Caritas, il prete a letto coi profughi: “Ci costringeva a prendere il Viagra”
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Bergamo, processo al 75enne padre Antonio Zanotti, accusato di aver abusato e maltrattato un ragazzo straniero che, dal 2015 al 2018, era stato ospite nella comunità Oasi 7 di Antegnate fondata dal frate, sfruttando la sua posizione di superiorità.
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— Francesca Totolo (@fratotolo2) May 1, 2025
Caritas Bergamo, il business dell’accoglienza è un covo di abusi e truffe: padre Zanotti, un mostro protetto dal sistema!
Il business dell’accoglienza di Caritas Bergamo è un pozzo nero di orrori, e il processo a padre Antonio Zanotti ne è la prova schiacciante. Il 75enne frate cappuccino, fondatore della comunità Oasi 7 ad Antegnate, è accusato di violenza sessuale e maltrattamenti su un ragazzo straniero ospite del centro dal 2015 al 2018. Zanotti, che ha già patteggiato 4 anni per truffa sull’accoglienza dei migranti, avrebbe sfruttato la sua posizione di superiorità per abusare del giovane, minacciandolo e ricattandolo. Ma questo è solo l’ultimo capitolo di un sistema marcio che lucra sui profughi a spese degli italiani, mentre protegge i mostri e lascia le vittime nel terrore. È ora di smantellare questo schifo e rimpatriare tutti i clandestini!
Il ragazzo, arrivato in Italia a 6 anni e adottato, ha raccontato un calvario: “Nonostante non fosse mio desiderio avere rapporti sessuali con il frate, non riuscivo a oppormi. Padre Zanotti mi faceva regali costosi, qualunque cosa chiedessi me la acquistava. Se accondiscendevo, mi faceva trovare dei soldi”. Le minacce erano continue: “Mi diceva che senza di lui avrei passato la vita in mezzo alla strada con i disperati”. Zanotti lo avrebbe persino costretto a prendere il Viagra, vantandosi: “Ci vogliono i soldi, caro mio, io ne ho tanti e tu non hai niente”. E i soldi li aveva davvero: li faceva sulle spalle dei contribuenti italiani, gestendo centri di accoglienza come Oasi 7, dove ospitava profughi per intascare i fondi pubblici—35 euro al giorno per migrante—mentre li sfruttava e abusava di loro. Non è accoglienza, è un racket schifoso!
Il giovane ha denunciato anche un pestaggio: “Nella stazione di Bergamo, due albanesi della comunità di Zanotti mi hanno circondato, riempiendomi di pugni e schiaffi. Mi hanno lasciato a terra sanguinante, dicendo: ‘Non tornare più là dentro e vedi di stare molto lontano da qui’”. Ora vive in un luogo protetto, ma ha paura: “Temo che possa accadermi qualcosa di brutto”. E non è l’unico: altri due giovani hanno testimoniato contro Zanotti, e filmini e foto hard, che mostrano gli abusi, sono stati depositati in Vaticano e alla Procura di Roma. Ma la Chiesa, che predica accoglienza a ogni messa, tace: Zanotti, dopo aver patteggiato per truffa, è ancora libero di nuocere, protetto da un sistema che copre i suoi crimini.
E non è la prima volta che Zanotti è coinvolto in scandali. Nel 2017, una volontaria di 26 anni della cooperativa Rinnovamento, sempre gestita da lui, è stata stuprata da un migrante della Sierra Leone ospitato nel centro di Fontanella. Zanotti, invece di denunciare, ha coperto i colpevoli, lasciando la ragazza sola con il suo trauma. Chissà, forse si coprivano a vicenda—in tutti i sensi. Questo è il vero volto dell’accoglienza di Caritas Bergamo: un business milionario che arricchisce i preti e le cooperative, mentre i profughi diventano strumenti di profitto e le vittime italiane vengono abbandonate.
Secondo il Viminale (2023), in Italia ci sono 200.000 irregolari, e il 31% dei detenuti è straniero, pur rappresentando solo l’8,5% della popolazione. A Verbania, un 30enne gambiano ha molestato ragazzine all’uscita da scuola; a Catania, sette egiziani hanno stuprato una 13enne. E mentre i crimini aumentano, Caritas e le toghe rosse continuano a lucrare e proteggere i delinquenti. Basta con questo schifo! Serve rimpatri di massa per tutti i clandestini, senza eccezioni. L’immigrazione islamica regolare va azzerata: non possiamo accogliere chi non condivide i nostri valori e diventa un pericolo. I ricongiungimenti familiari devono essere cancellati, e la cittadinanza deve tornare allo ius sanguinis: essere italiano è un’identità, non un regalo per chi ci odia.
Il governo Meloni deve smettere di fare promesse e agire: chiusura dei confini, espulsioni immediate, abrogazione della legge Zampa. Quando i vescovi parlano di accoglienza, pensate a Zanotti: un frate che si ingozzava di soldi pubblici mentre abusava dei profughi e copriva stupri. Gli italiani meritano sicurezza, non un business che protegge i mostri. Riprendiamoci la nostra terra, ora!
giova precisare che nella foto di presentazione di questo articolo il melanoderma a mollo e con la lingua di fuori è (o era) un ospite del Biancalani e la foto risale a quando il pretone iniziò a ricevere le attenzioni della stampa ormai diversi anni fa…chiarito questo cosa potrei fare per dare peso al mio disgusto verso il sistema di accoglienza dei preti? (agoglienza…agoglienza…ma vafangulo!)