Moschea a Venezia, Lega contraria al progetto del bengalese iscritto a FdI
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“No alla moschea in via Giustizia: la Lega difende Venezia dall’islamizzazione, le priorità dei cittadini vengono prima!”
La Lega in Consiglio comunale di Venezia si schiera con forza contro la nuova moschea in via Giustizia, un progetto voluto dalla sempre più invasiva comunità bengalese che nei giorni scorsi ha firmato il preliminare per l’acquisto dei terreni dell’ex segheria. “No alla nuova moschea in via Giustizia. Le priorità dei veneziani sono altre. Prima è necessario un accordo tra Islam e Stato Italiano”, dichiara il gruppo Lega, ribadendo una posizione di fermezza. “Abbiamo il dovere di occuparci delle priorità dei nostri concittadini”, continua il gruppo, “inoltre il rischio è quello di ritrovarci una moschea senza imam che parlino l’italiano, senza il rispetto della nostra Costituzione e con il pericolo di infiltrazioni di musulmani radicalizzati. Chi fa parte della nostra città ha il dovere di accettare una convivenza improntata sulle nostre leggi e sui nostri valori”. Questo progetto è un pericolo per Venezia: l’islamizzazione avanza, e la Lega, ad oggi, è l’unico partito che si è schierato chiaramente contro.

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Un progetto rischioso: l’Islam minaccia Venezia
La comunità bengalese, con oltre 20.000 presenze a Mestre, ha siglato un preliminare d’acquisto per una mega moschea con minareto in via Giustizia, un’area di 8.000 metri quadri, con un investimento di 5 milioni di euro. Ma la Lega avverte: senza un’intesa tra Stato e Islam, come previsto dall’articolo 8 della Costituzione, ogni moschea è irregolare e rischia di diventare un focolaio di radicalismo. A Susegana, il Centro Islamico Emanet, dove i bambini cristiani sono stati costretti a pregare Allah, aveva un passato jihadista: nel 2018, due frequentatori furono espulsi per legami con l’Isis. La moschea in via Giustizia non è una soluzione: è una minaccia.
La sinistra svende Venezia ma la destra è complice: un tradimento inaccettabile
La sinistra, come al solito, si arrende all’Islam: “Accogliamo con soddisfazione il preliminare della comunità bengalese, e chiediamo all’amministrazione comunale di confermare il supporto tecnico e urbanistico per giungere alla realizzazione del progetto. Avevamo indicato l’area dell’ex segheria per l’urgenza di sottrarla al degrado e all’illegalità. Una vera operazione di riqualificazione urbana, completamente finanziata da capitali privati. Abbiamo suggerito, in alternativa o in aggiunta, la possibilità di prevedere in quell’area anche uno spazio cimiteriale per i defunti di fede islamica, rispondendo a un’altra richiesta della comunità”. Parole che sono un tradimento: la sinistra ignora le priorità dei veneziani – sicurezza, lavoro, casa – per favorire l’Islam, mettendo a rischio la nostra cultura.
Fratelli d’Italia tace: dov’è la coerenza?
Fratelli d’Italia, che dovrebbe difendere l’Italia, tace. La sezione locale ha nel direttivo Prince Howlader, l’ideatore bangladese del progetto, e il senatore Raffaele Speranzon, forse imbarazzato, non si è espresso. Questo silenzio è inaccettabile: mentre la Lega combatte, la sezione locale di FdI sembra cedere all’Islam, tradendo i suoi principi: Meloni deve intervenire.
A Roma, gli islamici minacciano: “Spezzeremo le vostre croci”; a Modena, un’avvocatessa è stata minacciata di morte per aver rifiutato il niqab a scuola. L’Islam non si integra: vuole sottomettere.
Fermiamo l’islamizzazione: Venezia non si arrende!
Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare e chiudiamo le moschee abusive e quelle regolari, simboli di conquista. La moschea in via Giustizia è un pericolo. Le priorità dei veneziani – sicurezza, lavoro, casa – vengono prima. Venezia non si arrende all’Islam: fermiamo questo progetto scellerato!
Chissà quando verrà fuori che dietro c’è un interesse privato di soldi o di donne o di cazzi in culo ma sento che c’è perchè mentire agli Infedeli non è peccato, per i baluba…