Ragazzino bullizzato e pestato sul bus da immigrati: “Mio figlio era lì, potrebbe diventare razzista”

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By V marzo 5, 2025 17:54

Ragazzino bullizzato e pestato sul bus da immigrati: “Mio figlio era lì, potrebbe diventare razzista”

La lettera di una “mamma preoccupata” racconta un episodio avvenuto lunedì a danno di un minore “Due ragazzi stranieri si sono accaniti su di lui. L’amministrazione deve prendere coscienza di ciò che accade”.

REGGIO EMILIA, AUTOBUS DI SANGUE E PAURA: I FIGLI DELL’IMMIGRAZIONE CI STANNO DISTRUGGENDO!

Un altro episodio di barbarie ha trasformato un autobus di Reggio Emilia in una scena da incubo, e ancora una volta i responsabili sono giovani di origine africana, immigrati di seconda generazione che seminano terrore.

Lunedì, ora di pranzo, all’altezza di Porta Castello, due di questi teppisti salgono sul mezzo e prendono di mira un ragazzino di 15 anni, “tranquillo e solitario”, colpevole solo di essere lì. “Subito cominciano a dar fastidio a un tranquillo e solitario ragazzino di circa 15 anni”, scrive una madre nella sua lettera, “il malcapitato prova educatamente a chiedere cosa vogliano e se ce l’abbiano con lui. Questi gli si avventano contro con quello che mio figlio definisce un ‘pestaggio’”. Un pestaggio in piena regola: il ragazzo finisce contuso, con il labbro sanguinante, mentre gli altri studenti, paralizzati dalla paura, guardano impotenti. Questo è il frutto velenoso dell’immigrazione selvaggia: bande di bulli che si credono intoccabili, pronte a massacrare i nostri figli senza motivo.

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La madre, che vuole restare anonima, alza la voce: “Vorrei che l’amministrazione prendesse coscienza di ciò che sta accadendo. Certo, è giusto preoccuparsi di progetti sociali, cercando di capire come far integrare questi ragazzi, ma sarebbe altrettanto giusto farsi carico del danno recato ai cittadini onesti”. Ma invece di pensare al figlio massacrato, si preoccupa che non diventi razzista: “Fatti come questo gettano le basi per un razzismo dei giovani, che si trovano costretti ad aver paura di questi soggetti, col rischio di farlo cadere nelle trappole dei facili ragionamenti”. Siamo al paradosso: il ragazzo viene pestato da questi selvaggi, e lei teme che lui, la vittima, possa “sbagliare” a odiarli? È la follia del politicamente corretto che ci sta soffocando, un lavaggio del cervello che mette i carnefici sopra gli aggrediti. L’immigrazione ci ha regalato questo: non sicurezza, ma terrore e sensi di colpa assurdi.

E la cronaca è da brividi: “Fortunatamente un paio di signore, alle quali va la mia stima, cominciano a urlare e a prendere a borsettate i picchiatori. L’autista ferma il bus in via Ariosto, apre le porte e butta fuori dal mezzo i ‘maranza’. Appurate le ‘buone’ condizioni del giovane (in realtà contuso e con un labbro sanguinante, oltreché immagino traumatizzato) riparte la corsa”. Buone condizioni un corno! Un ragazzino pestato, sanguinante e probabilmente sotto shock, e lo chiamano “buone condizioni”? È la vergogna di un Paese che minimizza la violenza per non disturbare il mantra dell’accoglienza. La madre lo capisce: “Magari questo episodio andrà semplicemente ad alimentare quella che la precedente amministrazione definiva una ‘percezione’ dell’insicurezza. Senz’altro ci troviamo di fronte ad un disagio sociale e non ci sono soluzioni semplici, ma temo che si stiano creando i presupposti perché questi soggetti maturino un senso di onnipotenza dettato dall’impunità, dalle scarse azioni di repressione ma anche solo di riprovazione”.

Altro che percezione: è un’invasione di delinquenti che l’immigrazione ci ha scaricato addosso, e Reggio Emilia ne è l’ennesima prova.

Basta con le favole dell’integrazione! “Bene individuare le motivazioni sociologiche o psicologiche che possono celarsi dietro un gesto di questo tipo, ma senza una condanna ferma e azioni concrete sembra che l’amministrazione si limiti a giustificare o minimizzare, quando le persone si sentono impotenti o prese in giro”, scrive la madre. Giusto, ma non basta: non vogliamo analisi da salotto, vogliamo espulsioni, confini chiusi, punizioni esemplari! Questi “ragazzi” africani, figli di un’immigrazione fallimentare, non sono un disagio sociale: sono un pericolo pubblico. E la madre conclude: “Voglio ancora sperare in un cambio di passo”. Speranza inutile, finché continueremo a farci massacrare dai frutti avvelenati dell’immigrazione. Azzeriamola, cacciamo chi ci attacca, o presto gli autobus di Reggio Emilia saranno solo arene di sangue e i nostri figli vittime sacrificali di un’ideologia folle. Vergogna assoluta!

Ragazzino bullizzato e pestato sul bus da immigrati: “Mio figlio era lì, potrebbe diventare razzista” ultima modifica: 2025-03-05T17:54:57+00:00 da V
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By V marzo 5, 2025 17:54
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4 Comments

  1. Steobaldo marzo 5, 18:09

    Leggo le dichiarazioni della madre: le trovo agghiaccianti, ripugnanti. Ma come: ti malmenano il figlio e te ti metti a ricamare discorsini giustificazionisti? Questa (vista la zona geografica) è di sicuro un elettrice PD che ha mandato in Europa il Merdaccini forte della sua arroganza e della sua terza media come solo titolo spendibile (la maturità scientifica non serve a un cazzo).
    Mi spiace per il ragazzo ma come si dice qui: “accidenti a quelle che vanno di for!”

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  2. Steobaldo marzo 5, 18:10

    …di fori !…

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  3. WLMHH8 marzo 5, 21:47

    Eh gia’ non si puo’ essere razzisti verso questi criminali invasori che infestano le nostre citta’!!
    Per essere buonisti e anitrazzisti a tutti i costi ci siamo ridotti in queste miserabili condizioni e le nostre citta’ diventate pericolose giungle,

    Il razzismo puo’ esre visto come un modo di difendersi di una popolazione abbandonata da un o stato suicida.

    Alla signora che si preoccupa che il figlio possa diventare razzista dico che se lo diventera’ sara’ un segno di intelligenza di fronte a questo delirio woke e propaganda a favore dell’immigrazioe selvaggia!

    Se prottegere le proprie frontiere, chiudere i porti e rimpatriare in massa vuol dire essere razzista, allora sono molto orgoglioso di esserlo!

    HH!

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  4. Ul Gigi da Viganell marzo 6, 08:54

    Genitori del cazzo!

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