Boldrini esulta: basta madre e padre, meglio genitore X
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Padre e madre non si cancellano: il vero bullismo è l’ideologia di Boldrini
Laura Boldrini esulta per la sentenza della Cassazione che ha cancellato “padre” e “madre” dalle carte d’identità, sostituendoli con il termine “genitori”. Per l’ex presidente della Camera, il decreto del 2019 voluto da Matteo Salvini per ripristinare le diciture tradizionali era una forma di “bullismo”. Ma la realtà è esattamente l’opposta: padre e madre non sono imposizioni di un politico, sono categorie imposte dalla natura stessa, radicate nella biologia e nella storia dell’umanità. Il vero bullismo è quello di chi, come Boldrini, vuole cancellare queste verità fondamentali per imporre un’ideologia che stravolge il linguaggio e la realtà, sostituendo “padre” e “madre” con un asettico “Genitore 1” e “Genitore 2”.
La sentenza della Cassazione (9216/2025), che ha respinto il ricorso del Viminale, non è una vittoria della giustizia, ma un ulteriore passo verso la distruzione dell’identità culturale e naturale della nostra società. Boldrini e i suoi alleati ideologici festeggiano, ma cosa c’è da celebrare nel cancellare parole che descrivono una realtà oggettiva? Padre e madre non sono termini discriminatori: sono la base della famiglia, il fondamento su cui si regge ogni civiltà. Sostituirli con formule neutre non è progresso, è un atto di violenza culturale che nega la differenza biologica e il ruolo unico che madri e padri hanno nella crescita dei figli.
Chiamare “bullismo” la scelta di Salvini di difendere queste diciture è un’ipocrisia sconcertante. Bullismo è piuttosto l’arroganza di chi pretende di riscrivere la realtà per compiacere una minoranza, ignorando i sentimenti e i valori della stragrande maggioranza degli italiani. Imporre “Genitore 1” e “Genitore 2” non è inclusione, è un atto di prepotenza che calpesta il diritto di ogni bambino di riconoscere un padre e una madre, e il diritto di ogni cittadino di vedere rispettata la propria identità culturale. La natura non si piega alle sentenze dei tribunali o ai capricci ideologici: un padre è un padre, una madre è una madre, e nessuna toga rossa o politico progressista può cambiare questa verità.
L’unica forma di bullismo è quella di volere imporre, a botte di sentenze, l’ideologia tossica di una ristretta minoranza.@lauraboldrini pic.twitter.com/yOGqMROZ0Q
— Francesca Totolo (@fratotolo2) April 10, 2025
Boldrini dovrebbe riflettere: la vera discriminazione non sta nel riconoscere la differenza tra padre e madre, ma nel volerla cancellare, imponendo un linguaggio artificiale che aliena le persone dalla loro stessa realtà. Gli italiani non hanno bisogno di lezioni di inclusività da chi disprezza le loro tradizioni. Hanno bisogno di rappresentanti che rispettino la loro storia e i loro valori, non di chi li accusa di bullismo per il solo fatto di voler difendere ciò che è naturale. La battaglia per “padre” e “madre” non è solo una questione di parole: è una battaglia per la verità, contro un’ideologia che vuole riscrivere l’umanità a suo piacimento. E questa battaglia non finirà con una sentenza.
un governo serio denuncerebbe tutti i magistrati a chiunque in modo che nessuno possa aprire bocca, e se ne fregherebbe..
farebbe un patto con la parte seria dello stato : la mafia e farebbe abbattere tutto il bestiame soggetto al morbo della mucca pazza…
questo farebbe
appunto farebbe!
50 milioni di persone democraticamente devono soprassedere a quello che è sempre stato per migliaia di anni, per andare incontro a neppure 5000 famiglie di pervertiti sessuali e malati di mente che a tutti costi vogliono imporre la loro impudicizia e devianza come se fosse normale
non era piu’ opportuno mettere sulla carta di identità
padre e madre , li ci rientrano pure i froci e le lesbiche che si sono riprodotte , ed aggiungere al finto marito ed alla finta moglie del frocio o della lesbica quello che al massimo sono, : tutori , quindi si sarebbe potuto scrivere tutore 1 e tutore 2, o è chidere troppo? ma come ?? genitore 1 e genitore 2 per i froci va bene, ma se poi uno dice tutore 1 o tutore 2 , si mettono a strillare come cagne in calore, mai compassate, qual sono, in nome di una normalità che ci vogliono imporre ma che non esiste, ne mai esistera’ e noi qui a subire
arimeloni??……ma arivaffanculo va!
Ma allora la madre donna vera sarà “genitore” e non “genitrice” o “genitora” oppure ancora “genitoressa”… e poi sarà “genitore 1” oppure “genitore 2”?
Non voglio sapere come la figlia chiamava la mamma boldracca… “laura”?