I media progressisti sognano il Papa Maranza dopo Bergoglio

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By V aprile 21, 2025 19:14

I media progressisti sognano il Papa Maranza dopo Bergoglio

Il “Papa Maranza” e il Mito del “Papa Nero”: Una Minaccia alla Chiesa e all’Identità Europea

Dopo il pontificato di Papa Francesco, che molti critici hanno sprezzantemente definito “poco cattolico” per le sue aperture su immigrazione, ecologismo e dialogo interreligioso, i media globalisti stanno già fantasticando sul prossimo passo: il “Papa maranza”. Questo termine, volutamente provocatorio, evoca un Pontefice giovane, spregiudicato, lontano dalle tradizioni cattoliche e, soprattutto, non europeo. Peggio ancora, alcuni tirano in ballo la profezia di Nostradamus sul “Papa nero”, immaginando un vescovo di Roma africano – un cardinale come Peter Turkson del Ghana o Fridolin Ambongo Besungu del Congo. Per chi difende l’identità europea e cristiana, questa prospettiva non è solo un’aberrazione: è il colpo di grazia a una Chiesa già in ginocchio e la prova tangibile della “sostituzione etnica” che sta stravolgendo l’Occidente. Un Papa africano, con il suo simbolismo e le sue probabili posizioni pro-immigrazione, sarebbe la fine della Chiesa come baluardo della civiltà europea – ma anche una semplificazione per chi vuole smascherare il progetto globalista.

Il “Papa Maranza”: Un’Offesa alla Tradizione

L’idea di un “Papa maranza” non è solo un’invenzione giornalistica: è un insulto alla sacralità del papato. La Chiesa cattolica, radicata nella tradizione romana e nelle fondamenta della cultura europea, non ha bisogno di un Pontefice che scimmiotti la cultura pop o che si pieghi alle mode globaliste. Un Papa africano rischierebbe di trasformare il Vaticano in un megafono delle stesse retoriche che Francesco ha spinto all’estremo: “accogliete tutti”, “i migranti sono una benedizione”, “i confini sono violenza”. Per i patrioti, questo sarebbe inaccettabile ma anche più semplice da combattere. La Chiesa, che per secoli ha difeso l’Europa dalle invasioni e ha plasmato la sua identità, si ridurrebbe a una ONG globalista, con un Papa che incarna visivamente la dissoluzione dell’Occidente.

Le quote dei bookmaker, come quelle di Polymarket suggeriscono che un Papa africano non è il favorito – anche se quello filippino avrebbe grandi possibilità -, ma il solo fatto che sia preso in considerazione è un campanello d’allarme. Il Collegio Cardinalizio, con 24 elettori africani su 140, è il più globalizzato della storia, e i 110 cardinali nominati da Francesco sono in gran parte progressisti. La possibilità, per quanto remota, di un “Papa nero” non è più fantascienza: è una minaccia concreta.

La “Sostituzione Etnica” Incarnata

Per chi guarda il mondo attraverso la lente del patriottismo, un Papa africano ma anche filippino sarebbe la dimostrazione fisica della “sostituzione etnica” – quel processo che, secondo i critici, sta sostituendo le popolazioni europee con masse di immigrati, spesso incoraggiate da élite globaliste. Francesco, con le sue radici italiane, è stato un avversario insidioso: il suo essere come noi lo rendeva meno attaccabile, un “traditore dall’interno”. Un Papa africano ma anche filippino, invece, sarebbe un simbolo inequivocabile: un non-europeo sul trono di Pietro, a predicare l’apertura dei confini e l’abbattimento delle identità nazionali. Sarebbe, per dirla brutalmente, la bandiera del globalismo piantata nel cuore di Roma.

Immaginate un Pontefice come Ambongo, che già si oppone alle riforme progressiste di Francesco ma potrebbe cavalcare la retorica dell’accoglienza per compiacere i media. O Turkson, che parla di giustizia sociale ma ignora il collasso demografico e culturale dell’Europa. Le loro parole, amplificate dal soglio pontificio, darebbero munizioni ai globalisti e alienerebbero milioni di fedeli europei, già disillusi da una Chiesa che sembra aver dimenticato le sue radici. Per i patrioti, questo sarebbe un punto di non ritorno: la Chiesa, da custode della civiltà cristiana, diventerebbe complice della sua distruzione.

Perché Combatterlo Sarebbe “Più Facile”

Un Papa africano, però, potrebbe essere un dono per chi combatte il globalismo. Francesco, con la sua ambiguità e il suo essere comunque europeo, ha confuso molti cattolici, rendendo difficile attaccarlo senza sembrare anti-cristiani. Un Papa africano, al contrario, sarebbe un bersaglio perfetto. La sua sola presenza – un non-europeo a capo della Chiesa di Roma – basterebbe a galvanizzare i movimenti patriottici, che potrebbero puntare il dito contro il Vaticano gridando: “Ecco la sostituzione etnica, ecco il piano per cancellare l’Europa!” Ogni sua dichiarazione pro-immigrazione o pro-globalizzazione sarebbe benzina sul fuoco, rendendo più facile mobilitare l’opinione pubblica contro quella che molti vedono come una deriva anti-occidentale.

Un Papa africano non dovrebbe nemmeno dire nulla di radicale: la sua origine basterebbe a trasformarlo in un simbolo. I social, le piazze, i talk show esploderebbero, e i patrioti avrebbero un argomento inoppugnabile per denunciare l’erosione dell’identità cristiana. Paradossalmente, un “Papa maranza” potrebbe essere l’arma definitiva per smascherare il progetto globalista, trasformando il Vaticano da alleato ambiguo in nemico dichiarato.

La Chiesa al Bivio: Tradizione o Dissoluzione

Una Battaglia per l’Anima dell’Europa. Il mito del “Papa maranza” o del “Papa nero” è una provocazione che nasconde una verità scomoda: la Chiesa cattolica è a un bivio. Può tornare a essere un baluardo della tradizione cristiana, difendendo l’Europa dalla dissoluzione culturale, o può cedere definitivamente al globalismo, consacrando un Pontefice che, per la sua origine e la sua agenda, diventerebbe il simbolo della fine. Per i patrioti, un Papa africano non è solo una possibilità remota: è un incubo che renderebbe esplicita la battaglia per l’anima dell’Europa. Combatterlo sarebbe facile, perché il suo volto e le sue parole griderebbero ciò che molti già sussurrano: la Chiesa non è più nostra. Ma a che costo? La vera vittoria non sarà sconfiggere un Papa, ma salvare la Chiesa – e con essa l’Europa – da chi vuole trasformarla in un’appendice del nuovo ordine mondiale.

I media progressisti sognano il Papa Maranza dopo Bergoglio ultima modifica: 2025-04-21T19:14:24+00:00 da V
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By V aprile 21, 2025 19:14
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3 Comments

  1. Ul Gigi da Viganell aprile 21, 21:31

    Ma andate a cagare!!!

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  2. Steobaldo aprile 22, 05:00

    se mi dava sui nervi! Poi vedremo che coniglio dal cappello tireranno fuori i preti…sempre che qualche invasore non se lo mangi arrosto come ha fatto con un gatto (anni fa) intanto per un po’ non sentiremo vero_836741.shtml più…aggoglienzaaa…fradeliii…sorelee che…okkoddio quel melanoderma alla stazione di Campiglia (in Toscana) https://www.iene.mediaset.it/2020/news/gatto-arrostito-bufala-tutto-

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  3. Steobaldo aprile 22, 05:07

    intanto per un po’ non sentiremo più…fradellii…soreleee…aggoglienza che okkoddio se mi dava sui nervi! Poi vedremo che coniglio dal cappello tireranno fuori i preti…sempre che qualche invasore il coniglio non se lo mangi arrosto come ha fatto con un gatto (anni fa) quel melanoderma alla stazione di Campiglia (in Toscana) https://www.iene.mediaset.it/2020/news/gatto-arrostito-bufala-tutto-
    Certo che arriva al papato il cardinale Minestroni allora sì che ce le farà quadrate lui e la sua comunità di san Topogigio

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