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Rivolta sobillata dalla sinistra nel Cpr di Gjader: il PD difende stupratori e pedofili con Cecilia Strada e loro cercano di distruggere il CPR

Nei giorni scorsi, il Cpr albanese di Gjader è stato teatro di disordini orchestrati, secondo fonti del Viminale, da alcuni dei circa 40 migranti trattenuti, noti per la loro pericolosità sociale. Si parla di vetri rotti e danneggiamenti, una vera rivolta soffocata sul nascere.

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“È la solita montatura della sinistra, orchestrata da parlamentari ed europarlamentari del PD, con Cecilia Strada in prima linea, che soffiano sul fuoco per difendere i migranti a ogni costo”, denuncia una fonte albanese presente nel Cpr. Una seconda fonte vicina al Dap smentisce categoricamente l’apertura del carcere: “Il Cpr non dipende dal ministero della Giustizia, a differenza del carcere, che è vigilato dalla Polizia Penitenziaria come un qualsiasi istituto in Italia. Non ci risulta alcun detenuto nelle celle”. Peccato.

I 40 migranti trattenuti non sono vittime, ma individui condannati per reati gravi: stupri, violenze, adescamenti di minori, spaccio e crimini contro il patrimonio. Molti, senza permesso di soggiorno, hanno sentenze pendenti e un passato di autolesionismo, usato come arma per impietosire i parlamentari PD che, ogni giorno, si presentano a Gjader per “vigilare” sui loro diritti. “Se non vogliono stare nel Cpr, basta dirlo: saranno rimpatriati nei loro Paesi”, taglia corto la fonte albanese.

La sinistra continua a sobillare disordini e a difendere individui pericolosi, alimentando un clima di tensione per scopi politici, mentre il centro di Gjader ospita personaggi che rappresentano una minaccia per la società.