricongiunti – e azzeriamo l’immigrazione islamica regolare e irregolare: stop a ingressi, permessi, accoglienze. La bambina di San Colombano meritava protezione, non violenza: il sistema che la ha tradita va abbattuto. Sveglia: o li cacciamo, o ci violenteranno tutti!

Bambine di 10 anni stuprate e messe incinte nei centri di accoglienza ultima modifica: 2025-03-04T16:55:56+00:00 da V
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