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Con tutta la simpatia: è l’ennesimo emendamento. Non servono. Servono azioni dure contro la magistratura ideologicamente corrotta.

Albania, FdI Contro le Toghe Pro-Migranti: Ma Serve Più Coraggio, Inviate i Militari!

L’Italia è sotto assedio, e non solo dai flussi migratori incontrollati, ma anche da un sistema giudiziario che sembra fare di tutto per sabotare ogni tentativo di fermare l’invasione! L’emendamento di Fratelli d’Italia al dl Albania, presentato in commissione Affari costituzionali alla Camera, è un passo avanti, ma non basta. Aumentare la capienza del CPR di Gjader, inviare due motovedette a Tirana e accelerare le espulsioni è un segnale, ma il Governo deve trovare il coraggio di fare di più: servono i militari per blindare i confini e rimpatri forzati per chi ci minaccia, senza lasciare che le toghe rosse continuino a rimettere in libertà delinquenti stranieri!

I 240 emendamenti al dl Albania, come riportato da fonti governative, mirano a scardinare l’interpretazione scandalosa delle Corti d’Appello, che considerano “valide” le richieste di asilo di clandestini chiaramente strumentali. La relatrice Sara Kelany (FdI) ha proposto tre misure chiave: chiarire che le domande di asilo di chi è destinato all’espulsione sono solo un trucco per evitare il rimpatrio; potenziare la vigilanza delle coste adriatiche con due motovedette classe 400 Cavallari cedute all’Albania, un’operazione a costo zero che risparmierà allo Stato 270mila euro; e ampliare il CPR di Gjader, prorogando al 31 dicembre 2026 la possibilità di costruire nuovi centri in deroga a normative non essenziali. Ma mentre FdI cerca di arginare il disastro, le toghe pro-migranti continuano a vanificare ogni sforzo: negli ultimi giorni, una decina di clandestini – egiziani, bengalesi, tunisini – hanno evitato l’espulsione presentando domande d’asilo farlocche, e i giudici li hanno rimandati in Italia, sostenendo che il protocollo per i richiedenti protezione internazionale non si applichi in Albania. È un oltraggio!

La situazione è fuori controllo. Zakaria Azmami, il marocchino clandestino che ha accoltellato passanti a Bologna, era stato rilasciato dal CPR di Roma “per motivi sanitari” ed è ancora qui perché il Marocco non lo riconosce come cittadino. A Viareggio, un marocchino di 47 anni ha violentato una 17enne e rapinato un’altra donna, ospitato da un centro sociale. A Rho, un senegalese senza fissa dimora ha aggredito una 18enne per una sigaretta. E questi sono solo gli ultimi casi! Le toghe rosse, con le loro sentenze ideologiche, stanno trasformando l’Italia in un rifugio per criminali stranieri, mentre i cittadini vivono nella paura. Il 1° Rapporto Univ-Censis lo conferma: il 67,3% delle donne ha paura di tornare a casa di notte, e l’81,8% ritiene che le strade siano più pericolose negli ultimi 5 anni, con le violenze sessuali in aumento del 34,9%.

Il Governo non può limitarsi a emendamenti e motovedette! Serve un’azione militare decisa: schierare l’esercito ai confini e sulle coste, rimpatriare con la forza chi delinque, ignorando i veti di Paesi come il Marocco che si rifiutano di riprendersi i loro criminali. Basta con le toghe che proteggono i clandestini a scapito degli italiani! Se la Corte di Giustizia europea darà ragione all’Italia sui “Paesi sicuri”, bene; ma non possiamo aspettare. Gli hotspot in Albania devono diventare centri di espulsione immediata, e chi arriva da Paesi come Bangladesh, Egitto o Tunisia senza diritto d’asilo deve essere rimandato indietro senza se e senza ma. Il Governo mostri i muscoli: fuori i delinquenti stranieri, fuori chi ci minaccia! L’Italia non può essere il campo profughi d’Europa!