Ciclista torna a casa a piedi: accerchiato e rapinato dai maranza

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By V aprile 12, 2025 22:05

Ciclista torna a casa a piedi: accerchiato e rapinato dai maranza

Pordenone, baby gang di immigrati di seconda generazione semina terrore: rapina violenta al parco e minacce in carrozzeria – Basta con questi delinquenti!

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Pordenone è diventata teatro di un’ondata di violenza che ha un volto chiaro: quello delle baby gang composte da immigrati di seconda generazione. L’ultimo episodio, avvenuto giovedì 10 aprile 2025 alle 14.30 al parco dei laghetti di Rorai, è un grido di allarme che non possiamo ignorare. Un giovane ciclista, classe 2003, è stato rapinato in pieno giorno da due ragazzini travisati con bandane, cappucci e felpe, che lo hanno aggredito, spintonato e derubato della sua bicicletta di alta gamma, distruggendo anche il suo telefono. Ma non è tutto: pochi giorni prima, martedì 8 aprile, un gruppo di minorenni ha minacciato e sfidato il titolare e il figlio della carrozzeria Bomben in via San Quirino. È l’ennesima prova che le seconde generazioni di immigrati non si integrano: portano solo degrado e violenza.

Il giovane ciclista, approfittando di una bella giornata, stava transitando sulla ciclabile del parco quando è stato avvicinato dai due membri della baby gang. Con arroganza e violenza, lo hanno intimorito, costringendolo a scendere dalla bicicletta. Non contenti, lo hanno spintonato fino a un boschetto, usando una forza tale da rompergli il telefono. Non erano armati, ma la loro ferocia non ha avuto limiti: forse cercavano soldi, ma alla fine si sono “accontentati” della bicicletta, un mezzo costoso che il ragazzo non rivedrà mai più. È tornato a casa a piedi, sconvolto e umiliato, mentre la polizia di Stato, intervenuta con le Volanti, indaga sull’episodio per identificare i responsabili.

Ma questo non è un caso isolato. Solo due giorni prima, la carrozzeria Bomben è stata teatro di un episodio intimidatorio: un gruppo di minorenni, quasi certamente figli di immigrati, ha sfidato e minacciato il titolare e suo figlio, mostrando un’arroganza che non ha nulla a che fare con la nostra cultura. Pordenone è in balia di queste baby gang, composte da giovani di seconda generazione che non hanno alcun rispetto per le leggi, per il lavoro altrui, per la proprietà privata. Questi non sono “ragazzi difficili”: sono delinquenti che crescono nel risentimento verso l’Italia, che li ha accolti e cresciuti, e che sfogano la loro rabbia con violenza gratuita.
L’allarme in città è alle stelle. I cittadini non si sentono più al sicuro: non si può andare al parco in pieno giorno senza rischiare di essere rapinati, non si può gestire un’attività senza essere minacciati. Le seconde generazioni di immigrati stanno trasformando Pordenone in una giungla, dove la legge del più forte prevale su tutto. È un fallimento totale dell’integrazione: questi giovani, figli di chi è arrivato qui con la promessa di un futuro migliore, non hanno assorbito i nostri valori. Al contrario, vivono di prepotenza, di violenza, di disprezzo per chi li ospita.

Basta con questa invasione. Serve un’azione drastica: espulsioni immediate per i delinquenti, anche minorenni, e per le loro famiglie che non sono riuscite a educarli al rispetto delle nostre regole. La cittadinanza italiana, se concessa, va revocata a chi la usa per seminare terrore. Pordenone, come tante altre città italiane, merita di tornare a essere un luogo sicuro, non un campo di battaglia per baby gang di immigrati di seconda generazione. È ora di dire basta: fuori i criminali, riprendiamoci le nostre città!

Ciclista torna a casa a piedi: accerchiato e rapinato dai maranza ultima modifica: 2025-04-12T22:05:54+00:00 da V
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