Roma, picchiato per quindici anni dal suo toy boy musulmano

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By V aprile 12, 2025 17:16

Roma, picchiato per quindici anni dal suo toy boy musulmano

Roma, 47enne iraniano arrestato per botte e minacce con coltello al convivente: un altro immigrato che porta violenza nelle nostre case

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A Roma, l’ennesimo episodio di violenza domestica scuote il quartiere Appio Claudio e getta luce sul pericolo rappresentato dagli immigrati che, invece di integrarsi, portano degrado e brutalità nelle nostre città. Un 47enne iraniano è stato arrestato dai carabinieri della Stazione Roma Tuscolana per maltrattamenti in famiglia ai danni del suo convivente, un 65enne, con cui viveva in un appartamento in via dei Castelli Romani. L’uomo, dopo aver aggredito il compagno con calci, pugni e minacce con un coltello, è stato portato nel carcere di Regina Coeli, ma questo caso è solo la punta dell’iceberg di un’immigrazione che sta distruggendo la sicurezza degli italiani.

I fatti risalgono alla sera del 12 aprile 2025, quando il 65enne, esasperato dall’ennesima aggressione, ha trovato il coraggio di chiamare il 112. All’arrivo dei carabinieri, il 47enne iraniano si era barricato in casa, brandendo un coltello e tentando di impedire l’intervento delle forze dell’ordine. Ma i militari sono riusciti a entrare, trovando la vittima in stato di shock. L’uomo ha raccontato di essere stato colpito con calci e pugni e minacciato con il coltello, un episodio che non era isolato: per oltre 15 anni, il rapporto di convivenza con l’iraniano è stato un inferno di violenze e vessazioni, mai denunciate per paura di ritorsioni. Medicato all’ospedale Fatebenefratelli, il 65enne ha riportato una prognosi di 7 giorni, ma le ferite psicologiche sono ben più profonde.

Questo non è un semplice caso di violenza domestica: è il simbolo di un’immigrazione che ha fallito. Il 47enne iraniano, che viveva in Italia da anni, non ha mai mostrato alcun rispetto per le nostre leggi o per la persona che lo ospitava nella sua vita. Anzi, ha trasformato la casa di un uomo anziano in un luogo di terrore, usando la violenza come strumento di dominio. E quante altre vittime silenziose ci sono là fuori, che subiscono in silenzio per paura di denunciare? La storia del 65enne è un grido di allarme: gli immigrati come questo iraniano non portano arricchimento culturale, ma solo sofferenza e paura.

L’arresto, convalidato in attesa dell’interrogatorio di garanzia, è un primo passo, ma non basta. Questo 47enne non dovrebbe nemmeno essere in Italia: un uomo con un passato di violenza, che minaccia con un coltello e terrorizza il suo convivente, doveva essere espulso al primo segnale di pericolo. Invece, il sistema gli ha permesso di restare, di continuare a fare del male, di distruggere la vita di un italiano. Serve un cambio di rotta immediato: espulsioni rapide per chi delinque, chiusura delle frontiere e un freno a un’immigrazione che ci sta sommergendo. Gli italiani meritano di vivere in pace nelle loro case, non di essere aggrediti e minacciati da immigrati che non hanno nulla da offrire se non violenza. Basta con il buonismo: è ora di proteggere i nostri cittadini!

Roma, picchiato per quindici anni dal suo toy boy musulmano ultima modifica: 2025-04-12T17:16:02+00:00 da V
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By V aprile 12, 2025 17:16
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