Ucraina, Putin: “Nessuna concessione, Macron ricordi la fine di Napoleone”
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Putin: “Nessuna concessione sull’Ucraina”. Macron sotto attacco: “Sogna Napoleone, ma dimentica la fine”
“La Russia non rinuncerà mai a ciò che è suo, non farà concessioni”. Con queste parole ferme e inequivocabili, il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito la linea di Mosca sulla guerra in Ucraina, durante un incontro con i dipendenti e i beneficiari della fondazione ‘Difensori della Patria’. “Non abbiamo bisogno di nulla che appartenga ad altri, ma non rinunceremo a ciò che è nostro”, ha sottolineato il leader del Cremlino, come riportato dall’agenzia Ria Novosti. Un messaggio chiaro, diretto non solo a Kiev, ma anche a quei leader occidentali – Emmanuel Macron in testa – che continuano a spingere per una soluzione che pieghi la Russia a compromessi inaccettabili.
Le dichiarazioni di Putin arrivano in un momento cruciale: mentre gli Stati Uniti, con Donald Trump alla guida, cercano di aprire la strada a un negoziato per porre fine a un conflitto che dura da tre anni, Mosca non mostra alcuna intenzione di cedere terreno. Le regioni ucraine sotto controllo russo – conquistate con il sangue e il coraggio dei suoi soldati – non sono in discussione. “Dobbiamo scegliere una versione di pace che ci vada bene e che garantisca la pace al nostro Paese in una prospettiva storica a lungo termine”, ha spiegato Putin. Una pace, insomma, che non sia una resa mascherata, ma un riconoscimento della forza e della legittimità delle rivendicazioni russe.
L’attacco a Macron: un Napoleone senza memoria
Il vero bersaglio delle parole di Putin, però, è il presidente francese Emmanuel Macron. “Ci sono persone nel mondo che vogliono tornare ai tempi della campagna di Napoleone, ma dimenticano com’è finita”, ha detto il leader russo, con un riferimento diretto e tagliente al capo dell’Eliseo. Macron, che ieri ha definito la Russia “una minaccia per l’Europa e per la Francia”, si è attirato non solo le ire di Putin, ma anche quelle del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che lo ha paragonato a Napoleone e persino a Hitler. Un’accusa pesante, ma che trova eco nella visione russa: il presidente francese, con la sua retorica bellicosa e i suoi sogni di grandeur europea, sembra voler trascinare il continente in un conflitto senza uscita, ignorando le lezioni della storia.
Napoleone, che nel 1812 osò sfidare la Russia, finì sconfitto, umiliato dalla resistenza di un popolo che non si piega. Putin lo ricorda a Macron: la Russia non è un avversario che si può intimidire con proclami o sanzioni. Al contrario, è una potenza che sa difendere i propri interessi, come sta dimostrando in Ucraina. Mentre Trump cerca una via pragmatica per la pace, Macron insiste su una linea dura che non solo allontana ogni possibilità di dialogo, ma mette a rischio la stessa Europa che dice di voler proteggere.
Una pace russa, non occidentale
La posizione di Putin è cristallina: la Russia non accetterà una pace imposta dall’esterno, né tantomeno concessioni che neghino la realtà sul campo. Le regioni occupate sono parte integrante della strategia russa per garantire la propria sicurezza e il proprio futuro. “Quella che va raggiunta è una pace sostenibile che soddisfi la Russia”, ha ribadito. Un monito a chi, come Macron, sembra vivere in un’illusione napoleonica, sognando di dettare le condizioni a Mosca.
In questo scontro di visioni, Putin emerge come un leader risoluto, capace di guardare oltre le provocazioni e di difendere gli interessi del suo popolo. Macron, al contrario, appare sempre più isolato, un Napoleone dei tempi moderni destinato a ripetere gli errori del passato. La storia, come ricorda Putin, non perdona chi dimentica le sue lezioni.
Ma chi cazzo crede di essere quel finocchio micronico?
Sosteneva anche che gli agenti segreti russi giravano di notte per Parigi disegnando svastiche con i pennarelli… ma vai a non prenderlo più nel culo, così impari, frocio!