“Sei la mia serva, cagnolina”: costretta al burka dalla nuova famiglia islamica
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Fabriano, orrore in famiglia islamica: donna di 44 anni massacrata da marito, figli di lui e zio paterno
Un incubo durato tre anni, dal 2020 al 2023, ha spezzato la vita di una donna di 44 anni, ridotta a prigioniera nella sua stessa casa. Picchiata, umiliata, privata di luce, acqua e gas, costretta a indossare il burka: è la storia di una convivenza trasformata in una gabbia di terrore dal marito 64enne, dai suoi tre figli e dallo zio paterno dei ragazzi. Ora tutti e quattro sono sotto processo per maltrattamenti in famiglia, rinviati a giudizio dal gip Alberto Pallucchini. Il dibattimento inizierà il 16 settembre.
Sposata nel 2018 con un uomo già padre, la donna ha vissuto un calvario. Offese come “serva” e “cagnolina”, pugni nello stomaco, minacce con coltelli, schiaffi e capelli strappati: non solo il marito, ma anche i figli di lui – tra i 23 e i 31 anni – e lo zio 51enne l’hanno massacrata senza pietà. A Fabriano, dopo anni di violenze iniziate in Tunisia, la vittima è stata accusata di aver sposato un uomo più grande per l’eredità. Quando il marito si è ammalato di Alzheimer, i familiari hanno preso il controllo, isolandola: niente italiano, niente uscite, niente contatti con i suoi cari. Disperata, ha tentato due volte il suicidio prima di fuggire e denunciare tutto ai carabinieri.
Ora è parte civile, assistita dall’avvocato Alessandro Calogiuri, mentre gli imputati – difesi da Ruggero Benvenuto – affronteranno il processo. Il marito, irreperibile, lascia dietro di sé una scia di orrore. Questa donna, ridotta a un’ombra, chiede giustizia: possibile che in Italia si tolleri ancora un simile inferno domestico? Basta silenzio, è ora di punire questi aguzzini senza scampo!
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