Related Articles

• Le ragazzine italiane fanno amicizia con il nemico 2 30.Dic
• Capotreno pestato da 15enne straniero: a pugni gli ha rotto due denti 0 26.Nov
• Sono già qui: tre minori islamici volevano fare una strage 1 10.Dic

Azzerare l’immigrazione regolare islamica e tornare allo ius sanguinis integrale. O avremo anche un premier islamico entro il 2035.

“Monfalcone sull’orlo del baratro: un sindaco islamico in arrivo, l’islamizzazione avanza senza freni!”

Monfalcone, 10 aprile 2025 – L’islamizzazione di Monfalcone è a un passo dal compimento: Bou Konate, senegalese e imam, si candida a sindaco con la lista “Italia plurale”, fondata dal parlamentare Aboubakar Soumahoro grazie all’appoggio della sinistra. La sindaca uscente Anna Maria Cisint, ora europarlamentare della Lega, lancia l’allarme: “Vogliono un sindaco islamico. Ma io non mollo Monfalcone”. La sinistra, divisa e complice, non trova sintesi con Konate, mentre il centrodestra, con il candidato Luca Fasan, denuncia: “Lottiamo contro l’Islam radicale, adesso anche il Consiglio di Stato ha stabilito che avevo ragione, Bou Konate rappresenta chi non vuole il rispetto della legge”. Monfalcone è una polveriera: l’Islam politico vuole il potere, e l’Italia rischia di cadere sotto la Sharia.

Un partito islamico al potere: il piano di Konate

Bou Konate, in Italia da 40 anni e assessore 20 anni fa per il centrosinistra, ora guida una lista islamica che potrebbe fare di lui il primo sindaco imam d’Italia. “Questa città ha bisogno di tranquillità, serenità, benessere e di unità. Basta con le divisioni, se diventerò sindaco lo sarò per tutti, non solo per una sua parte”, dichiara, vantandosi di aver costruito rotonde e piste ciclabili. Ma le sue parole di “pacificazione” non ingannano: a Monfalcone, i musulmani hanno ignorato tre sentenze del Consiglio di Stato, continuando a pregare nei centri abusivi Darus Salaam e Baitus Salat. Konate, che ha umiliato una giornalista definendola “troppo piccola”, rappresenta un Islam che non si integra, ma domina. “Un partito fondato su base religiosa, islamica, nella nostra terra, una terra cristiana che affonda le sue radici nella civiltà greco-romana e nella tradizione cattolica”, tuona La voce del patriota di Fratelli d’Italia. Partito che però a Mestre fa gli interessi dei bengalesi.

La sinistra si spacca, ma è complice dell’islamizzazione

Il centrosinistra, con Diego Moretti candidato per Pd e altre liste, non ha trovato un accordo con Konate: “La terza lista sorta in contrapposizione con noi fa il gioco di questa destra che ha giocato con le divisioni e non ci sarà spazio, né ora né avanti, per una collaborazione politica. Fasan e Konate sono due facce della stessa medaglia, mentre noi diciamo ‘no’ ai radicalismi”. Ma è ipocrisia: la sinistra ha corteggiato l’Islam politico per anni, come a Cantù, dove il Tar ha imposto il Ramadan in un capannone abusivo. Cristiana Morsolin, alleata di Moretti, ammette: “Il grande problema che resta è quello di una città devastata sul piano sociale, divisa in tifoserie contrapposte con tensioni che ci vorranno anni per ricomporre”. Ma non dice che queste tensioni sono il frutto di un’immigrazione islamica fuori controllo.

Monfalcone simbolo della resa: l’Italia verso la Sharia

Monfalcone è il laboratorio dell’islamizzazione: un terzo dei suoi 30mila abitanti è straniero, e l’Islam politico vuole il potere. A Udine, i musulmani hanno aperto la quarta moschea abusiva; a Mestre, Clark Manwar di FDI spinge per una mega moschea; a Torino, si minaccia: “Senza velo, vi violentiamo”; a Monza e Cagliari, donne sono picchiate da mariti musulmani. In Italia, migliaia di “centri culturali” sono fuorilegge: solo 12 moschee sono regolari. Se Konate vince, la Sharia diventerà legge, e Monfalcone sarà il primo domino a cadere. La Lega lo ha gridato: “Basta silenzi sull’islamizzazione”. Ma non basta: azzeriamo l’immigrazione islamica regolare – basta ingressi, basta permessi – e sospendiamo le elezioni a Monfalcone. Il governo nomini il sindaco: un partito islamico al potere sarebbe la fine. Svegliamoci, o l’Italia sarà un califfato!