Niente rimpatri solo fogli di via: i clandestini non se ne vanno

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By V aprile 30, 2025 22:36

Niente rimpatri solo fogli di via: i clandestini non se ne vanno

Toghe e burocrati boicottano i rimpatri.

Mancate espulsioni in Italia: migliaia di clandestini restano e delinquono con il foglio di via, le toghe rosse complici del disastro!

In Italia, la sicurezza è un’utopia, e il fallimento delle espulsioni dei clandestini è una vergogna che grida vendetta. Migliaia di irregolari, invece di essere rimpatriati, ricevono un semplice foglio di via con l’ordine di lasciare il Paese entro sette giorni. Ma nessuno lo fa: restano, bruciano il documento e continuano a delinquere, spesso con la complicità delle toghe rosse che bloccano ogni tentativo di espulsione. È un insulto agli italiani onesti, costretti a vivere nella paura mentre lo Stato si arrende a un’immigrazione selvaggia che ci sta distruggendo.

Il caso di Anwar Elmatmet, un 27enne marocchino a Motta di Livenza, è emblematico. Nel settembre 2024, il questore di Treviso ha firmato un decreto di espulsione per lui, dopo una condanna a 8 mesi per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Ma Elmatmet non è mai stato rimpatriato: ha ignorato il foglio di via e ha continuato a rubare, fino a essere arrestato di nuovo il 27 marzo 2025 mentre forzava una finestra. A Roma, un eritreo senza fissa dimora ha tentato di violentare due donne in poche ore tra Tiburtina e Termini, nonostante avesse un ordine di espulsione pendente.

Secondo il Viminale (2023), in Italia ci sono circa 200.000 irregolari, e il 31% dei detenuti è straniero, pur rappresentando solo l’8,5% della popolazione. Eppure, nel 2023 sono stati rimpatriati appena 1.950 clandestini, e nel 2024 circa 2.242 (dati stimati da post su X). In due anni, meno di 5.000 espulsioni: una goccia nel mare. La maggior parte riceve un foglio di via, un pezzo di carta che non vale nulla, perché non ci sono controlli e le espulsioni effettive sono bloccate da un sistema giudiziario complice. Le toghe rosse, con sentenze assurde, impediscono i rimpatri, spesso invocando “diritti umani” per criminali che non hanno diritto di stare qui. A Roma, il giudice Damiana Colla ha ordinato di concedere un visto a un sudanese, definendo “illegale” un respingimento in Libia, mentre a Genova, nel 2023, un tribunale ha sospeso l’espulsione di un tunisino accusato di spaccio, ritenendo “non sicuro” il suo Paese.

Basta con questo schifo! Serve una risposta durissima: rimpatri di massa per tutti i clandestini, senza eccezioni. I fogli di via sono uno scherzo: questi criminali devono essere espulsi immediatamente, non lasciati liberi di stuprare, rubare e terrorizzare.

Il governo Meloni deve smettere di piegarsi alle toghe rosse e passare ai fatti: espulsioni immediate, chiusura dei confini, abrogazione della legge Zampa. Gli italiani meritano sicurezza, non fogli di via che finiscono bruciati mentre i clandestini continuano a delinquere. Riprendiamoci la nostra terra, ora!

Niente rimpatri solo fogli di via: i clandestini non se ne vanno ultima modifica: 2025-04-30T22:36:47+00:00 da V
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By V aprile 30, 2025 22:36
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1 Comment

  1. xx maggio 1, 08:02

    Un governo di schifose capre. Abolire i loro stipendi.

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