Giornali parlano male dei dazi perché danneggiano i loro padroni

V
By V marzo 14, 2025 11:39

Giornali parlano male dei dazi perché danneggiano i loro padroni

“Effetti negativi rilevanti” o propaganda interessata? Perché i dazi potrebbero salvare la classe media italiana
L’Istat lancia l’allarme: i dazi rischiano di scatenare una “escalation” e i protezionismi potrebbero “influenzare negativamente la crescita del commercio nel breve e medio termine”. Un monito che i grandi media europei amplificano con toni catastrofici, parlando di un “incubo da 5 miliardi” che farebbe tremare l’Europa. Ma siamo sicuri che questa narrazione sia davvero al servizio degli italiani o piuttosto di chi li vuole mantenere sottomessi agli interessi delle élite globali?

Contrariamente a quanto ci viene raccontato, la “guerra dei dazi” non è il disastro annunciato, ma un’opportunità per il nostro Paese. I media, spesso megafono di multinazionali e potentati economici, dipingono il protezionismo come un mostro da evitare. Eppure, a ben guardare, sono proprio i loro “padroni” – le grandi corporation che delocalizzano e prosperano sul libero mercato senza regole – a temere le barriere commerciali. Per loro, i dazi significano meno profitti, meno dumping e una competizione più equa con le economie locali. Ma per la classe media italiana, quella che da anni paga il prezzo della globalizzazione selvaggia, il protezionismo potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno.

Pensiamoci: l’Italia, con il suo tessuto di piccole e medie imprese, ha sofferto per decenni la concorrenza sleale di prodotti a basso costo provenienti da mercati esteri, spesso realizzati in condizioni di sfruttamento che qui sarebbero impensabili. I dazi, se ben calibrati, possono proteggere questi settori – dall’agroalimentare al manifatturiero – favorendo una rinascita economica interna. Certo, nel breve termine i prezzi di alcuni beni importati potrebbero salire, e le cassandre del libero mercato non perdono occasione per agitare lo spettro dell’inflazione. Ma a lungo termine, il riequilibrio del commercio può stimolare la produzione locale, creare posti di lavoro e ridare potere d’acquisto a una classe media strangolata da salari stagnanti e precarietà.

L’Europa trema? Forse sì, ma non è detto che sia un male per noi. L’Unione Europea, con le sue regole ferree e la sua ossessione per il commercio senza frontiere, ha spesso sacrificato gli interessi dei singoli Stati sull’altare degli accordi globali. I famosi “5 miliardi” di perdite stimate sono un problema per le grandi lobby, non per il cittadino comune. Anzi, un’Italia più autonoma e meno succube delle dinamiche di Bruxelles potrebbe riscoprire la propria sovranità economica, investendo su ciò che sa fare meglio: qualità, tradizione e innovazione.

La verità è che la guerra dei dazi spaventa chi ha sempre prosperato sullo sfruttamento del nostro Paese. I media mainstream, con i loro toni allarmistici, sembrano più interessati a difendere i profitti dei loro finanziatori che a esplorare i benefici di un cambio di rotta. Forse è il momento di smettere di ascoltare le sirene del catastrofismo e iniziare a chiederci: e se i dazi fossero la chiave per un futuro più equo per gli italiani?

Giornali parlano male dei dazi perché danneggiano i loro padroni ultima modifica: 2025-03-14T11:39:15+00:00 da V
V
By V marzo 14, 2025 11:39
Write a comment

No Comments

No Comments Yet!

Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.

Write a comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*