“Islamici vogliono sostituire italiani”, e ora vive sotto scorta perché vogliono ucciderla

V
By V aprile 12, 2025 19:45

“Islamici vogliono sostituire italiani”, e ora vive sotto scorta perché vogliono ucciderla

Allarme Sostituzione Etnica: Fermiamo l’Islamizzazione Ora!

L’Italia è sotto attacco. Non è un’esagerazione, ma una realtà che si manifesta ogni giorno nelle nostre città, dove l’islamizzazione avanza inarrestabile, portando con sé una sostituzione etnica che minaccia la nostra identità, i nostri valori, la nostra stessa esistenza come nazione. Il caso di Monfalcone, in Friuli Venezia Giulia, è la punta dell’iceberg di un fenomeno che deve essere fermato con ogni mezzo: l’ex sindaco Anna Maria Cisint, oggi europarlamentare della Lega, vive sotto scorta per aver osato difendere la legalità contro le pretese di una comunità islamica che compone il 30% della popolazione locale. Minacce di morte, pressioni, intimidazioni: questo è il prezzo che paga chi si oppone a un’ideologia che non accetta compromessi e che pretende di imporre le sue regole, calpestando le nostre leggi e la nostra cultura.

VERIFICA NOTIZIA


Cisint lo ha detto chiaramente: “È in atto una sostituzione, purtroppo”. E i fatti le danno ragione. A Monfalcone, il 75% delle donne straniere gira con il volto coperto, simbolo di un’oscurantismo che rifiuta l’integrazione e umilia la dignità femminile. Due moschee abusive, spacciate per “centri culturali”, sono state finalmente chiuse grazie alla sua battaglia e alle recenti sentenze del Consiglio di Stato, che hanno stabilito un precedente storico: nessun luogo di culto può esistere al di fuori delle norme urbanistiche e di sicurezza. Ma la domanda resta: da dove arrivano i finanziamenti per queste strutture? Chi sono gli imam, formati in poche ore, che predicano in queste sale? E come possiamo tollerare che una pescheria si trasformi in una moschea, come se le nostre città fossero terra di conquista?

Il caso delle tre studentesse che hanno chiesto di frequentare la scuola con il niqab è un affronto diretto alla nostra cultura. Il garante regionale Enrico Sbriglia lo ha definito “un’offesa alla nostra identità” e “una visione oscurantista inaccettabile”. Ha ragione: non è negoziabile. Non possiamo permettere che le scuole, luoghi di libertà e formazione, diventino teatri di provocazioni religiose giocate sul corpo delle donne. E non dimentichiamo l’arresto di un aspirante jihadista nella stessa città: Monfalcone non è un’eccezione, ma un laboratorio di ciò che rischia di diventare l’Italia intera se non agiamo subito.

L’islamizzazione non è un’ipotesi, è una realtà. Moschee abusive proliferano in tutto il Paese, spesso finanziate da fonti opache, mentre le comunità islamiche più radicali impongono velo, segregazione e matrimoni forzati, come dimostrano i casi di ragazze salvate da Cisint. Questo non è multiculturalismo, è colonizzazione culturale. La sostituzione etnica è sotto i nostri occhi: interi quartieri stanno cambiando volto, le nostre tradizioni vengono messe in discussione, la nostra sicurezza è a rischio. Non possiamo più permetterci il lusso dell’indifferenza o del politically correct. Ogni concessione è un passo verso la resa.

Per questo serve una misura estrema e non negoziabile: l’azzeramento totale dell’immigrazione regolare islamica. Non si tratta di chiudere le porte a chi fugge da guerre o persecuzioni, ma di dire basta a chi arriva con l’intenzione di imporre una visione del mondo incompatibile con la nostra. Chiunque voglia vivere in Italia deve accettare, senza eccezioni, i nostri valori: libertà, uguaglianza, laicità. Chi li rifiuta, come chi minaccia di morte un sindaco o costringe una ragazza a coprirsi il volto, non ha diritto di restare. Espulsione immediata per chi viola le nostre leggi, chiusura di ogni moschea non conforme, stop ai flussi migratori da contesti che alimentano il fanatismo. Non è xenofobia, è sopravvivenza.

Anna Cisint, costretta a vivere sotto scorta per aver difeso l’Italia, è un simbolo di resistenza. Ma non basta applaudirla: dobbiamo agire. Ogni giorno perso è un pezzo di Italia che ci viene strappato. Fermiamo l’islamizzazione, fermiamo la sostituzione etnica. Ora, o sarà troppo tardi.

“Islamici vogliono sostituire italiani”, e ora vive sotto scorta perché vogliono ucciderla ultima modifica: 2025-04-12T19:45:12+00:00 da V
V
By V aprile 12, 2025 19:45
Write a comment

No Comments

No Comments Yet!

Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.

Write a comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*