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Milano, studenti universitari aggrediti e rapinati: la gang multietnica che terrorizza la città è il simbolo di un’immigrazione fuori controllo

Milano, una volta simbolo di ordine e progresso, è ormai ostaggio di una criminalità che ha il volto dell’immigrazione selvaggia. L’ultimo episodio è un pugno nello stomaco: tre studenti universitari sono stati aggrediti e rapinati in pieno centro da una gang multietnica composta da un 13enne tunisino già noto alle forze dell’ordine, un 17enne salvadoregno, un 18enne tunisino con precedenti, un 20enne egiziano con precedenti e due 22enni egiziani, anch’essi con un passato criminale. Un branco di giovanissimi, tutti stranieri, che non ha esitato a seminare terrore tra i giovani italiani, derubandoli con violenza e lasciandoli traumatizzati.

Questo non è un caso isolato, ma l’ennesima dimostrazione di un problema che le autorità continuano a ignorare. La composizione di questa gang parla chiaro: immigrati di prima e seconda generazione, spesso con precedenti penali, che agiscono indisturbati nelle nostre città. Il 13enne tunisino, già noto alle forze dell’ordine, è il simbolo di un sistema che non funziona: come può un ragazzino di quell’età essere libero di delinquere, nonostante un curriculum criminale? E gli altri, dai 17 ai 22 anni, tutti con precedenti, cosa ci fanno ancora in Italia? La risposta è semplice: un’immigrazione senza regole, che accoglie senza controllare, espelle senza eseguire e lascia che i nostri giovani diventino prede di bande che non hanno nulla a che fare con i valori della nostra società.

Le strade di Milano, da piazza Gae Aulenti al quartiere Isola, sono diventate terreno di caccia per queste gang, che colpiscono con un modus operandi ormai collaudato: avvicinano le vittime con fare amichevole, poi le aggrediscono con violenza, spesso armati di coltelli o spray urticanti, per strappargli collane, cellulari e qualsiasi cosa di valore. Gli studenti, come i tre universitari di questo episodio, sono bersagli facili: giovani, spesso disarmati, che vogliono solo vivere la loro vita e studiare in pace. Ma la pace, a Milano, è un lusso che non esiste più.

Le istituzioni tacciono, il buonismo impera, e i cittadini sono lasciati soli. Quante altre aggressioni dovremo sopportare prima che si dica basta? Questa gang multietnica non è un’eccezione, ma la regola di un’immigrazione che ha fallito, portando nelle nostre città violenza, degrado e paura. È ora di chiudere le frontiere, espellere chi delinque e riprendere il controllo del nostro territorio. Milano non può essere una giungla: i nostri giovani meritano sicurezza, non di essere vittime di un’invasione che ci sta distruggendo.