Il reato di ‘femminicidio’ non serve: c’è il reato di OMICIDIO

V
By V marzo 8, 2025 12:15

Il reato di ‘femminicidio’ non serve: c’è il reato di OMICIDIO

Il governo Meloni e la deriva woke: quando la destra insegue la sinistra Questa deriva del volere creare categorie di vittime più uguali degli altri deve finire.

Il governo di Giorgia Meloni, che si è sempre presentato come baluardo della tradizione e del buon senso contro le derive ideologiche della sinistra, sembra aver perso la bussola. L’ultimo esempio? Il disegno di legge che prevede l’ergastolo per i casi di femminicidio, salutato dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio come un “risultato epocale”. Un’affermazione che stride con la realtà e che puzza di propaganda più che di concretezza.

Forse, presi dall’ansia di dimostrare una sensibilità politically correct, Meloni e i suoi hanno dimenticato un dettaglio non da poco: per i crimini efferati come quelli di Filippo Turetta e Alessandro Impagnatiello, l’ergastolo è già stato comminato. I tribunali italiani, applicando il reato di omicidio aggravato, hanno fatto il loro dovere senza bisogno di nuove leggi ad effetto. E allora, a cosa serve questo ddl? A strizzare l’occhio a un elettorato che chiede “tolleranza zero”, certo, ma anche a inseguire un’agenda woke che la destra dovrebbe, in teoria, avversare.

L’unico caso in cui non volevano dare l’ergastolo era quello di Pamela. Chissà perché. In realtà non dovrebbero mai essere le motivazioni a determinare il reato, né il genere della vittima: chi uccide non importa perché deve marcire in carcere.

Sì, perché questa norma sa tanto di scimmiottamento delle battaglie boldriniane. L’idea che la legge debba distinguere tra vittime maschili e femminili, quasi a creare una gerarchia di valore tra le vite umane, è figlia di quella stessa ideologia che Meloni e i suoi hanno sempre criticato. Il reato di omicidio esiste già, ed è universale: che la vittima sia uomo o donna, vecchio o giovane, non dovrebbe fare alcuna differenza davanti alla giustizia. Introdurre il “femminicidio” come categoria speciale non è solo ridondante, ma rischia di alimentare una narrazione divisiva che la destra dovrebbe rifuggire.

Il paradosso è evidente: un governo che si dice allergico al progressismo esasperato finisce per adottarne i tic peggiori. Nordio parla di “epoca”, ma l’unico risultato epocale sembra essere il cortocircuito identitario di una destra che, pur di non apparire “retrograda”, si piega a logiche che dovrebbe combattere. Quando la smetterà di sentirsi in dovere di rincorrere la sinistra sul suo terreno, forse sarà davvero matura per governare con coerenza. Fino ad allora, questo ddl non è un trionfo della giustizia, ma un trofeo woke sul comodino di Palazzo Chigi.

Il reato di ‘femminicidio’ non serve: c’è il reato di OMICIDIO ultima modifica: 2025-03-08T12:15:49+00:00 da V
V
By V marzo 8, 2025 12:15
Write a comment

1 Comment

  1. Paolo sacchi marzo 8, 19:52

    Mi dispiace ma stavolta non sono d’accordo con voxnews

    Reply to this comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*