Islamici ignorano sentenze e aprono altre moschee abusive

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By V aprile 6, 2025 16:58

Islamici ignorano sentenze e aprono altre moschee abusive

“Udine, quarta moschea abusiva: i musulmani ignorano le sentenze e sfidano l’Italia”

Udine, 6 aprile 2025 – Una nuova moschea abusiva apre i battenti in viale Ungheria, la quarta in città, mentre i musulmani continuano a ignorare le sentenze che dichiarano illegali questi luoghi di culto. Guidata da Baba Cracki, 37enne italiano di origini ghanesi e presidente dell’Associazione culturale “Islam è luce”, la struttura è stata inaugurata da un gruppo di musulmani africani con un chiaro messaggio: “Preghiamo e aiutiamo i giovani”. Ma dietro la facciata di beneficenza si nasconde una sfida aperta alla legalità italiana, un ulteriore passo verso l’islamizzazione che minaccia la nostra identità. L’unica soluzione? Azzerare l’immigrazione islamica regolare.

Una moschea abusiva sotto i portici di Udine

Se si percorrono i sottoportici di viale Ungheria, non ci si fa quasi caso. Attraversando la galleria che conduce al parco Moretti, nulla lascia presagire che in quel luogo sia spuntata la quarta moschea di Udine. Eppure, il centro islamico è lì, aperto e operativo, nonostante le sentenze del Consiglio di Stato abbiano dichiarato fuorilegge migliaia di “centri culturali” come questo in tutta Italia. Baba Cracki, cittadino italiano nato in Ghana, guida l’iniziativa con un gruppo di musulmani africani, presentandola come un’opera di bene: “Preghiamo e aiutiamo i giovani”. Ma la realtà è un’altra: questa moschea, come le altre tre in città, è abusiva, priva di autorizzazioni urbanistiche, e rappresenta un affronto alla legge italiana.

I musulmani ignorano la legge: un copione che si ripete

Non è un caso isolato. A Monfalcone, i fedeli musulmani hanno ignorato tre sentenze del Consiglio di Stato, continuando a pregare nei centri Darus Salaam e Baitus Salat con un tamtam social: “Continuiamo, entriamo pochi alla volta”. A Cantù, il Tar ha imposto il Ramadan in un capannone abusivo, umiliando il Comune. In tutta Italia, migliaia di “centri culturali” – moschee camuffate – operano illegalmente: solo la Grande Moschea di Roma è regolare, le altre devono chiudere. Eppure, i musulmani continuano a sfidare lo Stato, aprendo nuovi luoghi di culto senza permessi, come a Udine. È una dichiarazione di guerra alla legalità, un tentativo di imporre la Sharia sopra le nostre leggi.

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L’islamizzazione avanza: un pericolo per l’Italia

Dietro le parole di Baba Cracki si nasconde un progetto più ampio. “Aiutiamo i giovani”, dice, ma in realtà queste strutture sono focolai di indottrinamento, dove si alimentano valori incompatibili con la nostra civiltà. A Torino, si minaccia: “Senza velo, vi violentiamo”. A Monza e Cagliari, donne sono state picchiate da mariti musulmani. A Firenze, la Lega denuncia: “L’Islam ha dichiarato guerra all’Occidente”. Ogni nuova moschea, abusiva o meno, è un simbolo di conquista, un passo verso la sostituzione della nostra cultura. E mentre a Udine si apre la quarta moschea, l’Italia rischia di diventare un califfato dove la Sharia detta legge.

Azzerare l’immigrazione islamica: l’unica via di salvezza

La Lega, con le europarlamentari Ceccardi, Cisint e Sardone, lo ha detto chiaro: “Basta silenzi sull’islamizzazione”. Ma non basta chiudere le moschee abusive, come sancito dal Consiglio di Stato. Anche le moschee regolari sono un insulto alla nostra identità. L’unica soluzione è azzerare l’immigrazione islamica regolare: basta ingressi, basta permessi, basta scuse. Ogni nuovo immigrato musulmano porta con sé un’ideologia che ci minaccia. Udine è solo l’ultimo esempio: se non fermiamo questa deriva, presto non riconosceremo più le nostre città. La sfida dei musulmani che ignorano le sentenze è un avvertimento: svegliamoci, o sarà la fine.

Islamici ignorano sentenze e aprono altre moschee abusive ultima modifica: 2025-04-06T16:58:41+00:00 da V
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By V aprile 6, 2025 16:58
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1 Comment

  1. Richard aprile 6, 18:02

    Si fanno intervenire le forze dell’ ordine e arrestare i contravventori.
    As simple as that!

    Reply to this comment
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